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Calcio

Serie A, ti prepari... così: dal Milan al Napoli, i segreti dei ritiri

Vincenzo D'Angelo, Marco Guidi, Mario Pagliara e Andrea Pugliese
Serie A, ti prepari... così: dal Milan al Napoli, i segreti dei ritiriN/A

La nuova stagione è ai blocchi di partenza e iniziano i ritiri dei club di Serie A. Ma quali sono i segreti della preparazione fisica verso il prossimo campionato? Dai metodi di lavoro di Milan e Napoli a quelli di Torino e Roma, i tecnici hanno portato diverse novità. Andiamo a vederle... Facce stremate, provate dalla stanchezza e dallo sforzo fisico. Qualcuno alla fine si è inginocchiato, altri si sono abbandonati a terra, a braccia aperte per favorire il respiro e il recupero. E la faccia di Victor Osimhen diceva tutto: il nigeriano sembrava essere rimasto senza fiato mentre provava da terra ad allungarsi per prendere una borraccia e bere. Ieri mattina, prima prova di resistenza durissima per i giocatori del Napoli, sotto lo sguardo attento di Antonio Conte, che poi ha ancora una volta dato il cinque a tutti per ringraziarli dell’impegno messo sul campo.

E il tecnico ha pure lanciato un cappello sugli spalti al pubblico festante (e lo stesso ha fatto un acclamatissimo Lele Oriali), come regalo. La sessione del mattino si è svolta sotto una pioggia torrenziale che ha reso il terreno del campo di Carciato ancora più pesante. Lavoro di resistenza, con diverse ripetute: cinque volte i seicento metri più sei volte i trecento, per un totale complessivo di 4.800 metri, a ritmo sostenuto. La squadra era divisa in gruppi (nell’ultimo i ragazzi della Primavera) e nel primo – quello dal passo visibilmente più veloce - c’erano Spinazzola, Ngonge e Simeone, con Anguissa e Mazzocchi a fare l’andatura. Proprio quest’ultimo, negli ultimi metri dell’ultima serie, si è lasciato andare pancia a terra sul prato bagnato come si fa dopo un gol, generando l’ovazione del pubblico. Un sorriso distensivo dopo un lavoro duro, segno di buonumore. Nel pomeriggio, poi, partitelle a pressione e a tema, sempre in apnea, con Simeone uscito zoppicante dopo uno scontro di gioco. La grande novità a Milanello sono stati i teloni neri, montati su di un’impalcatura alta circa tre metri e installati sul perimetro per impedire ai curiosi di sbirciare ciò che succede nei campi dove si allena il Milan di Fonseca. Pratica a dir il vero non nuova tra i club di Serie A (qualcosa di simile, per esempio, fece pure Thiago Motta al Bologna).

Più che una volontà del nuovo tecnico portoghese, però, pare essere stata un’idea di Zlatan Ibrahimovic, sempre più centrale come figura di riferimento nel mondo milanista. Fonseca, invece, sta cercando di dare il proprio marchio alla preparazione della squadra rossonera puntando soprattutto sull’intensità degli allenamenti, in cui il pallone è sempre al centro del tutto: dalle esercitazioni specifiche alle simulazioni di situazioni di gara. Il Milan si è radunato l’8 luglio e dei primi 12 giorni, cioè sino all’amichevole in Austria contro il Rapid Vienna, ben sei prevedono la cosiddetta doppia seduta: mattina dedicata a lavori sulla forza e la fase difensiva; riunione video per analizzare l’allenamento appena dopo pranzo; concentrazione sulla costruzione dal basso, la fase offensiva e le partitelle nel pomeriggio. Da lunedì il Torino si allena al Filadelfia. È la prima fase della preparazione estiva, il raduno in città. Dal 17 luglio i granata traslocheranno a Pinzolo, in Trentino. Sin dal primo giorno Vanoli ha servito ai calciatori un antipasto niente male in vista del ritiro. Altro che test atletici o avvio graduale, Vanoli si è presentato con il piede a martello. Intensità, ritmo, dedizione totale sono le parole d’ordine. Dal giorno-due del raduno sono rispuntate in calendario le doppie sedute quotidiane: la squadra si allena in maniera fissa due volte al giorno, nessuna sosta nemmeno nel fine settimana.

Oggi doppia, si replicherà anche domenica. Stesso programma per i primi due giorni della prossima settimana, prima della partenza per Pinzolo prevista mercoledì mattina. Il tratto di Vanoli-martello, allenatore di scuola contiana, è stato subito riconoscibile. Tutti hanno capito che c’è da sudare. Al lavoro dal 7 luglio, nella calura di Trigoria. Con doppie sedute mirate, facendo attenzione a schivare proprio il grande caldo (in questi giorni nella Capitale si sfiorano addirittura i 40 gradi). Così la Roma si allena la mattina presto, dove il tecnico Daniele De Rossi dedica la prima parte della giornata ai lavori sulla forza, ai test atletici e fisici, volendo anche ad un po’ di palestra o di lavagna tattica. Poi il secondo allenamento in programma nella parte finale del pomeriggio, quando le temperature diventano più miti. E dove la Roma si dedica alla parte tattica, lavorando direttamente sul campo e provando già le prime impostazioni tattiche. «Costruisco, calcio posizionale... tutto bello, ma l’obiettivo nostro è andare là», il messaggio che sta dando in questi giorni De Rossi alla squadra, riferendosi ovviamente alla porta avversaria. A cui aggiunge anche il lavoro sull’uscita dal pressing, costruendo appunto il gioco dal basso.

Fonte: gazzetta.it