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Calcio

Roma, missione inglese per il dopo Juric: i Friedkin a Londra, sondati Potter e Ten Hag

Andrea Pugliese
Roma, missione inglese per il dopo Juric: i Friedkin a Londra, sondati Potter e Ten HagN/A
Continua la ricerca del nuovo tecnico. Restano ancora in corsa Mancini, Ranieri e Garcia. Ma sale Montella
C’è chi li aveva avvistati a Ladispoli, in un noto hotel del litorale romano dove in passato hanno già alloggiato. E chi, invece, li dava in incognita nel centro di Roma, a colloquio con agenti vari per la scelta del nuovo allenatore. In realtà, invece, Dan e Ryan Friedkin la giornata di ieri l’hanno passata a Londra, nella City, dove hanno cercato di capire se c’erano nuove strade da percorrere in giallorosso. Già, perché al casting per la scelta del nuovo tecnico ieri si sono aggiunti anche Erik ten Hag (difficilissimo) e Graham Potter, la cui candidatura era già girata nei giorni scorsi. Due nomi che ai Friedkin erano stati suggeriti dai vari agenti contattati in queste ore, in un tourbillon di telefonate tipico di chi non sa bene dove andare a parare e cerca di sondare un po’ tutte le strade a propria disposizione. Dopo l’esonero di Ivan Juric arrivato domenica scorsa, i Friedkin si sono presi qualche giorno per decidere con calma. Il problema è che di tempo non ce n’è poi tanto, considerando che domani la Roma torna ad allenarsi e ad oggi un allenatore ancora non c’è. A Londra i Friedkin hanno così provato a capire l’eventuale disponibilità di ten Hag, che è stato esonerato da poco dal Manchester United, dove guadagnava circa 6,5 milioni netti a stagione e ha diritto ad una buonuscita di 10 milioni. Solo che ten Hag è un altro integralista e in una marasma come quello giallorosso non ci si vuole infilare (lui che ha provato a trasportare un po’ di Ajax in casa dei Red Devils). L’altro nome attenzionato è quello di Graham Potter, che oramai è fermo da un anno e mezzo e che non vede l’ora di tornare in pista. Nessun contatto invece con Frank Lampard, anche perché l’ex allenatore di Chelsea ed Everton è oramai in parola con il Coventry City. Da capire però cosa gira davvero nella testa dei Friedkin, con cui i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo. A Roma, ad esempio, l’attesa è tutta per oggi, per la famosa “nota” del club con cui vengono annunciati all’improvviso i tecnici. È successo sia per gli esoneri (Mourinho e De Rossi) sia per gli eventuali e successivi arrivi. Tra le altre candidature, resta in piedi quella di Rudi Garcia, che ieri era a Doha e ha parlato nei giorni scorso con la proprietà giallorossa. Per lui sarebbe un dolce ritorno, dopo i due anni e mezzo passati in giallorosso dal 2013 al gennaio 2016. Difficilissimo, invece, che la scelta possa cadere su Edin Terzic, l’ex tecnico del Borussia Dortmund, che con i Friedkin aveva parlato subito dopo l’esonero di Juric, senza però trovare un’intesa sulla durata del contratto, gli obiettivi (per il rinnovo Dan e Ryan gli avevano chiesto la Champions) e le strategie. Per di più le voci sul caos che regna a Trigoria iniziano a girare anche tra allenatori, il che non aiuta a pensare favorevolmente ad un sì alle eventuali proposte della proprietà romanista. Ed allora restano in piedi le candidature degli italiani, che poi è la pista preferita da parte degli attuali dirigenti. Ad iniziare da Florent Ghisolfi, il responsabile giallorosso dell’area tecnica, che lo ha anche fatto presente nella giornata di ieri ai due texani. Ghisolfi, però, sembra uno fuori da tutti i giochi, con scarso peso politico, esautorato completamente da ogni sua funzione. Anche sul prossimo tecnico non metterà bocca, a decidere saranno i Friedkin, esattamente come il dirigente francese non ha partecipato a nessuna delle decisioni chiave in casa giallorossa degli ultimi sei mesi. Ecco perché il suo futuro è in bilico, Dan e Ryan tra l’altro non sono neanche tanto contenti di come siano stati spesi quei famosi 123 milioni di euro investiti sul mercato nella scorsa estate. Ed allora la soluzione più logica resta quella legata a Roberto Mancini, che però a ieri non era stato ancora contattato. L’ex ct azzurro accetterebbe subito, a patto di avere un progetto in mano. Tra l’altro, Mancini sarebbe anche una sorta di manager (ruolo che ha già ricoperto in Inghilterra), fattispecie che coprirebbe anche qualche falla attuale nella dirigenza romanista. Con Mancini in tanti sognano Massimiliano Allegri, ma anche lui non è mai stato cercato. E anche lui un pensierino ce lo farebbe eccome, al di là delle smentite di rito, anche riducendosi l’ingaggio (alla Juve prendeva 7 milioni, ma ha ancora un contratto fino al 2025). Un altro profilo sul tavolo dei Friedkin è quello di Vincenzo Montella, in netta crescita nelle ultime ore. L’eventuale disponibilità dell’attuale ct della Turchia è stata sondata tramite intermediari, la Roma guarda a lui come una possibile scelta importante per il futuro. Diversa la situazione di Daniele De Rossi, che è ancora sotto contratto con la Roma fino al 2027, ma che non rientra nei piani dei Friedkin. "Non ho mai detto che non tornerò più a Trigoria, dove nella mia vita ho passato più tempo che a casa - ha detto ieri De Rossi durante la cerimonia della Hall of Fame del calcio italiano -. L’esonero fa parte del mestiere di allenatore e, come sono tornato a Coverciano, tornerò anche a Trigoria. È casa mia, lo ha detto anche in presidente. E ci lavora ancora mio padre. Dove uno sta bene torna". Infine Claudio Ranieri che forse sarebbe il più indicato a risolvere le questioni attuali. Allenatore affidabile e uomo capace di risollevare gruppi, risolvere problemi e gestire situazioni di grande caos. Chissà che alla fine i Friedkin non virino proprio su di lui.