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Calcio

Roma, adesso è caccia all'ala sinistra: da Wesley a Nusa, si punta sui 2005

Francesco Balzani
Roma, adesso è caccia all'ala sinistra: da Wesley a Nusa, si punta sui 2005N/A

Anno 2005. Nasceva Youtube, la leva militare diventava volontaria e ci salutava papa Karol Wojtyła. L’Italia da lì a un anno sarebbe diventata campione del mondo mentre Alonso già lo era in Formula 1. Sono passati 19 anni, quelli festeggiati pochi mesi fa da tre ragazzi dal talento assicurato che oggi si contendono la possibilità di esaudire il desiderio di Daniele De Rossi: un’ala sinistra di piede necessariamente destro. In un attacco che vede tanti mancini: Dybala, Dovbyk, Soulè e Baldanzi. I nomi sono quelli di Wesley Gassova del Corinthians, Antonio Nusa del Club Bruges e leggermente dietro Matias Fernandez Pardo del Gent.

"Esterni alti che occupino l’ampiezza e che giochino anche con i piedi sulla linea del fallo laterale", la richiesta di De Rossi dopo il match con l’Olympiacos di ieri. Nell’elenco dei candidati, oltre al sogno Wenderson Galeno, ci sono appunto tre classe 2005. Consigliato da Cafù, anche se gli occhi della Serie A erano sui suoi passi già da alcuni mesi. Wesley Gassova è considerato un futuro crack del calcio brasiliano alla disperata ricerca di futuri Neymar per rialzare la Seleçao. Sfrontato e senza paura. Di piede dominante destro, vanta una struttura fisica già importante se rapportata alla giovane età. Ma è soprattutto dotato di buona tecnica di base, abbinata ad abilità nel dribbling uno contro uno e ad una progressione impressionante che gli consente di esser maggiormente pericoloso a campo aperto dove mette in mostra un ottimo cambio passo. Pochi numeri da circo, ma tanta forza. Il paragone con Ronaldo il Fenomeno nemmeno lo vuole ascoltare, e forse è giusto così. Ma in Brasile stravedono per lui. Il Corinthians è stato fin dall’inizio la casa di Wesley.

Qui ha iniziato a stupire tutti sin dall’under-11, progredendo attraverso varie categorie fino al debutto da professionista nel 2022 grazie all’intuizione di Vanderlei Luxemburgo. Il primo gol arriva contro il Newell’s Old Boys nel match di andata degli ottavi di finale della Coppa Sudamericana. Ed è decisivo per il passaggio del turno. In 71 gare da professionista, tra campionato e coppe, ha collezionato 7 reti e 5 assist. Il prezzo è lievitato negli ultimi mesi, ma 20 milioni sono la base su cui operare. Lo sa la Roma che ha buoni rapporti col club brasiliano, e pure la Lazio che aveva chiesto informazioni qualche settimana fa. "Sarà la prossima gioia del nostro calcio, Roma prendilo", l’invocazione di Cafù.  Ritorna la suggestione O’ Ney. Perché Antonio Nusa in Belgio si è meritato in questi mesi il soprannome di "Neymar Norvegese". Anche lui classe 2005, ambidestro a tutta fascia.

Papà nigeriano e mamma norvegese, Antonio è nato nella fredda Langhus. Un villaggio di appena 13 mila abitanti. A 13 anni decide di trasferirsi e crescere nelle giovanili dello Stabaek, uno dei migliori vivai scandinavi. Qui a 16 anni fa anche il suo debutto nella massima serie norvegese (contro il Rosenborg) trovando il primo gol un mese più tardi, il 27 giugno 2021, contro il Bodo Glimt (è diventato il secondo marcatore più giovane nella storia della Serie A norvegese), seguito da una doppietta pochi giorni più tardi contro il Viking. Se ne sono accorti al Bruges dove Nusa è diventato in poco tempo un elemento di spicco: 84 presenze, 7 gol e 5 assist. Poi la chiamata della nazionale maggiore, dove ha giocato sette volte al fianco di un certo Haaland. Nusa avrebbe potuto anche scegliere la Nigeria per via delle origini del padre, ma la Norvegia lo ha blindato. E lui ha risposto con un gol ed un assist al debutto in nazionale maggiore contro la Giordania. Ora vuole spiccare il volo davvero. L'arma più potente di Nusa è il dribbling: possiede ritmo e agilità in abbondanza.

Ma si fa anche apprezzare per il lavoro senza palla. Valore? Anche qui siamo sui 20 milioni, non un euro di meno. Costa meno ed è stato proposto già due volte alla Roma questo ragazzo che ora viene accostato soprattutto alla Lazio. Il d.s. Ghisolfi lo stima, ma non tutti pensano sia pronto per il grande salto. A differenza dei due coetanei Pardo ha meno esperienza da ala pura giocando prevalentemente da seconda punta. A gennaio il suo nome era stato associato pure al Lecce. Dopo una prima parte di stagione spesa soprattutto in terza divisione con lo Jong Gent, è esploso in al Gent dei grandi nella seconda parte. In particolare, nei playoff per l’accesso all’Europa: 7 gol in 10 presenze questa stagione. Il Gent chiede 15 milioni di euro per vendere Fernandez, belga con passaporto spagnolo. Forse troppo acerbo, o forse no. La Roma lo ha messo in stand-by. Meglio aspettare, come ha detto De Rossi. E avere possibilità di scelta.

Fonte: gazzetta.it