Mancavano solo le sedie e le bottiglie spaccate in testa ai “nemici”, ma la rissa scoppiata ieri sera a Bordeaux tra giocatori francesi e argentini aveva tutti gli altri requisiti per essere definita da saloon di un film western. Tutti i componenti delle due delegazioni, magazzinieri compresi, sono stati coinvolti in una gazzarra che è durata minuti (e le tv non hanno mostrato il seguito, nel tunnel degli spogliatoi, che i testimoni descrivono più selvaggio e fuori controllo). Spintoni, colpi portati e andati a vuoto, un clima di impazzimento generale che i pochi steward non sono riusciti a gestire e controllare. C’era in ballo l’accesso alla semifinale del torneo di calcio maschile. E c’erano troppe tensioni stratificate, a partire dal Mondiale vinto dall’Argentina nel 2022 in Qatar, dopo una drammatica finale con la (inutile) rimonta francese prima dei rigori che avevano premiato Messi e compagni. Poi c’erano stati i cori di scherno argentini, guidati da Enzo Fernandez, verso i calciatori neri della Francia, nella troppo esuberante festa dell’Albiceleste dopo il recente trionfo in Coppa America. E infine la partita di ieri sera, coi fischi all’inno argentino di una parte dello stadio di Bordeaux. La partita, sbloccata dopo appena 5’ dal gol di Mateta che avrebbe poi deciso la qualificazione, è stata poi un campionario del peggio del calcio, con entrate killer, simulazioni ridicole, perdite di tempo e proteste scomposte contro l’arbitro. Troppo per non inquinare il poco bel calcio visto. L’Argentina nel finale ha sfiorato il pari, la Francia è andata a un passo dal gol del definitivo k.o. (e una rete è stata anche annullata ai Bleus). Poi, al posto delle strette di mano, una baruffa indecorosa. Pochi danni fisici per i protagonisti, enormi quelli causati all’immagine del calcio, che purtroppo si dimostra, almeno in questo caso, non all’altezza di un palcoscenico dove il fair play per fortuna c’è ancora (le eccezioni sono rarissime e giustamente stigmatizzate, vedi il judoka georgiano che ha scalciato il mito Riner, ed è stato per questo cacciato). L’aspetto più grave è quello che le immagini non mostrano: le frasi razziste e omofobe che i calciatori argentini avrebbero vomitato sugli avversari, durante e dopo il match. La Federazione francese ha fatto una denuncia pubblica. Seguirà dibattito, ma il caso (penoso) è aperto
Fonte: Gazzetta.it