Una metamorfosi continua che arriva facilmente ad avere i contorni di una rivoluzione. A Firenze sono attesi altri volti nuovi, mentre rimangono poche pillole del passato. Dopo Valentini dal Boca Juniors e Folorunsho dal Napoli, adesso c’è il pressing su un altro centrocampista, Cher Ndour, classe 2004, che rispecchierebbe le caratteristiche di fisicità cercate dalla Fiorentina. Con un passato giovanile tra Brescia, Atalanta e Benfica, è attualmente di proprietà del Psg, ma in prestito al Besiktas. Su di lui c’è pure il Bologna, tuttavia i viola sembrano avanti e arriverebbe a titolo definitivo, diventando la chiave giusta per liberare un altro prestito estero al club francese. In caso di accordo, potrebbe essere lasciata una percentuale sull’eventuale futura rivendita in favore del Psg. Ieri sera il giocatore è stato in campo per pochi minuti finali nella sfida di Europa League contro l’Atletico Bilbao e adesso potrebbe essere pronto per un altro sfida. Per l’attacco occhio a Dennis Man che gradisce Firenze, ma per il quale manca l’intesa economica con il Parma che chiede 15 milioni. Per la difesa da monitorare sempre Pablo Marì del Monza: nell’operazione può rientrare il prestito di Valentini. Il lavoro della dirigenza va avanti su tutti i fronti per cercare di rafforzare la rosa, con obiettivi ambiziosi. Con i saluti di Kayode al Brentford e Christensen alla Salernitana dallo scorso luglio sono saliti a 16 i calciatori partiti, veri e propri punti fermi o uomini funzionali.
Non è finita qui perché Kouame e Ikoné sono sul mercato, Biraghi non è convocato da settimane e anche Richardson potrebbe partire, soprattutto nel momento in cui fosse acquistato Ndour. In estate sono arrivati fra gli altri De Gea, Kean, Gudmundsson, Cataldi, Adli, Colpani, Pongracic, Gosens …mentre altri sono “riemersi” in casa come Dodo e la coppia Comuzzo-Ranieri che, a parte la flessione dell’ultimo periodo, ha fatto meraviglie. In rosa ci sono ancora Parisi, Mandragora e Beltran che si sono sempre fatti trovare pronti, senza dimenticare Riccardo Sottil che con Palladino è cresciuto. Rispetto alla passata stagione un undici profondamente diverso, considerando presenze e minutaggio per ogni reparto. A volte anche per necessità, visto che lo scorso anno il terzino destro titolare è stato a lungo Kayode per l’infortunio di Dodo. L’unico a giocarsela sempre per il posto è stato Luca Ranieri (ora capitano) con Quarta (tornato al River pochi giorni fa) per stare al fianco di Milenkovic (ora al Nottingham Forrest).
In mediana Arthur e Duncan (1896 minuti in campionato contro i 1583 di Mandragora) erano stati i più utilizzati e hanno lasciato il posto a Cataldi e Adli, mentre Bonaventura aveva occupato principalmente la trequarti, spesso al posto di Beltran. Alla fine della passata stagione c’era la voglia di rivoluzione per mettere un punto sulla finale di Atene persa con l’Olympiacos e iniziare un percorso nuovo, mentre in questa sessione la società sta accontentando coloro che cercano più spazio altrove. Senza perdere di vista la voglia di migliorarsi. Tante motivazioni che dallo scorso luglio hanno portato ai saluti di Nico Gonzalez, Milenkovic, Faraoni, Maxime Lopez, Duncan, Belotti, Barak, Infantino, Castrovilli, Milenkovic, Bonaventura, Arthur, Nzola a cui ora si sono aggiunti Quarta, Kayode e Christensen. E altrettanti volti nuovi che ora aspettano di conquistare Firenze
Fonte: gazzetta.it