In una telenovela ormai quinquennale, e destinata ad aggiungere altri anni alla sceneggiatura, una cosa è sicuramente chiara: Milan e Inter non intendono prendere in considerazione l’ipotesi di ristrutturare il Meazza perché, molto semplicemente, non viene ritenuto conveniente. E’ per questo che il progetto di WeBuild, su cui il sindaco Sala nutriva una certa dose di speranza, non ha passato l’esame coi due club. Sia in termini di esborso complessivo da parte delle società, ma anche nella prospettiva dei mancati ricavi.
Il motivo è semplice: per quanto si tratti di un progetto che cerca di impattare il meno possibile sulla capienza dello stadio, il fatto stesso di metterci mano garantendo allo stesso l’utilizzo delle squadre, significherebbe comunque diminuire la capienza a seconda dell’avanzamento dei lavori. Capienza ultimamente è una parola chiave sia per il Milan che per l’Inter. Il Meazza è ormai entrato da qualche anno in un circolo virtuoso di affluenza, che ovviamente produce benefici a cascata sugli incassi. L’ultimo esempio, fresco fresco e illuminante, è quello del derby (Inter in casa): 75.366 spettatori per un incasso di 7.626.430 euro, ovvero la cifra più alta nella storia della Serie A (superato di un milione il primato precedente). E qui stiamo parlando di campionato. Perché poi, quando entra in scena la Champions, si sale. Anche di parecchio, come recita il derby della semifinale di ritorno di Champions giocata nel maggio 2023 (sempre con l’Inter in casa): 12,5 milioni.
In generale le milanesi sono ormai quasi del tutto stabilmente sopra i 70mila al Meazza, cifra agevolata dai sold out degli abbonamenti. Basti pensare che la percentuale di riempimento di San Siro nella scorsa stagione è stata del 95% per il Milan e il 96% per l’Inter. I numeri del campionato ’23-24 danno per i rossoneri una media di 72.008 spettatori, che scendono a 70.711 considerando tutte le competizioni. Per quanto riguarda l’Inter: 72.838 in campionato, ovvero 72.023 in termini stagionali. Di fronte a queste cifre è comprensibile che le milanesi storcano il naso di fronte all’ipotesi di perdere una parte di pubblico. Anche perché entrambe la scorsa stagione hanno superato gli 80 milioni (lordi) di botteghino.
Fonte: Gazzetta.it