Non si può dire che Thiago Motta non le stia provando tutte. Dall'ala al fantasista, dal mediano muscolare al centrocampista d'inserimento. Quale che sia stata la figura designata a sostituire Dusan Vlahovic, dall'inizio o a gara in corso, non è stata in grado di incidere in alcun modo. Senza nemmeno riuscire a calciare una sola volta verso lo specchio della porta. E questo è un dato preoccupante, che va al di là delle attenuanti relative alle tante assenze con cui il tecnico deve fare i conti da settimane. Al posto dell'attaccante serbo sono state sperimentate diverse soluzioni. Nico Gonzalez ha disputato 7 minuti contro la Roma, Weah ha avuto addirittura tre chance da prima punta con Napoli (45’), Torino (17’) e Aston Villa (90’). Mbangula ne ha giocati 13 contro l'Inter, Yildiz 19 contro l'Udinese, mentre sono stati 90 per McKennie e Koopmeiners contro il Milan. Tutti sono accomunati dallo "0" impietoso nella voce "tiri in porta". Se alla Juventus si è spesso contestato di non riuscire a mettere Vlahovic nelle condizioni di rendere al meglio, oggi si riflette anche sulle difficoltà che ci sono nel sostituirlo. Thiago Motta per il momento preferisce la trincea, cerca di fare di necessità virtù rifugiandosi in una produzione offensiva più sterile che il tecnico rapporta a una fase difensiva più stabile.
"Siamo una squadra compatta e con equilibrio. Abbiamo concesso poco ma abbiamo anche creato poco. Abbiamo preferito mantenere l'equilibrio per non concedere troppo. Tutto sommato comunque la considero una buona prestazione, portiamoci a casa questo punto", ha detto l'allenatore al termine della partita con l’Aston Villa. Tra l'altro, l'atteggiamento nella fase di non possesso è stato criticato proprio da Vlahovic, che preferisce invece maggiore libertà quando il pallone non ce l'ha la Juve. A ogni modo, non è stata tanto diversa la posizione dell'allenatore dopo la sfida col Milan, in cui Motta si era lanciato nell’elogio dei ranghi serrati. "Sono soddisfatto: abbiamo dimostrato di sapere stare in campo e saperci comportare da grande squadra. Abbiamo concesso molto poco, per dire nulla, al Milan e, nella fase offensiva, pur avendo creato relativamente poco, siamo arrivati in una zona del campo nella quale potevamo finire bene. Sono orgoglioso dei miei giocatori. È da un po' che lo dico: la strada è quella giusta". Le ultime due gare sono finite 0-0, con i bianconeri che hanno avuto un indice di pericolosità molto basso. A Thiago Motta, per ora, va bene così. Ma ambizioni e obiettivi presto dovranno andare ben oltre un pari senza reti in trasferta, qualunque essa sia. Con o senza Vlahovic.
Fonte: Gazzetta.it