Luciano Spalletti, a DAZN, parla così dopo Spezia-Napoli.
Spezia-Napoli, le parole di Spalletti nel post
Atteggiamento giusto
"La maturità evidenziata dalla squadra è stata fondamentale, importantissima, queste partite qui con questo pubblico, terreno, l'orario... le vinci preparandole dal giorno prima. Loro sono stati bravissimi a farsi trovare pronti. Nonostante le difficoltà citate, oltre allo Spezia bravissimo a toglierci profondità, non siamo riusciti a creare moltissimo nel primo tempo, anche se 3-4 impulsi li abbiamo dati. Poi nella ripresa l'episodio ci ha spianato la strada. Poi la squadra ha continuato a fare ciò che mi aspettavo nella ripresa per portare a casa il risultato"
Il gruppo
"Osimhen, questo gol, lo farà rifare a Kvaratskhelia. Funziona così. Magari uno tira e non fa segnare il compagno, poi non gli ridà la palla... è un fatto di amicizia, valore, per quanto riguarda andare ad acchiappare il risultato di squadra e non individuale. Osimhen? Neanche io l'avevo mai visto, è una roba... è un mezzo jump con due piedi, di solito fai il terzo tempo. Ma fare così, due piedi in terra e fare lo stacco così è una roba incredibile. Guarda dov'è arrivato! Bravo Osimhen..."
La chiave tattica
"Mario Rui dentro? Ci è riuscito poco. Loro hanno il quinto, il braccino e il centrale, riescono ad accoppiarsi quando ti avvicini all'area. Bisogna trovare la palla lì, nel vuoto per Osimhen, che corre verso la linea del fondo. C'è quello spazio lì e lui è bravo a fare questi inserimenti con la corsa a mezza luna per andare a prendere palla dietro il braccino. Non abbiamo mai scatenato Lobotka, il mediano nostro lo venivano a marcare le due punte, uno il centrale e l'altro il mediano. Lo spazio per il centrocampista lo devi però trovare, quando arriva il mediano trovi spazio per fare giocate importanti. Ma la squadra è sempre stata ordinata, non ha sofferto nulla, oltre un paio di ripartenze iniziali. Ero sicuro che avrebbero trovato la soluzione".
Getty Images
Tenere per terra questi ragazzi
"Sedici punti? Le altre devono giocare. Non sono 16, sono di meno. Quello che dicevamo ieri in conferenza è lo stesso: all'inizio nessuno era convinto che facessimo un filotto così. Nessuno l'ha scritto, sperava, ci credeva. Ora nessuno pensa che altre squadre possano rifare quanto abbiamo fatto noi. Se è successo a noi perché non può succedere altrimenti? Abbiamo il dovere di rifare la stessa cosa, andare avanti. Alcune volte nella vita si deve giocare a raddoppio, non abbiamo dubbi".
La cresta di Hamsik
"Mi fa piacere per lui che si è tolto 'sta cresta che ormai era una cosa insopportabile vederla ancora finché giocava... ma non ha nulla a che vedere con lo scudetto. Ha deciso lui, ma il Napoli non ha vinto lo scudetto. Bravo Marek, non rimane su cose da bambino ma acchiappa cose nuove. Poi uno dovrà fare dei cambiamenti. Era inguardabile ancora con questa cresta. Complimenti perché se l'è tolta! A Marek l'ho detto, è venuto a trovarci in Turchia e gliel'ho detto. 'Hamsik ha la cresta e rimane così', mi aveva detto. Ma è segno di persona intelligenza e di un grande giocatore, giocando anche ora ha qualità importantissime".
Il rigorista
"Sì, è Kvaratskhelia. Ce ne sono anche altri. Si sono parlati, siccome Kvara è bravissimo e sensibile e disponibile se uno... Oggi non ho voluto farlo essere così disponibile come ogni tanto fa".