“Sembrava la quarantesima giornata dello scorso campionato e non la prima di quello nuovo”. Un tifoso sui social ha sintetizzato quello che è lo stato d’animo dei romanisti in questo momento. Un punto in due partite con Cagliari ed Empoli e una squadra apparsa stanca e quasi demotivata ha scatenato la frustrazione e i fischi dell’Olimpico ieri e le critiche feroci oggi. Così presto? In realtà è un malumore che viene da lontano. Dai troppi sesti posti, dalla striscia negativa (una sola vittoria in campionato dal 22 aprile), da un mercato che ha faticato a decollare e dalla questione Dybala che ha sì generato entusiasmo ma anche messo in mostra qualche corto circuito interno. Radio e social ribollono, e lo faranno almeno fino a domenica quando la Roma si presenterà in crisi a casa della Juve. E a processo finisce anche Daniele De Rossi sul quale cominciano ad aleggiare dubbi importanti nonostante il credito accumulato per la lunga militanza nella Roma.
“Perché vuol far giocare la Roma come il City se hai Celik e Ndicka ad impostare?”, si domandano in tanti. Altri già sentenziano: “Da allenatore è stato esonerato alla Spal, come pensavate possa essere all’altezza della Roma?”. E sono i commenti più delicati. Perché su X impazzano già i meme di “scuse” e “ti prego torna” per Josè Mourinho. Ma anche quelli in cui si chiede a Claudio Ranieri di ripensarci e venire a Trigoria almeno per dare una mano a Daniele. Esagerazioni social, ma pur sempre un segnale di malcontento. E non potrebbe essere altrimenti visto il gioco messo in mostra con Cagliari ed Empoli. Due dati più di altri sono una cartina da tornasole: zero ammonizioni e zero fuorigioco. La Roma ha smesso di combattere e di cercare la profondità per Dovbyk. E questo esula dalle mosse di mercato. E qui passiamo al secondo imputato: il d.s. Floriant Ghisolfi. Tanti tifosi criticano la scelta di spendere 23 milioni per Le Fée, un “clone di Pellegrini”. Quando forse servivano prima un terzino destro (Bellanova il più citato) e un centrocampista più muscolare. Si chiede anche un intervento mediatico del dirigente francese che da quando è arrivato a Roma non ha mai parlato in pubblico. “Ma siamo sicuri che esista?”, si chiede un tifoso sotto uno dei tanti post presi di mira in queste ore sul profilo ufficiale. C’è chi trasforma con i software dell’intelligenza artificiale la faccia di Soulé con quella di Iturbe. Uno dei più clamorosi flop della storia giallorossa.
E chi immagina un Dybala in lacrime che ripensa ai 75 milioni svaniti dall’Arabia. E i giocatori? I più presi di mira sono i senatori: da Cristante a Pellegrini e Zalewski. Nessuno di loro ha parlato dopo i fischi copiosi beccati sotto la curva Sud che non sono piaciuti a De Rossi C’è anche chi ironizza sull’arrivo di Saud Abdulhamid, il terzino destro ormai ex Al-Alhi che sbarcherà alle 14,40 a Fiumicino e poi svolgerà le visite mediche prima di diventare il primo saudita della storia della serie A. “Tranquilli, mo’ ce pensa l’arabo”, con le immancabili faccine che piangono dal ridere. Non proprio un’iniezione di fiducia, Manca ancora qualcosa, è evidente. E i Friedkin potrebbero forzare la mano in queste ore provando a portare a casa sia Danso che Koné. Il difensore del Lens sembra a un passo in una sorta di switch con Abraham. Stesse cifre e stessa formula per il passaggio di Tammy al West Ham: prestito oneroso da circa 2 milioni e obbligo di riscatto a 21. Ma non basta. Gli altri due obiettivi sono Manu Koné e un esterno destro alto come Pardo del Gent. Per il primo bisogna aspettare un’altra uscita con Zalewski poco tentato dal Psv e la speranza di trovare una sistemazione per Smalling e Karsdorp. Basterà per superare lo scoglio del sesto posto? Per la maggior parte della tifoseria no. Perché come scriveva Roberto Gervaso “il pessimismo è non di rado ottimismo che ha perso la pazienza”.
Fonte: gazzetta.it