La crisi rossonera, il futuro dell'allenatore, lo stadio, i problemi del Diavolo in questa stagione. Paolo Scaroni, a margine dell'evento organizzato a San Siro da Il Foglio Sportivo, ha affrontato tutti i temi più caldi del mondo rossonero. A partire da Pioli: "Se posso confermare che non sarà l'allenatore del Milan la prossima stagione? No, non ve lo confermo - chiarisce il presidente del club -. Il nostro allenatore è Pioli, in questo momento e fino alla fine della stagione sarà lui. Conto che ci faccia vincere le partite che servono per garantirci il secondo posto. Poi a fine stagione lui e la dirigenza faranno le valutazioni per il futuro".
Poi è inevitabile tornare sull'ennesimo derby perso: "Una giornata pesante, difficile. Ci piacerebbe ogni tanto vincere con l’Inter, abbiamo perso troppe partite di fila. Ma considero la stagione buona, magari non ottima. Abbiamo avuto tanti infortuni e su questo c’è da fare delle riflessioni: ogni tanto in tribuna dietro di me trovavo la difesa del Milan. Tomori, Thiaw, Kalulu: tutti infortunati e pensavo alla difesa lì con me anziché in campo, è stato un ingrediente negativo della stagione. Però tutto sommato abbiamo passato anche questa. L’Inter ha meritato ampiamente di vincere il campionato. Mi complimento con loro, con Marotta e Antonello".
E c'è un pensiero anche su Maldini: "Non l’ho più sentito. Quando qualcuno guarda al suo passato con un certo tasso di acrimonia, vuol dire che non sta vivendo benissimo il presente. Mi auguro che questo non sia il suo caso". Poi si entra in temi di politica sportiva: "Galliani ha definito rozzo il tentativo di portare la A a 18 squadre? Andrò a lezioni di savoir-faire da Galliani, me lo farò spiegare da lui che l'ha fatto tante volte con successo in passato. Andare a 18 squadre sarà un fatto di forza di gravità: avverrà perché non possiamo più continuare così e giocare così tante partite. Mette a rischio la salute dei nostri giocatori, i calendari diventano insostenibili".
Infine, lo stadio: "San Donato è più che opzionato, abbiamo già speso più di 40 milioni. Sala ci ha chiesto di riconsiderare l’ipotesi di San Siro entro giugno. Non potevamo che accedere al patto col sindaco e quindi attendiamo di sapere cosa significhi questa ristrutturazione per l’impianto, sul pubblico con i settori chiusi dello stadio mentre giochiamo. Conciliare questo con i lavori è sempre stato il problema che ha avuto il Milan".
Fonte: Gazzetta.it