La vittoria contro l'Albania di sabato per Luciano Spalletti è ormai lontana anni luce. Siamo in una buona posizione per conquistare l'accesso agli ottavi, ma l'ex tecnico del Napoli non si fida. Soprattutto perché di fronte ci sarà un'avversaria del "peso" della Spagna che sarà decisamente più impegnativa rispetto alla formazione di Sylvinho. "La formazione la dico domani, non il giorno prima, perché anche dalla Spagna non mi è arrivata nessuna notizia. La Spagna è diventata una scuola di calcio perché ha fatto sempre lo stesso calcio, perché ha avuto il coraggio di mantenere nel tempo la stessa idea di calcio, la stessa richiesta e la stessa disponibilità da parte dei giocatori. Per arrivare a quei livelli lì, bisogna riproporre sempre la stessa idea di calcio: non una volta tutti avanti e una tutti indietro. Bisogna sempre provare a fare la partita, non avere pause e avere una voglia matta di mostrare che anche la nostra è una scuola importante. Loro hanno tutto dal punto di vista delle caratteristiche e delle qualità individuali. Dovremo vedere quali saranno le nostre reazioni quando loro ci verranno addosso con tutti gli uomini. La Croazia ha avuto delle pause e loro sono entrati dentro queste pause. Noi dovremo sempre tenere alto il livello, metterci dentro quella qualità che toglie loro la possibilità di portarti in giro per il campo. Che abito tattico servirà? Noi siamo vestita da Armani... Servirà la stessa identità tattica che abbiamo sempre avuto. Non vogliamo avere il rimpianto di non aver fatto le nostre cose. Andremo in campo vestiti bene e pronti a sporcarci gli abiti se ce ne fosse bisogno". Spalletti ha poi parlato del match in sé: "È una delle partite più importanti della mia carriera. Tutti abbiamo delle storie da raccontare e i calciatore se ne accorceranno alla mia età. Chi calcerà un eventuale rigore? Secondo me ne abbiamo più di uno che può calciarlo: Scamacca, Retegui, Barella, Dimarco, Calafiori, Jorginho...". Eccoci all'analisi della Spagna: "Il calcio che fa la Spagna mi piace molto e di conseguenza si va ad analizzarlo e per prendere delle cose. Il loro è un calcio offensivo, tengono molti uomini alti a pressare, anche il nostro portiere. Bisognerà essere veloci a trovare l'uomo libero nel minor tempo possibile. Non siete però gli unici (rivolto ai giornalisti spagnoli, ndr) a giocare un bel calcio, non sopravvalutatevi. Noi per arrivare al vostro livello dovremo fare dei passi in avanti. Il tentativo di pressarli va fatto. Ci saranno momenti in cui attaccarli e altri in cui farli entrare di più nella nostra metà campo. Dipende dal blocco squadra e dai momenti della gara. Spalletti ha parlato poi dei singoli: "Morata non è pigro (frecciatina a Scamacca, ndr), ma corre moltissimo, come metri totali e con velocità incredibili. Un calciatore come lui attacca lo spazio dietro la linea più volte e questo ti permette di verticalizzare più volte. Bisognerà vedere chi giocherà come centravanti perché ne hanno tre con caratteristiche diverse. Yamal e Williams sono esterni d'attacco da uno contro uno. Bisognerà attuare preventive contromisure sulle ripartenze perché a campo aperto sono micidiali. Dovremo fare entrambe le fasi e vedremo se ci riusciremo. Bisogna riuscire a trovare l'equilibrio non solo a livello tattico e tecnico. Dieci giocatori che dribblano e basta non si possono sostenere. Yamal è bravo a dribblare, ma è meno propenso a ripiegare per difendere. Bisogna che alcuni giocatori siano 'bifasici' cioè che facciano entrambe le fasi, mentre altri sono un po' specialisti e ne fanno soprattutto una. I terzini entrano dentro il campo, Stones gioca centrale di centrocampo e va a rifinire perché ognuno deve far sapere un po' di tutto. Però ci vuole sempre equilibrio. Per quel che si è visto finora siamo sulla buona strada: abbiamo sempre offerto un calcio offensivo, anche a costo di lasciarci un po' di calcio alle spalle per posizionarci nella metà campo avversario. Bisogna fare delle valutazioni corrette perché se giochi contro uno che fa 34 chilometri orari e il nostro massimo ne fa 29... Nelle velocità alte e medie loro sono più avanti di noi e prima di tutto bisogna mettere a posto questa cosa, poi penseremo all'uno contro uno. Prima di tutto, però, c'è una differenza di tempi di reazione. I nostri devono essere più veloci." Noi abbiamo sempre cercato di fare la stessa: noi gli avversari abbiamo sempre cercato di pressarli forte e lo faremo anche stavolta perché se non gli dai un po' di fretta, la Spagna la palla non la perde mai. Dovremo a volte essere più bravi di loro a girare la palla. Non si può giocare in ripartenza e basta, sennò si gioca sempre nella nostra area. Rodri può fare il quinto difensore, Jorginho no perché sui cross che arrivano dai lati ci vogliono giocatori con 'scocca'. Cosa mi preoccupa di più? Il livello di calcio che dobbiamo proporre noi. La chiave che apre la porta per vincere la dobbiamo trovare noi. La Spagna sa fare cose importanti e a volte dovremo subire la loro qualità. Noi abbiamo totale rispetto per la Spagna e la sua storia, ma non dobbiamo pensarla più forte di quanto è perché noi abbiamo la possibilità di giocare la partita. Noi proveremo a fare questo, dopo la gara vedremo quello che succederà. Per me quello con la Spagna non è un derby. Per me tutte le partite dell'Europeo sono derby, finali, in generale partite che non mi ricapiteranno più. Ecco perché ci metto la massima attenzione. Vogliamo fare un'altra partita come contro l'Albania per vedere qual è il nostro livello di calcio. Cercheremo di giocare un calcio propositivo, fatto di possesso palla. Se si dà il pallino in mano agli avversari, da questa partita se ne esce male. Vedremo se saremo abbastanza bravi a farlo".
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Spalletti: "Mostriamo alla Spagna che anche la scuola italiana è importante"
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