Luciano Spalletti, c.t. della Nazionale, è ancora emozionato per l’incontro con i cinque grandi 10 del passato, Rivera, Antognoni, Baggio, De Piero e Totti, come avere un album di figurine personale con i miti del pallone. Al c.t. piace parlare di calcio, di un sistema tattico che, come visto negli allenamenti, sta virando verso un 4-2-3-1 di partenza che poi si trasforma in un 3-2-4-1 più offensivo che nella tournée Usa. Con in campo, il 4 giugno nell'amichevole contro la Turchia, "sicuramente Vicario, Di Lorenzo, Orsolini e Retegui. Calafiori dovrebbe entrare dopo".
Quanto le spiace per il ko Scalvini? “Sono quelle cose che non vorresti mai sentire, ma ne sono già successe un paio. Un abbraccio a Giorgio, si rimetta presto: è un bravo ragazzo e il futuro del ruolo nel calcio moderno, ieri giocava a centrocampo. Erano tutti entusiasti e disponibili della chiamata, anche Gatti rimasto a casa. Gli ho detto ‘magari ti chiamo’, ed è arrivato qui scarpe in mano, tutto sudato, è stato bello”.
Sensazioni da Coverciano? “Buonissime. I ragazzi hanno sviluppato bene il lavoro. Non si può dire che c’è il pilota automatico, ma siamo sulla strada buona”. Confronti con il 2021? “Siamo sempre disponibili ad assorbire le cose delle altre squadre, c’è da imparare. Ci prendiamo la responsabilità di ereditare la ricchezza, poi ci sono state altre cose in mezzo, non dimentichiamo, ma cerchiamo il meglio”.
I 10 del passato hanno pronunciato frasi per motivare la Nazionale… “Ripeteremo le frasi dei 10 a ogni partita. Anche se loro hanno più possibilità di perforarti l’anima. Eroi che non dimenticheremo mai. Baggio ha detto: ‘Più grande è la responsabilità quando si indossa questa maglia: la prendiamo o perdiamo’. Antognoni: ‘Bello ritrovare ragazzi giovanili, le scelte erano giuste’. Totti: ‘In campo sempre per vincere divertendoci’. Rivera: ‘Giochiamo in avanti il calcio d’inizio, sennò non avrei segnato il gol in Germania’. Del Piero: ‘C’è la pressione ma avete grande opportunità che dopo ricorderete con il sorriso. Vi confronterete con i più forti’. E un altro 10 come Buffon ha detto: ‘Questo è un giorno epocale da tatuarsi addosso’. E voglio ricordare anche Vialli con la sua faccia un po’ malinconica ma determinata. Lo vogliamo con noi, lo vogliamo respirare, libero di interpretare il ruolo che vuole”. Si avvicina il momento delle scelte.
“Non facile scegliere i tre da lasciare a casa, lo so, richiamerò poi qualcuno già lasciato prima (Locatelli, ndr). Noi ci alleniamo per fare cose situazionali, cose vere, per vedere la qualità nella risposta alle richieste. La partita ha qualcosa in più, ma il lavoro fa capire come risponderai in partita”. Quanto la Turchia influirà sulle scelte? “Abbiamo anche l’Under 20 il giorno dopo. Bisogna mettere dentro alcuni che si ritiene poi potranno giocare. Ci saranno Di Lorenzo, Orsolini, Vicario, Retegui. Calafiori entrerà in corsa”. Fagioli è alternativo o complementare a Jorginho? “Uno come lui, con quella qualità, può essere complementare, ma devi tenere palla 60’ sennò diventa un problema a rincorrere gli avversari. Ci voglio giocatori più abituati alla fase difensiva e al contrasto che serve per recuperare”. Che squadra è la Turchia? “Conosco bene Montella, sveglio, sveglissimo, all’Adana è subentrato ed è arrivato 9°, poi 4° e appena è andato via la squadra è arrivata 11°. La Turchia ha qualità, estro, ripartenze brucianti, ghigno, ha vinto il gruppo”.
Chi sarà il 10 agli Europei? “Pellegrini può esserlo. Anche Barella, perché ha le giocate che ti colgono di sorpresa, fa passare le cose dove molti vedono muri”. Gatti? “Verrà in Germania”. Scamacca? “Ho detto che è pigro ma anche tantissime cose positive… Non dico le cose per attaccare i miei giocatori, ma per aiutarli. Ai figli vanno dette le cose vere. Se guardi metri, velocità, forza della velocità, Scamacca perde con tanti altri. Ma è bello averlo qui, accolto con il sorriso, ha bei colpi di sole…”.
Fonte: gazzetta.it