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Calcio

Storia e carriera di Roberto Baggio: cosa fa oggi il Divin Codino?

Redazione
Storia e carriera di Roberto Baggio: cosa fa oggi il Divin Codino?DAZN
Una delle icone più amate del calcio italiano, calciatore che ha esportato il nostro calcio in giro per il mondo non solo per il Codino che ha fatto sognare i tifosi. Roberto Baggio è stato uno dei giocatori più forti della storia del calcio: ripercorriamo la sua carriera

Nel vasto panorama del calcio mondiale, pochi nomi evocano la stessa aura di leggenda e talento come quello di Roberto Baggio. Conosciuto come "Il Divin Codino", Baggio è una figura che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del calcio italiano e internazionale.

Personaggio amato trasversalmente, anche perché non legato a doppio filo a una specifica squadra, Baggio ha saputo mettere d'accordo tutti nel corso della carriera, ancora di più una volta appese le scarpe al chiodo.

Roberto Baggio Nazionale

La carriera di Roberto Baggio

Ripercorriamo insieme la carriera di Roberto Baggio, dalle origini fino al ritiro.

Le origini della leggenda: dove ha iniziato a giocare Roberto Baggio

Sesto di otto figli, Roberto Baggio è nato il 18 febbraio 1967 a Caldogno, in provincia di Vicenza. Il padre Florindo lo chiamò Roberto in onore di Boninsegna.

Baggio ha manifestato un talento straordinario sin da piccolo. Dopo aver mosso i primi passi nella squadra locale del Caldogno, si è rapidamente distinto, attirando l’interesse del Vicenza (all'epoca militante in Serie C1), che lo acquistò all'età di 13 anni per 500.000 lire.

Nelle giovanili del Vicenza, Baggio segnò un totale di 110 gol in 120 presenze. Grazie alle sue prestazioni, fu invitato ad allenarsi con la prima squadra, nonostante la sua giovane età. Il suo debutto ufficiale tra i professionisti avvenne all'età di 16 anni, il 5 giugno 1983, nella partita contro il Piacenza. 

Nella stagione successiva, il 30 novembre 1983, segnò il suo primo gol in una partita di Coppa Italia di Serie C contro il Legnano, contribuendo alla vittoria per 4-1. Il 3 giugno 1984, segnò il suo primo gol in campionato, realizzando su rigore il gol del definitivo 3-0 contro il Brescia.

Il trasferimento alla Fiorentina: esordio in Serie A e infortuni

La promozione in Serie B dei biancorossi portò anche la firma di Baggio, autore di 12 reti in 29 partite, ma durante una partita contro il Rimini, il fantasista si fece male al ginocchio destro, compromettendo legamento crociato anteriore e menisco. Il grave infortunio si verificò a due giorni dalla firma del contratto con la Fiorentina, che lo aveva acquisito per 2,7 miliardi di lire. Nonostante la possibilità di rescindere il contratto, il presidente della Viola decise di tenere il giocatore.

Baggio esordì in Serie A il 21 settembre 1986, ma una settimana dopo il ginocchio fa di nuovo “crack”. Rientrò in campo a fine stagione, a distanza di quasi due anni dal primo infortunio. Il primo gol nella massima divisione arrivò su punizione il 10 maggio 1987 contro il Napoli, nel giorno in cui i partenopei festeggiavano il loro primo storico Scudetto.

Nelle tre stagioni successive Baggio si lasciò finalmente alle spalle gli infortuni, diventando uno dei giocatori più forti del campionato italiano. 

L’approdo alla Juventus: i primi trofei e il Pallone d’Oro

Su di lui mise gli occhi la Juventus, che lo acquistò nel 1990, scatenando l’ira dei tifosi viola.

Agli ordini di Gigi Maifredi segna 14 reti in campionato e 9 in Coppa delle Coppe, diventandone il capocannoniere. Nel 1991 sulla panchina bianconera si siede Giovanni Trapattoni, con cui arrivano i primi trofei: una Coppa UEFA, uno Scudetto e una Coppa Italia. In mezzo anche un Pallone d’Oro.

Intanto alla Juve le cose cambiano: arriva Marcello Lippi e la concorrenza in attacco si fece sempre più dura. In più gli infortuni tornano a condizionare le stagioni e il rapporto con allenatore, dirigenza e tifosi scese ai minimi storici. 

Roberto Baggio JuventusJuventus

L’arrivo al Milan: il secondo Scudetto

Dopo 200 presenze e 115 gol, nell’estate ‘95 Berlusconi sborsò 18 miliardi di lire per aggiudicarsi il Divin Codino. 

Nonostante per Fabio Capello non fosse un titolare inamovibile, a fine stagione le reti di Baggio contribuirono a regalare lo Scudetto ai rossoneri. Questo successo rese Baggio il quinto giocatore nella storia a vincere due campionati italiani consecutivi con due squadre diverse

Con l'arrivo di Oscar Tabarez in panchina le cose sembravano andare meglio per il Divin Codino, ma non per il Milan. I risultati stentarono ad arrivare e il tecnico uruguaiano si dimise. A guidare il Milan tornò Arrigo Sacchi, riaccendendo vecchi dissapori con Baggio risalenti al Mondiale del '94.

Il rapporto tra allenatore e giocatore si incrinò ulteriormente nel febbraio 1997, quando Baggio, deluso per l'esclusione dalla formazione titolare, criticò pubblicamente l'allenatore. Durante una partita contro la Juventus, Baggio rifiutò di scaldarsi nonostante l'invito dell'allenatore. Questi eventi segnarono una frattura irreparabile nel rapporto tra i due.

Bologna e Inter

Nell'estate del 1997, Baggio approdò al Bologna. Il trasferimento fu clamoroso: 5,5 miliardi di lire per un 30enne considerato già sul viale del tramonto. Neanche l’allenatore degli emiliani Renzo Ulivieri sembrava soddisfatto dell’acquisto e mise subito in chiaro le cose col campione, che "sacrificò" il suo codino come tributo a un nuovo inizio.

Con una nuova acconciatura e una determinazione rinnovata, Baggio si integrò in squadra. Il suo impatto fu immediato, segnando 23 gol in 33 partite e conquistando il ruolo di capitano

Dopo l'esperienza positiva con il Bologna, l’estate successiva Baggio venne acquistato dall'Inter, guidata da Gigi Simoni, per 3,5 miliardi di lire. Nonostante la forte concorrenza in squadra, la maglia numero 10 gli venne assegnata senza discussioni. Tuttavia, le sue ginocchia continuarono a causargli problemi e il suo posto in campo non era sempre garantito.

Nonostante ciò, Baggio riuscì sempre a fare la differenza quando scendeva in campo, come dimostrato dalla sua doppietta contro il Real Madrid, una prestazione che ha contribuito alla qualificazione dell’Inter ai quarti di finale di Champions League.

Nel corso della sua permanenza in nerazzurro, Baggio ha dovuto fare i conti con diversi cambi di allenatore. Nel 1999 Marcello Lippi tornò sulla panchina dell'Inter, portando con sé tensioni e conflitti con Baggio. Lippi giustificò le sue decisioni citando presunti problemi fisici del giocatore, ma quest'ultimo accusò l'allenatore di escluderlo per ragioni personali.

Nonostante le difficoltà, Baggio dimostrò ancora una volta la sua classe e contribuì a salvare la panchina di Lippi, segnando un gol su rigore contro il Cagliari e due gol cruciali nel decisivo spareggio Champions contro il Parma, contribuendo alla qualificazione dell'Inter in Europa.

Roberto Baggio, InterGetty Images

Il trasferimento al Brescia: gli ultimi anni e il ritiro

Dopo aver lasciato l'Inter, Baggio trascorse l'estate del 2000 senza squadra, ma il 14 settembre firmò con il Brescia, diventandone subito il capitano, con l'obiettivo di partecipare al Mondiale del 2002.

Debuttò con i lombardi il 16 settembre 2000 in Coppa Italia contro la Juventus. Durante quella stagione, Baggio realizzò 10 gol, portando il Brescia all'8º posto in Serie A e alla qualificazione alla Coppa Intertoto, persa poi in finale contro il Paris Saint-Germain.

Nella stagione 2001/02, Baggio subì diversi infortuni, concludendo la stagione con 12 gol in 15 partite, mentre in quella successiva contribuì al raggiungimento della Coppa Intertoto da parte del Brescia.

Baggio segnò il suo 205º e ultimo gol in Serie A nella vittoria per 2-1 contro la Lazio. Ha disputato la sua ultima partita il 16 maggio 2004, ricevendo una commovente standing ovation da tutto San Siro. La maglia numero 10 del Brescia è stata ritirata in suo onore.

Roberto Baggio BresciaGetty

La carriera di Baggio in Nazionale

Roberto Baggio è considerato uno dei giocatori più iconici della Nazionale italiana. Il debutto avvenne il 16 novembre 1988, a 21 anni, in occasione della partita amichevole contro i Paesi Bassi, organizzata per il 90º anniversario della FIGC.

Baggio ha rappresentato l'Italia in numerose competizioni internazionali, inclusi tre Campionati del Mondo FIFA (1990, 1994, 1998) e tre Campionati Europei UEFA (1988, 1996, 2000).

Il momento più importante di Baggio con la Nazionale italiana è senza dubbio la Coppa del Mondo FIFA 1994, disputata negli Stati Uniti. In quella competizione, Baggio guidò l'Italia fino alla finale segnando importanti gol nei turni precedenti. Anche se l'Italia perse contro il Brasile ai calci di rigore in finale, Baggio fu insignito del premio di MVP come miglior giocatore del torneo, nonostante quel fatidico rigore decisivo calciato alto sopra la traversa.

La sua carriera internazionale è stata caratterizzata da gol memorabili, dribbling incredibili e contributi fondamentali alla squadra nazionale. Anche dopo la Coppa del Mondo 1994, Baggio continuò a rappresentare l'Italia fino al 2004, totalizzando 56 gol in 76 presenze, un record impressionante che sottolinea la sua importanza e la sua classe come calciatore.

Roberto Baggio Mondiali Usa 94

La carriera di Roberto Baggio in numeri

Questi i numeri nella straordinaria carriera di Roberto Baggio.

SquadraPresenzeGol
Vicenza4716
Fiorentina13655
Juventus200115
Milan6719
Bologna3323
Inter5917
Brescia10146
Nazionale5627

Quanto ha vinto Roberto Baggio?

Roberto Baggio ha sicuramente raccolto troppo poco rispetto alle sue enormi qualità. Tra infortuni, rapporti conflittuali con allenatori e un carattere non facile, il Divin Codino ha vinto solo 4 trofei in carriera, a cui si aggiunge il Pallone d’Oro e il FIFA World Player del 1993.

TrofeoAnno
Serie A1994/95, 1995/96
Coppa Italia1994/95
Coppa UEFA1992/93

Cosa fa oggi Roberto Baggio?

Fuori dal rettangolo di gioco, Roberto Baggio è stato ben lontano dai riflettori del calcio moderno, preferendo concentrarsi sulla tranquillità e sugli affetti più cari, con qualche apparizione qua e là senza però tornare protagonista come con le scarpe ai piedi.

La sua vita, come raccontato nel film biografico del 2021 intitolato "Il Divin Codino", è molto semplice e si svolge maggiormente nella sua amata villa in campagna nel vicentino, un rustico dove Roby vive con la famiglia allevando animali, lavorando la terra e coltivando la fede buddista.

Baggio è noto anche per il suo impegno nel sociale e nelle attività di beneficenza. Ha fondato la "Roberto Baggio Foundation", un'organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di fornire sostegno a bambini svantaggiati, disabili e vittime di calamità naturali.

Vita privata

La vita privata di Roberto Baggio è stata relativamente riservata, anche se alcuni dettagli sono diventati di dominio pubblico nel corso degli anni.

Nel 1989, Baggio ha sposato Andreina Fabbi, sua compagna di lunga data. La coppia ha tre figli: Valentina, Mattia e Leonardo.

Al di fuori del campo da calcio, Baggio è noto per essere una persona di profonda spiritualità. È devoto al buddhismo e ha fatto della pratica buddhista una parte significativa della sua vita. Durante la sua carriera calcistica, è stato spesso visto indossare un rosario buddhista intorno al collo. La sua fede religiosa ha influenzato anche le sue decisioni di vita e le sue azioni di beneficenza.