Error code: %{errorCode}

Serie A Enilive

Stankovic: "Ogni gara sarà come l'ultima"

Piergiuseppe Pinto
Stankovic: "Ogni gara sarà come l'ultima"DAZN

Dejan Stankovic non ha intenzione di mollare. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il tecnico della Sampdoria ha parlato della sfida con l'Inter e del finale di stagione che attende i blucerchiati, senza tralasciare la complicata questione societaria dei liguri.

Stankovic, un lottatore nato

"Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Il buon marinaio non si vede con il mare calmo, ma quando è in tempesta. Sarei venuto qui anche se la situazione di classifica fosse stata peggiore, non avrei mai potuto dire di no".

Dejan Stankovic allenatore Sampdoria 2022Getty

"Ogni giorno sono sempre più fiero della mia squadra. Il mio primo giorno qui dissi alla squadra che avrei avuto bisogno prima di uomini, poi di calciatori. Posso garantire che qui ho degli uomini".

I punti persi

"Si accettano le sconfitte e il pareggio al 99' a Monza. Penso alla partita di Empoli dove ci hanno annullato un gol regolare: lì mi hanno ucciso emotivamente. Un punto non ti fa retrocedere o salvare, ma a livello mentale sarebbe stato una botta di adrenalina".

La classifica

"Avremmo meritato 3-4 punti in più, ma non facciamo calcoli: ogni gara sarà come l'ultima. Ora stiamo dando il massimo, questo è sicuro. Le due settimane in Turchia a lavorare insieme ci hanno fatto fare il salto di qualità: lì siamo diventati una squadra"

Le vicende societarie

"Posso fare qualcosa sotto questo aspetto? Penso di no, quindi è inutile arrabbiarsi. Io devo proteggere i ragazzi dal mondo esterno, sono come persone sedute in prima fila, io sono dietro le quinte e so che lo scenario cambierà".

StankovicGetty Images

"A loro dico di non arrabbiarsi o perdere tempo. Alla Lazio passai dal piano Baraldi, poi la situazione si sistemò e la squadra ripartì".

Godersi il momento

"Quando ho smesso mi è venuto a mancare lo spogliatoio. Ai ragazzi dico di vivere la carriera al massimo senza pentirsi, perché è breve. Glielo faccio capire facendo il mio esempio: sono diventato padre a ventidue anni e i miei figli mi hanno fatto capire quanto sia passata veloce la mia carriera".

"Rispetto troppo la vita per arrabbiarmi e mollare per aver subito un gol o per non aver segnato. A Monza, ero seduto in panchina a godermi la squadra pensando che comunque sarebbe andata, avevo già vinto".

I prossimi impegni

"Non so dire il calendario dopo Inter, Bologna e Lazio. Penso sempre alle prossime due partite, questa volta aggiungo la terza solo perché è con la Lazio a Roma e devo portare un ricordino al mio fratello Sinisa".