Due settimane più tardi, Palazzo Marino. Come quando nei film si introduce una nuova scena, ma la location resta sempre la stessa: il dossier sulla ristrutturazione di San Siro torna d'attualità esattamente 15 giorni dopo il precedente incontro del 22 febbraio, con le parti in causa che si sono riviste questa mattina nella "casa" del comune di Milano. Il sindaco Giuseppe Sala, il presidente del Milan Paolo Scaroni e il Ceo Corporate dell'Inter Alessandro Antonello - sempre loro - per un faccia a faccia che è durato circa il doppio rispetto alla scorsa volta. Un'ora insieme, con l'aggiunta - non secondaria - questa volta di Massimo Ferrari, direttore generale di WeBuild. Non ci sono novità sostanziali in senso stretto, ma la presenza al tavolo di Webuild ha ovviamente permesso di entrare maggiormente nei dettagli.
Ricapitolando quelli più significanti: Webuild stenderà gratuitamente il progetto di ristrutturazione San Siro entro i prossimi tre mesi. In altre parole, giugno sarà il mese della verità. I club invece faranno le loro richieste in tre settimane: posti vip, ascensori, bagni, lounge all’esterno dello stadio, oltre agli spazi di ristrutturazione e commerciali. L'obiettivo di fondo è ovviamente dimostrare che il progetto è realizzabile senza bloccare più di tanto le partite. Quindi: lavori nei mesi estivi 24 ore su 24. I costi sono quelli già anticipati, ovvero circa 300 milioni.Chi paga? I club, se acquisiranno la proprietà dello stadio, come appare molto probabile anche a giudicare dalle recenti parole di Sala. Da sponda rossonera, comunque, filtrano le consuete riflessioni: il Milan resta sempre disponibile a seguire l'evoluzione del faldone San Siro e attende i prossimi passi di Webuild, che dovrà tener conto di vincoli e indicazioni, ma soprattutto della priorità di giocare anche durante i lavori. Tutto ciò fermo restando che il club rossonero proseguirà spedito su San Donato, che resta il progetto prioritario.
Al termine dell'incontro Sala ha fatto il punto della situazione: "L'atmosfera attorno al tavolo è molto positiva, adesso c'è da lavorare. Le squadre hanno confermato che in pochissimi giorni forniranno i documenti con le loro richieste. È evidente che non mi aspetto che le squadre rallentino su progetti alternativi, non posso chiederlo e non avrebbe alcun senso. È altrettanto evidente che se WeBuild arrivasse a produrci un buon piano che risponde ai requisiti, a quel punto mi aspetterei una risposta dalle squadre. Sono certo che le squadre guardano con interesse a questa opzione, pur sapendo che ci sono alternative. E a questo punto cominciamo ad avere un momento della verità, che io metto a giugno. Quanto ci vorrebbe in tutto? È solo una mia sensazione, direi un paio d'anni. Se si lavora nei mesi estivi su tre turni in 24 ore, loro sono convinti di poterlo fare. Poi c'è tutta la parte esterna che è indipendente. Nell'interesse delle squadre e del Comune potremo trovare la formula per cedere subito lo stadio alle squadre, con la cessione definitiva immediata o col diritto di superficie. Quando potrebbero iniziare i lavori? Quest'anno non si può far nulla, se parliamo dell'estate del 2025 possiamo ragionarci". Uscendo da Palazzo Marino, Ferrari ha confermato la tempistica di tre mesi per realizzare lo studio di fattibilità, tappa obbligata per poter prendere seriamente in considerazione una strada alternativa a quelle battute oltre i confini comunali dai due club.
Fonte: Gazzetta.it