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Calcio

Stasera avversari, in futuro chissà: Beukema e Castro osservati speciali dell'Inter

Marco Fallisi
Stasera avversari, in futuro chissà: Beukema e Castro osservati speciali dell'InterN/A
I nerazzurri stasera affrontano il Bologna, piacciono parecchio l'attaccante e il difensore, che al Meazza segnò nel 2023. Due obiettivi importanti per svecchiare la rosa

Con la maglia del Bologna addosso e con l’Inter nel destino. Perché se di mestiere fai l’attaccante e ti chiamano Lautarito o Torito, se sei un difensore e quando andavi alle elementari posavi in campo con De Vrij, ai tempi delle giovanili del Feyenoord, ce n’è già abbastanza per unire i puntini e tracciare una bella linea retta: da una parte Santiago Castro e Sam Beukema, dall’altra l’Inter. Il punto è che qui si va oltre le associazioni suggestive, perché i due gioielli del Bologna, sui taccuini dei dirigenti nerazzurri, ci sono finiti per davvero. L’Inter che verrà, infatti, dovrà rifarsi il trucco e aggiungere nuova linfa tra difesa e attacco: se ne parla e se ne riparla nei vertici di mercato di viale della Liberazione perché il futuro va programmato per tempo, e Beukema e Castro hanno le carte in regola per tornare a San Siro anche dopo la partita di questa sera, per una serie di motivi.

Primo: Inzaghi là dietro ha bisogno di svecchiare — Acerbi va per i 37, De Vrij per i 33 — e in avanti dovrà aggiungere talento e gol, perché se la ThuLa non si discute il resto è piuttosto fumoso, tra un Taremi che non ingrana e la coppia Correa-Arnautovic ormai ai saluti. Secondo: la nuova strada intrapresa con Oaktree al timone guarda ai giovani e a loro riserva una corsia preferenziale anche in termini di investimenti. Beukema e Castro fanno 46 anni in due e hanno grandi margini di crescita: i loro identikit si incastrano alla perfezione con i profili tratteggiati dal nuovo corso interista, e allora anche i 25-30 milioni di valutazione per ciascuno dei due, che pochi non sono, non spaventano. Terzo: entrambi hanno le caratteristiche tecniche e la personalità per inserirsi negli ingranaggi di Inzaghi senza controindicazioni. Il faccia a faccia di questa sera magari potrà aggiungere nuovi elementi, ma poco cambierà in termini assoluti: quei due piacciono parecchio e continueranno ad avere gli occhi dell’Inter addosso.

Di sicuro fino a giugno, perché poi sarà il momento di passare all’azione. E nel caso di Castro, il presidente Marotta e il ds Ausilio studiano un gol alla prima azione della partita. L’assist arriva dalla finestra di mercato spalancata dalla Fifa in vista del Mondiale per club: dall’1 al 10 giugno prossimi, infatti, sarà possibile comprare e vendere calciatori, e per l’argentino del Bologna può valere la pena affondare il colpo già in quei dieci giorni, quando il Mondiale americano sarà alle porte. L’Inter ci arriverebbe con due attaccanti su cinque in scadenza, Arnautovic e Correa. Muoversi con anticipo, poi, permetterebbe di bruciare la concorrenza. I suoi soprannomi Castro se li porta dietro da quando sbarcò Bologna, un anno fa, dopo un assegno di 12 milioni staccato per il Velez. Lo disse subito, "mi ispiro a Lautaro", e altrettanto tempestivamente il suo telefono si illuminò con la notifica di un messaggio: “Benvenuto in Italia e di qualsiasi cosa avrai bisogno sappi che ci sono”, gli aveva scritto il Toro. Il destino, sempre lui, li ha messi di fronte all’esordio di Santiago con il Bologna, il 9 marzo scorso: al Dall’Ara vinse l’Inter con gol di Bisseck, Castro entrò dalla panchina mentre Lautaro in panchina ci rimase per 90 minuti.

Al fischio finale si scambiarono le maglie: "Un onore", ha raccontato il rossoblù. La somiglianza con il bomber dell’Inter c’è, perché Castro è un attaccante esplosivo, in campo lotta come un guerriero e soprattutto segna gol alla Lautaro: andate a rivedervi quello al Monza, ricorda clamorosamente la rete del Toro ad Anfield negli ottavi di Champions 2022. In nerazzurro potrebbe ripercorrere le orme di Lautaro anche nelle gerarchie dell’attacco: studiare all’ombra del capitano e poi tentare la scalata. Per cominciare, stasera scoprirà San Siro e l’effetto che fa. Beukema al Meazza ha già lasciato il segno: contro l’Inter, negli ottavi di Coppa Italia della stagione scorsa, firmò uno dei due gol con cui il Bologna eliminò i nerazzurri. A fine gara salutò De Vrij, mostrandogli quella foto che li ritraeva insieme, uno adolescente e l’altro bambino. Oltre alla rete, Beukema si fece notare per tanta, tantissima sostanza dietro: presenza fisica, anticipi, uscite e duelli vinti in serie, come continua a fare in rossoblù. Come quello che un centrale dell’Inter deve saper fare dal primo giorno in cui mette piede ad Appiano: in estate si vedrà.

Fonte: gazzetta.it