Il primo round è andato male, ma José Mourinho non getta la spugna. Il portoghese crede ancora nel passaggio del turno contro il Feyenoord e lo ha ribadito dopo l'1-0 in trasferta di stasera, sebbene sia costretto a fare i conti con alcune defezioni anche in Serie A TIM. Di seguito le sue considerazioni, riportate dai canali ufficiali del club giallorosso.
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Roma, le parole di Mourinho dopo la gara col Feyenoord
Ci dà qualche notizia sugli infortuni?
“No, perché non lo so. Ma bastano le sensazioni in campo, basta che ti dicano subito “fuori fuori”. Lì non ho tempo di fare grandi domande, e dopo la partita non ho parlato né con i giocatori né con i medici. Ma mi sembra ovvio che per Tammy si tratti di un problema alla spalla e per Paulo sia una questione muscolare”.
Pellegrini è uscito per infortunio o per una sua scelta?
“Per una scelta mia. Mi hanno fatto già questa domanda e rispondo prima ancora che tu me lo chieda: non ha niente a che fare con il rigore. Quando un mio giocatore sbaglia un rigore, è come se lo avessimo sbagliato tutti insieme. Non è mai un problema per me”.
Mi è sembrato che in alcuni momenti sia mancata un po’ di cattiveria in area di rigore, è mancata un po’ di presenza: è d’accordo?
“Non abbiamo Haaland (il mister sorride, ndr). Siamo quelli che siamo. Facciamo sempre il massimo. I ragazzi hanno fatto una partita di sforzo, di dignità, di sacrificio. Hanno avuto, come dici tu, le opportunità per ottenere un risultato completamente diverso, però questa è la realtà. Abbiamo perso 1-0 il primo tempo (l’andata dei quarti, ndr), abbiamo delle difficoltà.
Dobbiamo giocare domenica una partita dura e poi rigiocare giovedì, e non abbiamo tanti calciatori per fare una rotazione. È possibile che perderemo Paulo e Tammy per queste due partite, ma siamo quelli che siamo. Più l’Olimpico. L’Olimpico c’è sempre. Loro non sbagliano mai”.
Esiste in questo momento un problema centravanti?
“La squadra non segna i gol che deve segnare, come conseguenza di quello che fa in campo. Anche sabato scorso a Torino abbiamo avuto le possibilità per fare il 2-0 e chiudere la partita, e non l’abbiamo fatto. Siamo una squadra che non fa tanti gol.
Se ricordi la gara a Salisburgo, nel secondo tempo abbiamo avuto una, due, tre, quattro palle gol e non le abbiamo trasformate, e poi loro segnano. Abbiamo questa difficoltà. Se poi vuoi fare parlare dei singoli, se vuoi fare un’analisi statistica, sono pochi gol per dei calciatori offensivi. Però, siamo noi come squadra”.
In passato, soprattutto in Europa, avete dimostrato di sapere aggredire l’avversario già dal primo minuto.
“Lo abbiamo fatto oggi. Magari tutti si aspettavano dal primo minuto un Feyenoord minatore, e non è successo. Dal primo minuto abbiamo cercato di non far fare una partita a senso unico. Abbiamo diviso la partita molto bene, abbiamo pressato alto, abbiamo avuto palla, abbiamo creato”.
È ottimista?
“Sono ottimista, però ovviamente sono preoccupato anche per domenica: siamo una squadra con dei limiti. E quando tu perdi giocatori non dico importanti, perché è importante tutta la squadra, ma quando perdi dei calciatori le tue opzioni sono inferiori. E questa naturalmente è una preoccupazione. Ma i ragazzi danno sempre il massimo.
Ovviamente, è un risultato che sentiamo non meritato, ma questa cosa del non meritato nel calcio non fa parte del mio vocabolario. Abbiamo perso 1-0 il primo tempo e il secondo si giocherà a Roma. Ma purtroppo domenica non affrontiamo il Feyenoord, ma l’Udinese ed è sull’Udinese che dobbiamo focalizzarci”.