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Calcio

SuperPavlovic: è l'uomo dei miracoli. Ma è meglio che non giochi assieme a Tomori...

Francesco Albanesi
SuperPavlovic: è l'uomo dei miracoli. Ma è meglio che non giochi assieme a Tomori...N/A
A Bratislava un altro salvataggio in extremis del serbo, uno specialista delle deviazioni all'ultimo secondo. I numeri però dicono che ha fatto bene solo vicino a Gabbia o Thiaw: questione di caratteristiche

Chissà come sarebbe andata se David Strelec avesse pensato più a segnare che a gioire dentro di sé prima che la palla entrasse, quando si è ritrovato a calciare senza portiere. Il minuto 14.23 di Slovan Bratislava-Milan è emblematico: l’ex attaccante dello Spezia sfrutta l’ennesima amnesia difensiva rossonera presentandosi a tu per tu con Maignan, saltandolo e concludendo verso lo specchio sguarnito. Sembra tutto fatto per il vantaggio degli slovacchi. E invece arriva Strahinja Pavlovic, l’uomo dei miracoli, che con una scivolata perentoria toglie la palla dalla porta, salvando il Milan da uno svantaggio che cambierebbe completamente l’andamento della partita, sbloccata poi al 21’ da Pulisic. Non è la prima volta che il difensore serbo si rende protagonista di interventi simili. Quest’anno è già successo contro Parma e Lazio. Strahinja Pavlovic è un individualista. Un giocatore che si esalta massimizzando le proprie qualità: velocità, aggressività, recuperi a tutto campo e gioco aereo.

Componenti che però non si amalgamano con il modo di difendere di Fonseca, che in molte situazioni chiede di tenere la linea alta. Acquistato per fare il titolare, Pavlovic si è ritrovato in pochi mesi a essere l’ultima scelta di Fonseca. Assieme a Tomori forma la peggiore coppia di centrali per media gol subiti in una singola partita (2,25). A Bratislava, Fonseca li ha riaccoppiati per la quarta volta in stagione. L’ultima apparizione di entrambi da titolari era stata contro il Liverpool a metà settembre. Su 360 minuti hanno subito ben 9 gol. Tradotto: con loro dietro il Milan fa acqua da tutte le parti. Nonostante le mille difficoltà di adattamento al calcio italiano, Pavlovic si è fatto apprezzare in questa stagione per alcuni interventi individuali clamorosi. A Roma contro la Lazio ha salvato un gol già fatto di Dia con una scivolata sulla linea. Contro il Parma ha svirgolato una chiusura ma, nella stessa azione, si è rifatto con un intervento da dietro su Man diretto verso la porta. A Bratislava ha negato il gol del vantaggio a Strelec. Tre indizi che fanno una prova: Pavlovic è l’uomo dei salvataggi.

Il miglior compagno di reparto per Pavlovic è Malick Thiaw. Insieme quattro volte per una media di 1,25 gol subiti a partita. Senza contare Gabbia: con lui il serbo ha giocato solo nel 4-0 di San Siro contro il Venezia. L’italiano è il miglior centrale del Milan per affidabilità e rendimento. Non è un caso che al suo fianco renda di più anche Tomori (1 gol subito di media ogni 90’ in cinque partite). Un centrale che, al contrario, giocando insieme a Pavlovic va più in difficoltà. La vittoria (sofferta) di Bratislava non ha fatto altro che confermare la teoria e ora Pavlovic dovrà riconquistare la fiducia di Fonseca. Le scivolate salva-risultato non bastano più.

Andando a ritroso nella sua carriera troviamo altri episodi analoghi. L’anno scorso a San Siro contro l’Inter, con la maglia del Salisburgo, ha anticipato Frattesi di testa negandogli un tap-in facile. Sempre nello stesso girone della Champions 2023-24, contro il Benfica, Pavlovic ha stoppato una conclusione a botta sicura di Tengstedt. Nel 2022, nel pareggio di Stamford Bridge contro il Chelsea, si è immolato su Aubameyang che già pregustava la rete. Lo scorso febbraio, contro lo Sturm Graz, ha tolto la palla dai piedi di Boving che stava per depositare in porta dopo aver saltato il portiere. Stessa dinamica di Strelec. In un Serbia-Giamaica del 2021 ha salvato in scivolata una progressione in solitaria di Gray.

Fonte: Gazzetta.it