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Calcio

Taremi è pronto, la ThuLa non è sola: Inter, le staffette in attacco di Inzaghi

Davide Stoppini
Taremi è pronto, la ThuLa non è sola: Inter, le staffette in attacco di InzaghiN/A
A Genova l'iraniano partirà dalla panchina e darà il cambio a Lautaro. E se Arnautovic parte, il reparto può arricchirsi ancora...

Un tridente per Genova. E no, non è un cambio improvviso di rotta di Simone Inzaghi sotto il sole di Ferragosto. Un tridente per Genova è il meraviglioso lusso che sta per scoprire l’Inter. Quasi un inedito, a pensarci bene. Ed è un inedito cercato, voluto, inseguito, a cui è giusto abituarsi lungo tutta questa stagione. Taremi sta bene, è corretto partire da qui. Si allena in gruppo, il guaio muscolare al bicipite femorale è un ricordo. L’iraniano ha anticipato i tempi, perché inizialmente la sua presenza per la partita di sabato era considerata quantomeno in dubbio. E invece l’attaccante ha risposto bene alle terapie. Ed è un segnale che incoraggia anche in ottica futura. Un segnale, peraltro, che è in linea con il suo “storico” degli infortuni.

Taremi è un giocatore integro. Ed è quello di cui ha bisogno l’Inter, alla vigilia di una stagione lunga e intensa. Perché il piano di Inzaghi è quello di alternare l’iraniano con Thuram e Lautaro, di togliere minuti alla coppia dei sogni dello scorso anno nell’ottica di una gestione fisica e nervosa migliore di quel che è stato possibile fare in passato. Nessuna, tra le big italiane 2023-24, ha spremuto la sua coppia titolare più di quanto non abbia fatto Inzaghi: 3.461’ per Lautaro, 3.366’ per Thuram. Tanto per rendere l’idea: Arnautovic lo scorso anno con l’Inter ha giocato 1.141’, Sanchez 1.110’. Ecco: con Taremi non andrà così. E già da Genova qualcosa si vedrà, in questo senso. Perché Inzaghi ha già in testa l’idea di impiegare l’iraniano a partita in corso. È un passaggio già programmato, al netto poi di quel che dirà la partita. Taremi non può avere nelle gambe un minutaggio ampio, ma certamente è in grado di garantire almeno una mezzora. E per Inzaghi è la migliore delle notizie. Perché se Thuram già a Londra con il Chelsea ha dato ottime risposte anche sul piano fisico, su Lautaro giustamente va tenuto un punto interrogativo. Il capitano scenderà in campo - e su questo non ci sono dubbi -, ma lo farà senza aver avuto la possibilità di testare in partita le sue condizioni in amichevole.

Certo, i suoi parametri fisici di questi giorni, in possesso dello staff di Inzaghi, sono ottimi. Però è logico pensare che a un certo punto della partita Taremi possa dargli il cambio. E magari l’iraniano proverà a ripartire da dove aveva staccato la spina, ovvero dai gol e da una sensazione di essersi calato con grande rapidità nel gioco di Inzaghi, come aveva mostrato nelle prime amichevoli. La gestione del tridente è il compito dell’allenatore. Ed è un qualcosa che l’Inter non ha (quasi) mai avuto nelle ultime stagioni. Eccezion fatta per la seconda parte dell’anno che ha portato alla finale di Champions, quando Inzaghi aveva Lautaro, Dzeko e Lukaku, i nerazzurri dall’epoca Conte in avanti hanno sempre avuto un terzo attaccante più “distante” nelle gerarchie rispetto ai titolari. O comunque meno pronto dal punto di vista fisico, spesso assente come capitava con Sanchez dietro Lukaku e Lautaro. Eccolo, allora, il lusso. E non è gratuito. È pensato per evitare quanto accaduto la scorsa stagione, quando l’Inter arrivò col fiato un po’ corto in diversi protagonisti all’appuntamento con la Champions di marzo, contro l’Atletico Madrid.

Così hanno ragionato i dirigenti, bloccando e poi chiudendo con largo anticipo l’acquisto di Taremi. Così fanno le grandi squadre: l’Inter questa estate ha aggiunto senza togliere, ha ritoccato senza alcun bisogno di rifondare. E non è neppure detto che sia finita qui, l’opera di ritocco. Perché molto dipenderà da quel che accadrà con Arnautovic, che resta nel mirino del Genoa. Sullo sfondo c’è sempre il nome di Gudmundsson, conteso alla Fiorentina come raccontiamo anche in altre pagine. E a quel punto il tridente sì che diventerebbe un poker. Perché non si è mai sazi e c’è tempo fino al 30 agosto. C’è Genova però nel frattempo. E l’Inter della seconda stella ha voglia di misurare subito i suoi passi in avanti. Il tridente, appunto. Taremi vicino alla ThuLa, per scoprire l’effetto che fa.

Fonte: gazzetta.it