"La squadra è migliorata, su questo non ho dubbi. Oggi abbiamo più soluzioni, ma non sono d'accordo nel parlare di instant team. La Roma è la quarta squadra più giovane della Serie A, non era così quando sono arrivato". Da Roma arrivano le parole di Tiago Pinto, intervenuto nel pomeriggio in conferenza stampa.
Il dirigente giallorosso ha commentato la sessione di mercato appena conclusa e i tanti nomi che riguardano in qualche modo il club.
Valore e obiettivi
"Penso che la squadra sia più forte, ma sempre con quello che secondo me è il nostro valore più grande che è la leadership del nostro allenatore. Mourinho ha trasformato i giocatori in grandi giocatori. Ci aspettiamo qualcosa di meglio della scorsa stagione, ma mai parlare di scudetto. Non ci vogliamo nascondere, ma fatico a pensare a maggio quando siamo a settembre".
Zaniolo
"Mai è stato vicino a partire. Oggi è finito il mercato e come detto lo scorso anno per Nicolò era una stagione di ripresa per lui. Questa sarà ancora meglio e non è mai stato un problema. E' felice e ha aiutato molto la squadra. Ora deve recuperare, ma 30 minuti fa ho chiamato Vigorelli per programmare i nostri incontri per non alimentare pagine di giornale".
Frattesi e Solbakken
"Frattesi è il mio giocatore preferito, esclusi quelli della Roma. Sarà tra i centrocampisti più forti della Nazionale. Vado da un club, chiedo quello che vuole e devo rispettarlo. Due cose però devo dire, non uso la stampa per fare il mercato, poi ognuno fa la sua valutazione. Il Sassuolo ha fatto un prezzo, noi non potevamo arrivare ed è finita lì. Il Sassuolo è un grande progetto sportivo, Frattesi è un grande gocatore, ma io io sono un po' tedesco nel modo di fare il mercato. Non sto lì un mese per 2-3 milioni, se non ci sono soldi pazienza e si va avanti. Solbakken a gennaio? Pensavo avesse firmato per un'altra squadra, ma se tu dite che non ha firmato per nessuno allora proviamo".
Futuro
"Sono felice qua. Per venire a Roma ho lasciato il grande amore della mia vita. Ho un'empatia incredibile con allenatore e proprietà, non mi muovo per soldi. Quando ho detto che il prossimo diesse avrà un lavoro più semplice è perché il nostro lavoro permetterà di avere maggior sostenibilità. Non ho bisogno di rinnovare il mio contratto che è fino al 2024. Non sono come i calciatori che chiedono rinnovo".