Una partita piena di colpi di scena non poteva non riservarne uno anche per il gran finale. Minuto 98’, John Stones cattura una respinta del muro dell’Arsenal in area e infila il pareggio del Manchester City, sigillando sul 2-2 la prima sfida stagionale tra le due grandi di Premier. Una clamorosamente piena di eventi, dal gol da record di Haaland a quello di Riccardo Calafiori che ha risvegliato l’Arsenal, dall’infortunio di Rodri che sembra serio all’espulsione controversa di Leo Trossard che ha costretto i Gunners in 10 per tutta la ripresa, a provare a resistere all’assedio dei padroni di casa. Sembravano esserci riusciti, poi Stones ha trovato l’angolo giusto per perforare un muro reso quasi insuperabile dalle parate di Raya. Il City resta davanti in classifica, 13 punti contro 11, ma questo è solo il primo, combattuto round di un duello che durerà tutto l’anno. Haaland ha segnato il gol numero 100 in 105 partite col City, il più veloce di sempre in tripla cifra con Cristiano Ronaldo in versione Real.
Sembrava il prologo al successo della squadra di Guardiola, è stato il primo atto di una partita caotica tra due pesi massimi. L’infortunio di Rodri, fuori al 21’, è la notizia peggiore per Pep, il gol al 98’ di Stones è quella migliore perché per sua stessa ammissione il City fa fatica contro chi sa difendersi bene. Come l’Inter mercoledì, come l’Arsenal nella ripresa. L’espulsione di Trossard, con quel secondo giallo per “aver ritardato la ripresa del gioco” certificato dalla Premier sui social, è dura da digerire per Arteta: perché è uguale all’espulsione di Rice col Brighton, perché ha costretto ad una ripresa di estrema sofferenza, giocata ad una porta sola coi Gunners che si difendevano anche con 9 uomini. Come a Bergamo, David Raya stava per trasformarsi nell’eroe di una vittoria fondamentale, invece Stones ha trovato il modo di cambiare la partita. Resta una battaglia pesante, che conferma queste due squadre sopra le altre: il City resta avanti ma non è perfetto, l’Arsenal sa fare tutto quello che serve per provare a vincere, anche difendersi e basta nella ripresa. Mancavano De Bruyne e Ødegaard, i due più creativi, ne è uscita una battaglia senza esclusione di colpe (anche le “arti oscure” dell’Arsenal per guadagnare tempo nella ripresa). Per il secondo round bisognerà aspettare febbraio, ma il countdown è già iniziato. Haaland ci impiega 9’ a trovare il suo gol da record, ispirato da Savinho.
Il City al 15’ prende un palo clamoroso su punizione con Gündogan, ma subito dopo perde per infortunio Rodri, rimpiazzato da Kovacic e poi incassa il gol del pari dai Gunners con la meraviglia di Calafiori. Il match è spigoloso, il City controlla il gioco ma è l’Arsenal a trovare il gol al primo di recupero, un colpo di testa di Gabriel da corner di Saka. Al settimo di recupero i Gunners restano in 10, con Trossard che viene cacciato dopo aver rimediato il secondo giallo per aver ritardato la ripresa del gioco. L’Arsenal riparte comunque avanti 2-1 e con White al posto dello spento Saka per giocare con a 5 dietro e provare a difendere il vantaggio. La squadra di Arteta si difende anche in 9, Raya ci mette sempre una pezza quando serve e a Guardiola non basta nemmeno inserire Foden e Grealish. Almeno così sembra fino al minuto 98’, quando Stones raccoglie un tiro di Kovacic respinto dal muro davanti a Raya e trova l’angolo giusto per il pareggio. Il finale perfetto di una partita caotica, buono per aggiungere pepe ad una rivalità che diventa sempre più la battaglia d’Inghilterra.
Fonte: gazzetta.it