L'orgoglio inatteso del Sassuolo aveva aumentato la velocità del ticchettio dell'orologio, ma alla fine col pari di San Siro nulla è cambiato: serve ancora una vittoria nel derby, è rimasta uguale la possibilità che l'Inter si appunti una stella in più in casa del Diavolo. È l'eventualità che ogni tifoso dell'Inter sogna, ma è pure l'incubo che i milanisti in città e allo stadio vorrebbero scacciare. E, in fondo, è pure ciò che si risparmierebbero volentieri le autorità di pubblica sicurezza per l'imprevedibilità dell'evento, con pochi uguali all'estero e nessuno in Italia.
Nonostante la civiltà con cui da sempre convivono i due popoli, non si può certo escludere qualche provocazione/reazione che inneschi una miccia. Più che le rispettive curve, legate da un antico patto di non belligeranza e determinate a non andare oltre gli sfottò, ciò che è imprevedibile è il comportamento di una singola testa calda da entrambe le parti. Insomma, la possibilità di una festa nerazzurra proprio lunedì, alla fine di Milan-Inter, trascina con sé problemi di ordine pubblico, già considerati con attenzione nelle ultime settimane. Tra l'altro, si gioca in un giorno feriale e immediatamente dopo una settimana di grande "stress" cittadino, quella della Milano Design Week. Gli ulteriori passi con la stesura di un piano dettagliato sono rimandati al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di inizio settimana in Prefettura: lo presiede il prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, che incontrerà i rappresentanti delle forze dell'ordine e i dirigenti nerazzurri. Dalle zone della città in cui concentrare gli agenti fino al tragitto preciso del bus scoperto, tanti i temi sul tavolo. Il primo giorno scelto per il torpedone da San Siro al Duomo con l'atteso bagno di folla per le vie del centro (nel 2021 agli interisti fu proibito causa Covid) sarebbe martedì 23, quello immediatamente successivo al derby. Verrà valutata, ma è al momento remota la possibilità di un maxi-schermo, proprio per evitare in partenza la possibilità di tafferugli. L'Inter non farà richiesta di anticipo sull'orario di lunedì, semmai, in caso di mancato titolo nel derby, chiederà di giocare nel pomeriggio la settimana dopo in casa con il Toro. Se lo scudetto arrivasse in quell'occasione il pullman scoperto dovrebbe mettersi in moto subito dopo il match.
In questo scenario, alle forze dell'ordine preme ridurre al minimo i contatti tra i tifosi e i tanti lavoratori che lunedì termineranno il turno più o meno nel momento in cui San Siro inizierà a riempirsi. In attesa di decidere i dettagli, oltre al centinaio di agenti normalmente previsti per un derby così sentito, in caso di titolo vinto se ne aggiungeranno un altro centinaio nelle zone "sensibili". Verrebbero poi chiuse alcune strade intorno al Duomo, dove i nerazzurri si riverserebbero subito, mentre nel martedì di ipotetico festeggiamento "ufficiale" col bus prevedibile il divieto di vendita di alcolici in determinati quartieri. Nel 2022, quando gioì il Diavolo, il dispositivo di sicurezza riuscì a reggere abbastanza bene: nel bilancio finale alcune bottigliate contro gli agenti, 80 tifosi soccorsi ma nessun caso critico. Stavolta, però, sarebbe diverso e manca una letteratura a cui appendersi: è raro, infatti, che una squadra vinca un campionato sul campo di una concorrente della stessa città, per di più in uno stadio bollente da 75mila posti. A Barcellona, con i blaugrana campioni nello stadio dell'Espanyol a maggio 2023, o nel 2004 a Londra, quando l'Arsenal si prese la Premier nella tana dell'arcinemico Tottenham, non accadde nulla. Tutti sperano che le due anime di Milano, quella nerazzurra e quella rossonera, siano all'altezza.
Fonte: Gazzetta.it