Gianluca Scamacca è pronto. In conferenza stampa il numero 9 azzurro ha parlato dell'esordio di sabato contro l'Albania e di un Europeo nel quale spera di essere protagonista dopo aver vinto l'Europa League con l'Atalanta. Il tutto dopo aver rivelato la sua passione per i cani (ne ha cinque). "Siamo un gruppo giovane, è iniziato un nuovo ciclo e ci è voluto un po' di tempo per tirare fuori la nostra forza. Per questo Europeo siamo pronti. Io sto bene, spero di aiutare la squadra e di arrivare il più lontano possibile. Vorrei emulare il gruppo del 2021 che ha vinto l'Europeo e quello del 2006 che ha vinto il Mondiale. Mi piacerebbe tanto rimanere nella storia della Nazionale". Ecco un pensiero per l'avversario di sabato: "Sarà una partita difficile perché chi è qui, all'Europeo, è forte. Dovremo concentrarci su noi stessi perché abbiamo un gruppo forte. L'Albania è temibile. E' un momento importante per noi, per me e per la mia carriera. Arrivo a questa manifestazione in forma, dopo la grande gioia della vittoria dell'Europa League con l'Atalanta, e spero di portare gol. Come mi immagino questo esordio? Vincente. Speriamo di partire con il piede giusto". Scamacca ha poi riconosciuto i meriti del suo allenatore all'Atalanta: "Se sono qui il merito è di Gasperini e di come mi ha fatto lavorare. La non convocazione di Spalletti per lo stage in America di marzo? Ha fatto benissimo a non chiamarmi perché non meritavo quella convocazione. Mi ha fatto bene. Poi sono andato dallo psicologo... (sorriso, ndr)".
Gianluca ha poi spiegato la sua trasformazione, a livello di rendimento, nella parte finale della stagione. "Dite che mi mancava cattiveria prima? (sorriso ironico, ndr). L'ho sentita sento spesso questa frase, ma forse bisognerebbe sapere che a inizio stagione ho avuto diversi infortuni e quando non sei al massimo, non puoi giocare a calcio. Quando sono stato bene, sono arrivati i gol. Io cerco sempre di essere utile alla squadra, in ogni incontro, ma non sempre è possibile riuscirci perché in alcuni match hai più spazi, in altri meno. Alla fine conta ottenere la vittoria". Scamacca ha chiuso parlando dell'incontro a Coverciano con Totti: "Cosa mi ha detto Francesco? Che dal vivo sono più grosso (sorriso, ndr). Com'è essere marcati dal mio compagno Djimsiti? E' un difensore fisico e tosto, un ottimo giocatore. Cosa chiede Spalletti al centravanti della Nazionale? Premesso che io sono uno dei centravanti dell'Italia e che sono contento di far parte di questo gruppo, il mister vuole che la prima punta aiuti la squadra, indirizzi il pressing e limiti gli spazi dentro, mentre quando abbiamo la palla ci lascia liberi e ci permettere di creare". Eccoci all'inevitabile domanda sul suo essere "pigro", aggettivo usato da Spalletti nei suoi confronti: "Volete sapere se mi sento un po' pigro? Boh, non lo so. Già per il fatto che sono venuto qua in conferenza, vuol dire che non sono pigro (risata, ndr). Spalletti a questa parola dà molti significati. Di certo mi ha stimolato e spronato".
Fonte: Gazzetta.it