Error code: %{errorCode}

Calcio

Rivoluzione United: così Ten Hag sta rifacendo l'Ajax a Manchester

Matteo Gentili
Rivoluzione United: così Ten Hag sta rifacendo l'Ajax a ManchesterN/A

"Non posso replicare lo stile di gioco dell'Ajax perché ho calciatori diversi". Sono le ultime parole famose di Erik ten Hag, invecchiate velocemente in seguito a una lenta opera di ristrutturazione del suo Manchester United ormai giunta al termine. Matthijs de Ligt e Noussair Mazraoui, entrambi partiti dal Bayern Monaco, sono gli ultimi due acquisti della sua gestione che vanno ad aggiungersi a un cerchio speciale: quello dei giocatori già allenati dal tecnico ai tempi dell'Ajax.

Al momento all'appello se ne contano cinque, intorno ai quali però è stretta come una camicia di forza una serie di profili olandesi, o comunque passati dall'Eredivisie. Insomma, "meno Inghilterra e più Paesi Bassi" sembra essere il mantra di Ten Hag che ora, grazie ai suoi uomini di fiducia, dal campo allo staff, spera finalmente di dare una svolta alla sua avventura e puntare ai trofei che contano. Ten Hag è arrivato a Manchester nel 2022, dopo quattro anni e mezzo splendenti alla guida dei lancieri che lo hanno reso uno degli allenatori più promettenti della nostra epoca. Nel nord ovest dell'Inghilterra ha firmato un contratto in cui è stato inserito il veto sugli acquisti e, attraverso questo asso nella manica, ha imposto fin da subito la sua linea di mercato. È così che il primo acquisto della nuova era è stato una conoscenza del campionato olandese: Tyrell Malacia, prelevato dal Feyenoord. Poi è venuto il turno dell'Ajax, deturpato di Lisandro Martinez (affare da 57 milioni di euro) e di Antony (95 milioni).

I Red Devils hanno infine concluso aggiungendo un po' di esperienza portando lo svincolato Christian Eriksen: un acquisto perfetto per il tecnico grazie alla conoscenza sia del sistema Ajax, sia della Premier League. Per alimentare la trasformazione nel 2023 è giunto dall'Inter André Onana (50 milioni), acquisto che ha permesso di completare uno scheletro con una pedina in porta, una in difesa e una in attacco. Tuttavia, i nuovi innesti non hanno dato i risultati sperati: Ten Hag non è riuscito a portare la squadra oltre l'ottavo posto in classifica e ha centrato il traguardo Europa League soltanto vincendo la FA Cup contro i cugini del City. Da qui la necessità di rimpolpare la rosa con altri suoi beniamini, appunto De Ligt e Mazraoui, e con Joshua Zirkzee, nazionale olandese ex Feyenoord.  Il trend ha oltrepassato i confini del rettangolo di gioco e l'allenatore ha scelto di affidarsi ai suoi anche con lo staff. Che si è rinnovato proprio poche settimane fa. Non potevano non essere olandesi i due nuovi vice allenatori, a partire da Ruud van Nistelrooy, volto già noto in quel di Manchester e, dal ritiro, manager prima del Psv Under 19 e poi della prima squadra.

Lo stesso vale per l'altro secondo, ossia Rene Hake. Dopo una velocissima carriera da giocatore, Hake si è seduto in panchina e da lì non si è più mosso. Tante le sue esperienze fra giovanili e non, con un minimo comun denominatore: il calcio Orange. Ultimo, ma non per importanza, il nuovo allenatore dei portieri Jelle ten Rouwelaar, inserimento particolarmente apprezzato da Ten Hag: "Ha esperienza con il calcio inglese e porta alcune grandi innovazioni per l'allenamento dei portieri, un nuovo approccio", ha dichiarato dandogli il benvenuto. Ten Rouwelaar, anche lui con un bel curriculum in Eredivisie, è uno specialista della costruzione dal basso e il suo compito principale sarà quello di aiutare Onana in questa crescita per mutarlo nel calciatore che il suo principale desidera. Di fatto, il percorso di trasformazione del Manchester United in un piccolo nuovo Ajax passa anche da lui. Il Manchester United ha dimostrato di avere fiducia nel suo allenatore prima rinnovandogli il contratto fino al 2026, poi accontentandone pazientemente le numerose richieste. Ma, considerando la rosa da lui voluta e ora avuta, le critiche si faranno senz'altro ancora più dure in caso di delusioni. Ten Hag, con l'Ajax in grado di incantare il mondo del calcio con il suo gioco e di raggiungere una semifinale di Champions League, ha vinto una Coppa di Lega e una FA Cup e nelle due stagioni di campionato 22/23 e 23/24 è arrivato rispettivamente terzo e ottavo. Troppo poco di fronte alle aspettative, adesso serve il salto di qualità definitivo. Se non ci sarà, il piccolo Ajax riunito lontano dai canali di Amsterdam potrebbe rimanere orfano del suo fautore.

Fonte: gazzetta.it