Dopo le sfide delle semifinali di Coppa Italia torna la Serie A TIM con la sfida Salernitana-Inter. Paulo Sousa ha presentato oggi la partita contro i nerazzurri in conferenza stampa. L'allenatore dei granata chiama alla massima attenzione la propria squadra contro quella di Inzaghi.
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La conferenza di Paulo Sousa prima di Salernitana-Inter
L'Inter arriva da tre sconfitte consecutive ma il tecnico portoghese non si fida: "Non credo a una squadra stanca. Hanno vinto la Supercoppa, sono in semifinale di Coppa Italia e sono tra le prime otto in Europa. Solo in campionato sono leggermente in ritardo, ma ci sono tutti i presupposti per restare tra le prime quattro e qualificarsi in Champions. Hanno una rosa ampia, individualmente di qualità, che consente di trovare sempre soluzioni. Sono ed erano in grado di vincere tutte le competizioni".
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Come si sta preparando la Salernitana
"Bisogna essere orgogliosi di affrontare una squadra del genere. Abbiamo preparato la nostra strategia, ci saranno spazi nei quali inserirci per avere vantaggi rispetto al comportamento degli avversari. È chiaro che dovremo stare attenti al reparto offensivo dell'Inter, occorreranno convinzione, determinazione e gioia perché i nerazzurri hanno la miglior rosa individuale della Serie A. In tanti momenti occorre la consapevolezza che dovremo soffrire, sperando che ci possa accompagnare anche un pizzico di fortuna. E la porteremo dalla nostra parte solo se saremo bravi dal primo all'ultimo minuto".
Obiettivo salvezza
"Abbiamo acquisito consapevolezza e identità. Ogni momento è buono per avvicinarsi al nostro obiettivo, teoricamente la chance era arrivata già a La Spezia domenica scorsa. Abbiamo già ottenuto un risultato positivo col Milan, tra l'altro con una prestazione di livello. Ci deve essere voglia e orgoglio di affrontare avversarie del genere. La gioia e la convinzione non devono mai mancare. Tocca a noi rendere orgogliosi i tifosi, vanno rappresentati al massimo perché lo meritano. Poi non è detto che porteremo sempre a casa punti a cospetto delle big, ma è obbligatorio creare i presupposti per crederci".
Una sfida da ex
Infine un ricordo di Paulo Sousa in nerazzurro: "Mi sono divertito a giocare lì. Ero a Dortmund, mi chiamò Moratti e riuscì a portarmi a Milano strappandomi a due società importantissime spagnole. C'era Ronaldo, il migliore al mondo in quel momento. Sposavano la mia mentalità: volevano vincere tutte le partite".