Da Girona con furore. E, soprattutto, con il nuovo centravanti: Artem Dovbyk. In missione per conto della Roma e del gigante ucraino, che scalpita per raggiungere la Capitale, il d.s. Florent Ghisolfi è partito ieri per la città spagnola, varcandone nel pomeriggio la cinta muraria con addosso occhiali scuri da 007 e una valigetta in mano piena di documenti. Non doveva salvare il mondo come James Bond, ma chiudere una trattativa che col passare delle ore si è incanalata sui binari giusti. Dopo aver incontrato a cena l’attaccante e sentito a più riprese i dirigenti spagnoli, il dirigente è ormai sul punto di annunciare il buon esito della spedizione, destinata a passare alla storia per difficoltà al pari di quella della scorsa stagione per Romelu Lukaku col board del Chelsea a Londra. E oggi, al termine del vertice definitivo previsto in mattinata, il capocannoniere della Liga diventerà un nuovo giocatore giallorosso. L’accelerata per il bomber è arrivata ieri di buonora. Dopo aver studiato nella notte il rilancio giallorosso da 32 milioni più 6 di bonus, il Girona ha replicato con una richiesta da 35 milioni più 5 (di 40 la clausola rescissoria), sebbene l’ultima offerta della Roma in fondo fosse la stessa dell’Atletico Madrid, già accettata giorni fa e poi svanita di fronte al dietrofront di Dovbyk. Così Ghisolfi si è messo in viaggio, accompagnato dall’agente dell’attaccante, Alex Liundovskyi, già d’accordo con la Roma per un quinquennale da 3 milioni. Qualche ora dopo, a raggiungere i due è stata pure Alona Iurchenko, la consulente legale dell’agenzia ucraina “Alik Fg” che si occupa della stipula dei contratti. La trattativa potrebbe avere oggi il suo punto di caduta nell’aumento della parte fissa dell’offerta, da portare a 34 milioni, cui andranno aggiunti 4 di bonus. Un compromesso che sembra ormai, a tutti gli effetti, la bozza finale di un’operazione che, oggettivamente, è stata finora piena di sfaccettature e ostacoli. Ad avvicinare ulteriormente le parti, del resto, è stato lo stesso Dovbyk. Che, nel giro di pochi giorni, ha prima dato priorità alla Roma siglando l’intesa su contratto e ingaggio, ha archiviato la pratica Atletico polemizzando con i Colchoneros (perché a suo dire l’affare con loro non è saltato "per le commissione dovute al mio agente") e, ieri, accanto a Ghisolfi, ha informato il Girona della sua decisione di lasciare il club e unirsi ai giallorossi. Dopo il riscatto di Angeliño e gli acquisti di Sangaré, Le Fée, Ryan e Dahl, l’ucraino è quindi in fase di atterraggio, a Roma. E quando in giornata ci sarà la probabile ufficialità, il centravanti potrà dirsi soddisfatto: diventerà il terzo acquisto più costoso della storia giallorossa, superando di poco Gabriel Batistuta (pagato 70 miliardi di lire, al cambio circa 37 milioni), e il secondo dell’era Friedkin dopo Tammy Abraham (40). Ai tifosi che ieri chiedevano lumi sulle trattative durante l’inaugurazione del parco per Antonio De Falchi - tifoso giallorosso ucciso nel 1989 -, la Ceo Lina Souloukou aveva d’altra parte spiegato: "Proviamo a fare tutto, la proprietà sta investendo tanto, è un impegno importante quello che hanno preso". E sarà proprio Abraham, a questo punto, a dover lasciare il posto e la maglia numero 9 a Dovbyk. Proprio ieri sera l’inglese, su cui aveva chiesto informazioni nei giorni scorsi anche l’Everton, ha dato il suo ok per il trasferimento al Milan, ma tra i due club bisognerà trovare l’intesa. La richiesta da Trigoria è di almeno 25 milioni di euro. Normale che la Roma voglia monetizzare dalla cessione dell’inglese per avere altre risorse da investire sul resto del mercato. In primo luogo, c’è la fascia destra da sistemare. E per il ruolo di esterno basso in pole resta Marc Pubill dell’Almeria, laddove l’ala più offensiva individuata nelle ultime ore ha invece il volto del 19enne Wesley Gassova, talento brasiliano consigliato da Cafu (per il quale il Corinthians chiede 20 milioni), mentre sull’altra corsia l’esterno sinistro preferito è sempre Jeremie Boga del Nizza. Ma prima di ogni altro assalto, la Roma vuole ufficializzare Dovbyk per aggregarlo alla squadra in vista del ritiro in Inghilterra. La missione dello 007 Ghisolfi non è più impossibile, ma ormai in dirittura d’arrivo per la felicità di tutti.
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Roma, missione Dovbyk: Ghisolfi a cena con il bomber. Parti vicinissime, le cifre dell'accordo
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