La Questura di Torino ha annunciato 171 provvedimenti daspo per i tifosi della Juventus rei di avere intonato cori razzisti verso Romelu Lukaku nella semifinale d'andata di Coppa Italia. Un'inchiesta della Digos ha permesso di far luce sulla dinamica degli eventi di quella sera e sull'identità di tali tifosi.
Per quanto rigarda Lukaku, la corte sportiva d'appello aveva confermato la squalifica a carico dell'attaccante per il ritorno della semifinale di Coppa Italia tra Inter e Juventus. Il presidente federale Gravina si è attivato in prima persona per graziare il giocatore e mandare un segnale forte nella lotta al razzismo.
Lukaku sarà quindi a disposizione di Inzaghi per la sfida in programma il prossimo 26 aprile.
Le motivazioni della decisione FIGC su Lukaku
"Il principio della lotta ad ogni forma di razzismo costituisce uno dei principi fondanti dell'ordinamento sportivo" si legge nelle motivazioni riportate dalla FIGC specificando che il provvedimento è stato preso in "in via eccezionale e straordinaria".
La reazione di Lukaku
“Sono davvero felice per questa decisione del presidente della Figc, che ha dimostrato una grande sensibilità. Credo che grazie al suo intervento sia stata fatta giustizia e sia stato dato un grande segnale a tutto il mondo dello sport e non solo. È stato dimostrato che c’è la volontà di combattere il razzismo”. le parole di Lukaku all'Ansa.
L'episodio
L'Inter aveva deciso di presentare ricorso contro la squalifica di Romelu Lukaku, decisa dopo l'espulsione nel corso della partita di Coppa Italia contro la Juventus. Dopo la rete nerazzurra dell'1-1, siglata su calcio di rigore, Big Rom ha esultato replicando agli insulti dei tifosi juventini con il gesto al quale ci ha ormai abituato: occhi chiusi, indici davanti alla bocca e saluto militare.
Un gesto divenuto simbolo della lotta al razzismo, interpretato però come provocatorio dall'arbitro Davide Massa, che aveva ammonito e poi espulso per doppio giallo l'attaccante dell'Inter.
(C)Getty Images
Il ricorso contro la squalifica di Lukaku
Il club nerazzurro aveva pertanto deciso di presentare ricorso contro la decisione disciplinare per dare un segnale forte contro le discriminazioni razziali. Considerato anche il fatto che Lukaku ha sempre esultato nello stesso identico modo negli ultimi tempi, al punto che anche altri giocatori hanno imitato il centravanti belga. Compreso l'attaccante del Lecce Assan Ceesay, che con la stessa esultanza ha celebrato l'ultimo gol segnato alla Sampdoria.