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Calcio

Roma, via ai carotaggi ma lo stadio di Pietralata è un percorso a ostacoli

Andrea Pugliese
Roma, via ai carotaggi ma lo stadio di Pietralata è un percorso a ostacoliN/A
Sono stati effettuati i primi prelievi sui terreni ma il Comune aspetta ancora il progetto definitivo del club. La previsione di inaugurare l'impianto nel 2027 è quantomeno ambiziosa
Giovedì scorso il primo segnale positivo, anche se poi non è tutto oro quel che luccica. Nel senso che finalmente qualcosa si muove davvero sullo stadio della Roma, l’impianto che dovrebbe sorgere a Pietralata, con i primi carotaggi (prelievi di terreno per capirne la conformazione) effettuati proprio sull’area dell’impianto. Ma siamo ancora lontani da qualsiasi tipo di sorriso definitivo, anche perché al Comune aspettano con ansia il progetto definitivo della Roma (che deve recepire tutta una serie di prescrizioni rispetto a quello iniziale), che però non si sa bene quando arriverà.  La zona interessata, come è noto, è quella dove doveva crescere lo Sdo (Sistema Direzionale Orientale, per l’integrazione degli uffici direzionali), destinata poi a verde pubblico (il Parco di Pietralata) e dove il Comune non ha mai portato a termine il processo definitivo di esproprio delle particelle di terreno appartenenti a privati. Il che ha determinato anche una serie di cause (un paio già iscritte a ruolo presso il Tribunale Civile di Roma) per l’usucapione delle aree in questione. Il che, inevitabilmente, è una fattispecie destinata ad allungare i tempi, anche nelle più rosee aspettative.  Nei giorni scorsi, però, sono appunto partiti i primi carotaggi, anche se poi quelli più complicati saranno quelli da fare proprio sulle aree private, con i comitati contrari all’impianto (le sigle sono almeno 7-8 rappresentative dei cittadini del quartiere) che già promettono guerra (esattamente come i singoli cittadini che risiedono in quelle aree). Poi si dovrà dare il via alla campagna di scavi archeologici, che la Roma contava di chiudere in due fasi, con delle "trincee" di 4 metri di larghezza e 1,5 di profondità. In realtà la Soprintendenza e il Mibact hanno fatto sapere che lo scavo deve andare molto più giù, molto più in profondità (fino ad arrivare al substrato viscerale del terreno). Il che – anche qui – aumenterà i tempi di realizzazione, ma anche i relativi costi (che sono già stimati intorno ai 580 milioni complessivi).  La speranza della Roma, ma anche del sindaco Roberto Gualtieri, era quella di inaugurare l’impianto nel 2027, l’anno del centenario del club giallorosso. Prospettiva ad oggi a dir poco ambiziosa, considerando che non c’è ancora il progetto definitivo. Per arrivare al quale, appunto, la Roma deve prima chiudere la campagna archeologica (sperando di non trovare intoppi, al di là della cisterna romana che già si sa essere presente nell’area sottostante l’impianto, che probabilmente dovrà essere traslato). Ad essere ottimistici tre mesi, dopo i quali la Roma dovrà appunto redigere il progetto definitivo. Lavorandoci su anche l’estate si può pensare che possa arrivare a settembre.  Poi, però, il progetto stesso, con le relative modifiche, dovrà tornare ad essere votato nell’Aula Consiliare, con il rischio anche di passare da molte – se non tutte – le varie commissioni coinvolte. Una volta avuto l’okay definitivo del Comune potrà quindi partire la Conferenza dei Servizi, che si può prendere fino a 2 mesi di tempi (anche se non è un tempo perentorio). Facendo due rapidi calcoli, si è già arrivati a gennaio 2025, quando poi dovranno partire i bandi europei, che possono avere anche una durata di sei mesi. Insomma, si arriva facilmente ad una proiezione di agosto/settembre 2025. Poi, in caso, la prima pietra, con 24 mesi stimati dalla Roma per portare a termine l’opera. I tempi per poterlo effettuare entro il 2027 sono quindi già strettissimi.  Anche perché nell’eventuale percorso la Roma dovrà vedersela con tante altre problematiche, ad iniziare dai flussi di traffico per finire con il problema dell’impatto acustico sull’ospedale Pertini, nelle vicinanze dell’impianto. E poi i rilievi ambientalistici e arborei (a Pietralta ci sono circa 800 alberi che dovranno essere rimossi e reimpiantati, ma in numero assai maggiore). La Roma, nei vari incontri istituzionali, ha assicurato che a tempo debito darà una soluzione ad ogni problema. Al Comune aspettano un passo ufficiale. Intanto, però, almeno i carotaggi sono iniziati. La speranza è che siano di buon auspicio per il futuro.