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Scaroni rifiuta la posizione di a.d. delle Olimpiadi 2026: "Mi hanno confermato presidente, non posso lasciare il Milan"

Redazione
Scaroni rifiuta la posizione di a.d. delle Olimpiadi 2026: "Mi hanno confermato presidente, non posso lasciare il Milan"DAZN

A neanche 24 ore dalla conferma della carica di presidente, Paolo Scaroni è stato già chiamato a dimostrare concretamente la sua "fedeltà" alla causa rossonera. Il Deputy Chairman di Rothschild ha infatti rifiutato il ruollo di amministratore delegato delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. "Non posso lasciare il Milan, proprio ieri mi hanno confermato presidente", ha dichiarato.

2022-9-3-milan(C)Getty Images

La scelta e le parole di Scaroni

In una lunga intervista a Green Economy Agency, Scaroni ha dunque confermato quanto annunciato da lui stesso settimane fa. E, nonostante l'interesse diretto da parte di Mario Draghi, il presidente del Milan esclude la possibilità di sostituire Vincenzo Novari come a.d. di Milano Cortina 2026.

"Se mi chiamasse Draghi? No, non andrei, perché un compito full time come lo immaginano Draghi, il Coni e il Cio, mi obbligherebbe a lasciare tante cose che faccio. Prima fra tutte il Milan, che è un'avventura che non ho nessuna intenzione di lasciare. Proprio ieri sono stato rinnovato per tre anni come presidente. Immaginate se posso lasciare il Milan che negli ultimi anni sta dando discrete soddisfazioni", ha affermato Scaroni.

Milan Cardinale MaldiniGetty Images

Il CdA del Milan

L'assemblea dei soci del Milan ha approvato la composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione del club, dopo il passaggio delle quote di maggioranza da Elliott a RedBird. Paolo Scaroni resta presidente, mentre entrano in quota RedBird Gerry Cardinale (fondatore della società), Alec Scheiner, Isaac Halyard e Niraj Shah.

Oltre a Scaroni, rimangono nel CdA anche Ivan Gazidis (ad del club) e i consiglieri in quota Elliott Gordon Singer (figlio di Paul, numero uno del fondo), Giorgio Furlani e Stefano Cocirio, mentre si sono dimessi Marco Patuano, Massimo Ferrari e Alfredo Craca.