Nell’incontro di venerdì con il Comune di Milano sarà più chiaro il futuro di San Siro e le eventuali mosse di Inter e Milan riguardo al Meazza, ma nel frattempo il club rossonero va avanti nel suo progetto di costruzione del nuovo stadio a San Donato. La partita è aperta e la società di Cardinale tiene aperte più soluzioni. Compresa quella di lavorare per una “casa comune” con l’Inter che non sia San Siro. A San Donato? Chissà... È la soluzione alla quale le due milanesi lavorano da anni. Costruire un nuovo impianto accanto all’attuale, ora non sembra più un’opzione percorribile perché il Meazza non può essere abbattuto. Adeguarlo ai tempi moderni, seguendo il piano di ristrutturazione di WeBuild, invece è una possibilità. Soprattutto se Sala concederà il diritto di superficie dell’impianto a lungo termine (90-100 anni) e consentirà di lavorare sull’area. Il sindaco non vuole che i due club traslochino altrove e lascino al Comune la Scala del calcio... senza un inquilino. Ci sarà molto da discutere perché, secondo i club, i soldi necessari per i lavori di ammodernamento del Meazza sono molti di più rispetto a quelli ipotizzati da WeBuild. In caso di fumata nera con Sala, ognuno potrebbe portare avanti il proprio progetto.
L’alternativa? Costruire insieme lo stadio a San Donato, a Rozzano (l’area su cui ha puntato l’Inter) o altrove. Il Milan su San Donato ha fatto molta strada. Dopo che negli ultimi due mesi sono stati svolti i lavori di pulizia e lo sgombero dell’area, la prossima settimana i trecentomila metri quadri dove dovrebbe sorgere l’impianto e le opere civili saranno recintati e messi in sicurezza. Un altro passo in avanti importante, apprezzato dai residenti nella zona, in attesa che l’iter burocratico arrivi al termine. Quando? Entro la fine del 2025. Di certo, ritengono in via Aldo Rossi, a fermare tutto non sarà l’eventuale candidatura del borgo di Chiaravalle come patrimonio mondiale dell’Unesco: le due aree, distanti circa un chilometro, sono separate da una linea ferroviaria, spazi agricoli e da un’autostrada. RedBird considera il nuovo stadio un pilastro fondamentale per la crescita del club. L’entità dell’investimento complessivo, quasi 1,3 miliardi di euro (potrà essere sostenuto insieme a partner), lo testimonia: l’impianto da 70.000 posti costerà 800-900 milioni (la metà per la parte edile; il resto per gli arredi, la tecnologia ecc), poi ci saranno tutte le altre opere: gli appartamenti, un hotel con duecento stanze, i parcheggi e un polo d’intrattenimento con una sala concerti da quattromila posti, spazi per musei e altre attività ludiche.
Il nuovo distretto rossonero, che sarà “vivo” tutto l’anno, ospiterà la sede del club, il museo, lo store oltre a ristoranti, negozi e parchi giochi. L’area complessiva sarà di 486 mila metri quadri e prevede un parco per Chiaravalle. Il Comitato per l’Accordo di Programma, che si è insediato a luglio e riunisce i vari enti pubblici interessati dall’opera, ha nominato la Segreteria tecnica che imposterà la documentazione e gestirà i temi tecnici cruciali tra i quali la valutazione ambientale, il traffico (la stazione ferroviaria di San Donato sarà potenziata) e l’impatto ecologico. Questi aspetti il Milan li ha preventivamente analizzati e dai suoi consulenti ha ricevuto risposte rassicuranti. In più il Consiglio Comunale di San Donato, la Regione e la Città Metropolitana hanno già aderito al progetto. Il primo documento della Vas (Valutazione ambientale strategica) sarà noto a giorni ed elencherà tutti gli aspetti che saranno presi in considerazione dai tavoli tecnici. L’Accordo di Programma è uno strumento concepito per le grandi opere e ha ampi poteri che “tagliano” la burocrazia. Se i lavori inizieranno nel 2026, l’obiettivo è completarli per l’agosto 2029, in modo da giocare nell’impianto dall’inizio della stagione 2029-30. La progettazione è stata affidata a Manica Architecture. Lo stadio sarà innovativo (spogliatoi con crioterapia) e originale, con un’attenzione particolare alla sostenibilità sia nella fase di costruzione sia in quella di utilizzo (pannelli solari, recupero dell’acqua, energia in arrivo da fonti rinnovabili ecc). Potrà ospitare anche partite di football americano della NFL o concerti grazie a un’infrastruttura integrata.
Fonte: Gazzetta.it