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UEFA Europa Conference League

Lo stadio del Cluj: il Constantin Rădulescu è il segreto dell'ascesa dei rumeni

Daniele Vitiello
Lo stadio del Cluj: il Constantin Rădulescu è il segreto dell'ascesa dei rumeniGetty

Per avere idea dell'evoluzione del CFR Cluj negli ultimi decenni, basta soffermarsi sulla trasformazione dello stadio di casa. Costruito nel 1973, senza troppa ambizione, da chi col calcio portava avanti una passione più che un business: il Constantin Rădulescu (da non confondere con la Cluj Arena) prende il nome da un ex giocatore, allenatore e medico del club e ospita da quel momento le gare della squadra. 

All'epoca si trattava di un Impianto da circa 10 mila posti, di rado tutti occupati. In posizione strategia, tra il centro città e la stazione centrale, senza però agevolare il sold out: una chimera in quegli anni a causa del continuo ping pong del club tra serie minori del calcio rumeno. Ad altre latitudini del Paese si faceva sul serio, lì non ancora. Ma i margini in una città da oltre 300 mila abitanti c'erano eccome: tempo e investimenti azzeccati hanno innescato un processo di valorizzazione che presenta ancora margini di miglioramento.

Oggi, nel 2023, l'aspetto dell'impianto è totalmente cambiato e l'atmosfera non è nemmeno lontanamente paragonabile: anche a questo dovrà fare attenzione la Lazio di Maurizio Sarri, che giovedì vola in Romania per completare un passaggio del turno di Conference League già ipotecato all'andata con l'1-0 dell'Olimpico.

Il Cluj in Conference League 2022/2023Getty

I lavori dal 2004 al 2008

I quarti di finale ai Mondiali del 1994 e lo stesso piazzamento agli Europei del 2000 hanno caratterizzato uno dei momenti migliori della storia del calcio in Romania. Inevitabile il riflesso positivo sui club, con riflettori maggiormente puntati sui talenti di casa e una crescita del giro d'affari della quale società come il Cluj hanno saputo approfittare. Il nuovo millennio ha spalancato le porte della massima serie al club con ambizioni totalmente stravolte. 

Nel 2004, anno di arrivo in Serie A, sono iniziati i lavori all'impianto durati 4 anni (e costati circa 20 milioni di euro), giusto in tempo per ospitare gare europee. Per intenderci: prima mancavano addirittura impianto di illuminazione e tabellone. Da quel momento, con la capienza più che raddoppiata (oltre i 23 mila posti) il Constantin Rădulescu è diventato fiore all'occhiello del Cluj e oggetto di studio per la sua struttura che lo rende vero e proprio catino di fuoco. 

La prima partita nel nuovo stadio

Il 6 settembre 2008 la Romania ha inaugurato il nuovo impianto ospitando la Lituania nel match di qualificazione ai Mondiali 2010. È stata la prima partita della nazionale rumena a Cluj-Napoca dopo 85 anni. La squadra di casa, allenata all'epoca da Victor Piturca, fu sconfitta per 3-0.

Altre due volte la Romania ha giocato al Constantin Rădulescu: in un'amichevole vinta contro la Turchia per 2-0 nel 2017 e in una gara di qualificazione ad Euro 2020 contro le Isole Faroe vinta per 4-1.

Spinta per il Cluj

Tornando alla squadra di casa, prossima avversaria della Lazio, è inevitabile scorgere un forte legame tra i successi degli ultimi due decenni e il nuovo stadio, che ha dato spinta in più circostanze ed è diventato trappola nella quale sono cadute non solo squadre rumene. Una vera e propria arma in più: oltre a consolidare le basi economiche del club è fattore che ha inciso negli snodi cruciali delle ultime stagioni.

Dal 2008 il Cluj ha vinto otto campionati rumeni, quattro coppe di Romania, quattro Supercoppe. Fino a quel momento si era dovuto accontentare di campionati di Serie B e C nazionale. Impressionante.

Le sfide europee

Se da quelle parti gonfiano il petto quando si parla del Cluj è anche per le diverse apparizioni fuori dai propri confini che fino a vent'anni fa i tifosi potevano soltanto sognare. Sette partecipazioni in Champions League, otto tra Coppa Uefa ed Europa League e una in Conference League legittimano le ambizioni di una piazza che forse non potrà pensare di vincere, almeno per ora, ma che in campo internazionale può considerarsi residente con pieno diritto.

I precedenti con le italiane

Immobile in Lazio-ClujGetty

Lo sanno bene anche le squadre italiane, e la Lazio stessa, che l'hanno già sfidata più volte. Tre i precedenti con la Roma: i giallorossi in Romania hanno vinto due volte e pareggiato una. Ha vinto anche l'Inter, per 3-0 nell'unico precedente che risale al 2013. A cadere soltanto la Lazio, sconfitta 2-1 nel 2019: i biancocelesti conoscono le insidie dell'ambiente e vorranno vincere anche per cancellare questo precedente.

Progetti futuri

Come già accennato, il Cluj non ha di certo voglia di fermarsi qui e ha già individuato altri passi da compiere per consolidarsi nelle gerarchie del calcio europeo. Il piano del club è completare lo stadio con una quarta tribuna all'estremità attualmente lasciata vuota, che aumenterebbe la capacità a oltre 25.000 posti. Per una spinta maggiore, che - come già successo e dimostrato - si rifletterà ulteriormente sul rendimento della squadra. La scalata a livello internazionale regalerà altre soddisfazioni.