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Calcio

Riserve a chi? Da Zielinski a Frattesi: c'è un'altra Inter che reclama spazio

Filippo Conticello
Riserve a chi? Da Zielinski a Frattesi: c'è un'altra Inter che reclama spazioN/A
Taremi insidia Thuram, mentre l'azzurro chiede più partite da titolare in Serie A. E Martinez duella con Sommer tra i pali

Finora l’Inter di Inzaghi ha avuto la forma di un monolite, un blocco unico che nessun turnover poteva mai erodere. Pure il Simone IV inizia con la stessa fedeltà alla tradizione: la squadra indossa il solito abito, restano gli 11 titolari incisi nella pietra. Eppure qualche crepa nelle vecchie certezze si intravede, più di qualcuno bussa alla porta dell’allenatore per reclamare spazio: è possibile che la richiesta stavolta venga ascoltata, anche perché lo impone un’annata da pentola a pressione. E le carte nel mazzo di Inzaghi sono aumentate con gli arrivi a zero di Zielinski e Taremi, più l’aggiunta tattica di Martinez. Dal centrocampo all’attacco e perfino in porta ci si aspettano rotazioni profonde, mai viste prima in quest’era nerazzurra. Per evitare di spremere troppo i soliti noti, l’idea di partenza è aumentare il minutaggio degli “altri”. Il curioso caso dell’ultimo Frattesi, decisivo per la stella con 6 gol segnati in A ma con appena 6 partite giocate dall’inizio, di cui tre a scudetto già vinto, non dovrebbe più ripetersi.

Scalpita l’azzurro dopo un anno felice, ma di purgatorio. E scalpita pure il collega polacco che ha appena preso casa sul lago di Como, non lontano da Appiano. Con Frattesi e Zielinski, che si sovrappongono a Barella e Mkhitaryan, la batteria delle mezzali ha una potenza di fuoco da grande d’Europa. L’esperienza dice che a Nicolò servirebbe respirare di più e pure il patto col diavolo dell’armeno prima o poi vacillerà: Micki non dà alcun segno di cedimento, ma compirà pur sempre 36 anni a gennaio. Da qui la decisione ponderata dallo staff di cambiare ogni tanto i dosaggi anche in mezzo, almeno rispetto al 2023-24, quando l’apporto dalla panchina del misterioso Davy Klaassen era stato tra il tenue e l’impercettibile. Con l’arrivo di Zielinski al posto dell’olandese lo scatto in avanti è evidente, anche Frattesi ha tutt’altro status dopo il primo anno di apprendistato nerazzurro. Qualche mese fa l’Inter è salita in cielo sulle spalle di quella strana creatura chiamata ThuLa: una coppia di attaccanti eterogenei, eppure due metà della stessa mela. Inzaghi non può dividere ciò che il destino ha unito, ma in mezzo a Marcus Thuram e Lautaro Martinez Mehdi Taremi prova a rompere l’idillio. Il guerriero persiano sta impressionando in queste prime settimane di fatica e per Inzaghi è un attaccante mimetico. Ha la dote rara di chi sa mascherarsi da prima e da seconda punta.

Può incastrarsi con Thuram, che conoscerà sabato e con cui potrebbe fare coppia il 17 agosto a Marassi nel debutto ufficiale in Serie A contro il Genoa. Ma alla stessa maniera potrebbe galleggiare lontano dall’area per lasciare il centro dell’arena al Toro: la Pinetina aspetta Lautaro l’8, ma è bastato un "manca poco" scritto dall’argentino sui social con clessidra annessa per scatenare i tifosi. Più che in quella delle riserve, Taremi sta di diritto nella nuova sconosciuta categoria dei “titolari aggiunti”, mentre Josep Martinez esplora la nuova era della porta nerazzurra. Da poco ha conosciuto Yann Sommer, il tenutario del ruolo al quale si affianca per un anno, come un apprendista che va a bottega dall’artigiano. L’Inter ha, però, scelto di investire 13,5 milioni sullo spagnolo per un progetto di lungo periodo, non certo per vederlo appassire in panchina come Audero che ha indossato i guanti soltanto per 6 partite. Qualche giro di giostra è garantito e sarà un’altra deviazione dal sentiero tradizionale.

Fonte: Gazzetta.it