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Calcio

Scamacca, la scelta di andare all'Atalanta e l'assist che ha fatto all'Inter

Andrea Ramazzotti
Scamacca, la scelta di andare all'Atalanta e l'assist che ha fatto all'InterN/A
In estate l'attaccante preferì Bergamo. I soldi risparmiati sono stati utilizzati per prendere Pavard: Inzaghi ringrazia
Chissà come sarebbe finita se lo scorso agosto Gianluca Scamacca avesse detto di sì all'Inter. Adesso che la classifica ha un certo volto e che la formazione di Inzaghi inanella record, in viale della Liberazione e alla Pinetina se lo domandano tutti. Quando la passata estate l'attaccante del West Ham aveva preferito firmare per l'Atalanta dicendo di no al trasferimento all'Inter, in molti sembravano preoccupati dalla piega che aveva preso la ricerca del sostituto di Lukaku. Morata aveva un ingaggio importante e l'Atletico non intendeva mollarlo a prezzo di saldo, Taremi era complicato da prendere per le richieste economiche del suo entourage. Per questo Scamacca pareva la soluzione giusta, sfumata quando l'attaccante ha scelto la soluzione Bergamo. A posteriori, la decisione dell'ex Sassuolo si è rivelata una fortuna per l'Inter. Non tanto perché chi è arrivato al suo posto stia segnando con continuità, ma perché i soldi risparmiati sono stati utilizzati per prendere Pavard, elemento fondamentale per gli equilibri della squadra di Inzaghi. Con Scamacca in nerazzurro, non ci sarebbe stato margine per portare Benji alla Pinetina.  A qualche mese di distanza forse qualcuno ha dimenticato le difficoltà estive scaturite dal voltafaccia di Lukaku e la caccia al suo sostituto che non era certo conclusa quando è stato soffiato al Milan il parametro zero Thuram. L'Inter aveva bisogno di un altro numero 9 di peso e, dopo aver capito che Taremi e Morata sarebbero state due soluzioni complicate (per motivi diversi) da concretizzare, Marotta, Ausilio e Baccin si erano indirizzati su Scamacca, già trattato dodici mesi prima, quando ancora vestiva la maglia del Sassuolo e, in viale della Liberazione, era considerato "il centravanti della Nazionale del futuro". Sembrava che l'operazione fosse in discesa perché il romano aveva dato il suo via libera al trasferimento a Milano, dove avrebbe ritrovato anche l'amico Frattesi, ma l'inserimento dell'Atalanta ha cambiato le carte in tavola: il progetto tattico di Gasperini ha convinto la punta e il club della famiglia Zhang ha preferito non rilanciare di fronte alla proposta da 25 milioni più 5 di bonus presentata da Pagliuca e dai Percassi, forti della liquidità ricavata dalla cessione di Hoijlund al Manchester United. Scamacca è così finito a Bergamo e l'Inter ha rimodulato il suo piano: siccome nel frattempo Thuram stava dando risposte interessanti nel precampionato, la scelta della dirigenza è stata quella di "risparmiare" qualcosa nella scelta della prima punta (la scelta è caduta su Arnautovic) per investire forte su un marcatore di destra della difesa a tre ovvero il sostituto di Skriniar. Quest'ultimo ruolo era stato coperto con Azpilicueta, ma lo spagnolo ex Chelsea si era tirato indietro un paio di settimane dopo aver raggiunto un accordo biennale con l'Inter adducendo motivi familiari (la moglie ha preferito tornare a Madrid). Ausilio non ha mai smesso di lavorare all'operazione Pavard, neppure quando a giugno-luglio gli è stato detto che era incedibile. Da tempo lo considerava il rinforzo ideale per la sua poliedricità e la sua intelligenza calcistica. Un po' esterno e un po' centrale, aveva tutto per far dimenticare Skriniar. Il no di Scamacca ha spinto i dirigenti nerazzurri a concentrare le loro attenzioni su Marko Arnautovic, affare decisamente più low cost rispetto alle altre prime punte trattate, e a investire nel braccio di ferro con il Bayern Monaco i milioni rimasti dall'affare Onana, ceduto allo United. I tedeschi, con i quali era già stato definitivo l'acquisto di Sommer, non hanno mollato facilmente ma alla fine determinante è stata la volontà del francese che ha spinto per lasciare la corte di Tuchel e trasferirsi alla Pinetina. Sapeva che l'arrivo in Baviera di Kim avrebbe ridotto le sue possibilità di giocare e, nell'anno degli Europei, era stato convinto sia dal progetto che Inzaghi aveva per lui sia dall'appeal di una squadra reduce dalla finale di Champions League. Pavard a fine agosto è sbarcato a Milano non certo a prezzo saldo (30 milioni più 3 di bonus), ma ha dato una svolta tattica alla formazione nerazzurra. Più di quanto (probabilmente) non avrebbe fatto Scamacca. Quanto l'ex Bayern sia cruciale nello scacchiere dell'ex tecnico della Lazio lo ha chiarito a Dazn Marco Parolo, uno che conosce bene Inzaghi dopo gli anni trascorsi insieme nella Capitale: "Pavard è la sintesi perfetta di Darmian e Skriniar. Quest'ultimo lo scorso anno prima dell'infortunio dava solidità alla difesa, ma quando c'era da portare la palla, aveva difficoltà. Darmian dopo l'infortunio dello slovacco si è fatto trovare pronto e le sue uscite con il pallone al piede da dietro sono state importanti. Pavard però è perfetto per questo ruolo, l'ideale sintesi tra Skriniar e Darmian, perché difende bene, ha i giusti tempi di inserimento, entra dentro il campo e arriva fino all'area avversaria 'leggendo' come gli avversari pressano. Bravo Inzaghi a sviluppare questo tipo di gioco, ma sicuramente con Pavard ha un elemento chiave che gli consente di metterlo in pratica". Magari domani sera Scamacca e Pavard si incroceranno in campo perché il francese, a Lecce, è stato risparmiato proprio per averlo al top contro la Dea. Con il centravanti dell'Atalanta saranno scintille, anche se, indipendentemente da come finirà, i tifosi interisti, Inzaghi e la dirigenza non hanno dubbi su quale operazione sia stato giusto concludere. Stavolta anche grazie a una mano da parte del destino. Perché se Scamacca avesse detto di sì...