Il Torino è una delle squadre con più tradizione in Italia, che negli anni ‘40 ha scritto pagine leggendarie del calcio nostrano.
Scopriamo insieme la storia, i numeri e i giocatori più celebri di una delle squadre più prestigiose del nostro campionato.
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Come e quando è nato il Torino
Il 3 dicembre 1906, l'ex presidente della Juventus Alfred Dick, allontanato dal club perché ritenuto troppo autoritario, incontrò, insieme ad altri imprenditori e commercianti in contrasto con la società bianconera, i dirigenti e i calciatori del Football Club Torinese, in crisi finanziaria.
Dick propose loro di fondare una nuova società: la proposta fu accettata e poco prima di mezzanotte Hans Schoenbrod venne proclamato presidente del Foot Ball Club Torino.
Storia del club: il Torino in breve
La prima partita del Torino si giocò il 16 dicembre 1906 contro la Pro Vercelli: il Torino, che scese in campo con otto ex giocatori della Torinese, due ex juventini e un calciatore svizzero, vinse 3-1.
L’esordio in campionato arrivò il 13 gennaio 1907, contro la Juventus: i granata si imposero 2-1 e vinsero anche lo scontro del mese successivo con un netto 4-1. Grazie anche a questi risultati, il Torino prese parte al girone finale, dove chiuse al secondo posto dietro al Milan.
Con l'inizio della Prima Guerra Mondiale, il campionato 1914/15 venne sospeso a una giornata dal termine, con lo scudetto che venne assegnato al Genoa: una beffa per il Torino, secondo nel girone finale dell'Italia Settentrionale a due punti dai rossoblu, con i granata che avrebbero dovuto incontrare proprio i genovesi nell’ultima gara.
Il caso Allemandi
Il campionato 1926/27 fu il primo organizzato a livello nazionale, diviso in due gironi. Il Torino vinse il girone B, guadagnandosi il diritto di giocarsi lo scudetto nel girone finale. Trascinato dal trio delle meraviglie composto da Baloncieri, Libonatti e Rossetti, autori di oltre 70 reti, i granata conclusero la stagione in prima posizione, conquistando il primo scudetto della loro storia. Uno scandalo, però, fermò la festa granata: alcuni dirigenti del Torino, infatti, avrebbero corrotto il giocatore della Juventus Luigi Allemandi nel match del 5 giugno 1927. Lo scudetto fu quindi revocato e non venne più riassegnato.
Il primo scudetto
Nonostante l’ambiente fosse ancora scosso dalla vicenda della stagione precedente, nella stagione 1927/28 il Toro riuscì a concludere ancora una volta il girone A in prima posizione e a ripetersi anche nel girone finale, conquistando il titolo di campione d'Italia con 111 gol segnati.
Nella stagione successiva il Torino vinse ancora una volta il girone A, accedendo così alla finale scudetto con il Bologna. Dopo aver vinto una volta per parte, fu necessario uno spareggio, vinto dal Bologna per 1-0.
La prima Coppa Italia
Con l’istituzione della nuova Serie A, per alcuni anni il Torino non riuscì a esprimersi ad altissimi livelli. Bisognerà aspettare la metà degli anni ‘30 per vedere di nuovo il Toro competitivo. Nella stagione 1935/36, infatti, i granata si classificarono terzi a due punti dal Bologna campione d’Italia, mentre nella stagione successiva arrivò il secondo trofeo: la Coppa Italia, vinta in finale contro l’Alessandria. Quell’estate i granata parteciparono anche alla Coppa Europa Centrale, venendo sconfitti dall’Ujpest Dosza agli ottavi di finale.
Anche nella stagione successiva il Toro chiuse terzo in campionato, costretto poi a cambiare denominazione in Associazione Calcio Torino per imposizione del regime fascista.
Il Grande Torino
La svolta nella storia del Torino si ebbe nel 1939, quando l’industriale Ferruccio Novo divenne presidente del club granata. Nel giro di tre anni, Novo mise in piedi una formazione invincibile, capace di dominare il calcio italiano per quasi un decennio. Il Torino infatti vinse cinque scudetti consecutivi e una Coppa Italia tra il 1943 e il 1949, con la formazione granata che rappresentò la quasi totalità della nazionale italiana di quel periodo.
La tragedia di Superga
Il 4 maggio 1949 rimarrà una data indelebile per la storia del Torino e del calcio italiano: di ritorno da un’amichevole disputata a Lisbona contro il Benfica organizzata per aiutare il capitano della squadra portoghese Francisco Ferreira, in difficoltà economiche, l’aereo che stava riportando la squadra nel capoluogo piemontese si schiantò contro la collina di Superga a causa della scarsa visibilità.
Nessun passeggero sopravvisse all'incidente. Persero la vita 31 persone: la squadra, con dirigenti e accompagnatori, l'equipaggio e tre giornalisti.
A non prendere parte alla trasferta portoghese furono i giocatori Sauro Tomà (infortunato al menisco), Renato Gandolfi (gli fu preferito il terzo portiere Dino Ballarin), Luigi Giuliano (influenzato), il giocatore della Roma Tommaso Maestrelli (invitato da Valentino Mazzola, non riuscì a rinnovare in tempo il passaporto), il presidente Ferruccio Novo (influenzato), l'ex C.T. della Nazionale Vittorio Pozzo e il radiocronista Nicolò Carosio (bloccato dalla cresima del figlio).
Subito dopo la strage, a quattro giornate dal termine del campionato, al Torino fu assegnato il titolo di campione d'Italia su delibera federale in qualità di capolista, pur non avendo raggiunto ancora la certezza matematica del titolo. Un titolo amaro, che segnò la fine di una della squadre più forti della storia del calcio italiano.
La prima retrocessione in Serie B
Il Torino non riuscì mai a rialzarsi da quel tragico evento e negli anni successivi la squadra si ritrovò a lottare per la salvezza. Alla perdita della quasi totalità della rosa, si aggravò anche il deficit finanziario preesistente. Molti club decisero così di aiutare i granata a livello economico, dando vita a gemellaggi tuttora esistenti.
Nella stagione 1958/59, per far respirare le casse societarie, il club firmò un contratto di sponsorizzazione con l’azienda dolciaria Talmone: la società cambiò il nome in “Talmone Torino” per un triennio e sulla maglia granata venne aggiunta anche una "T". Inoltre vennero ceduti Gianfranco Petris e Sergio Castelletti alla Fiorentina in cambio di Giuseppe Virgili e 100 milioni di lire.
Il campionato, però, fu disastroso, con i granata che chiusero all’ultimo posto, retrocedendo per la prima volta nella loro storia in Serie B.
Il ritorno in Serie A
Nella prima stagione in B, il Torino chiuse al primo posto, centrando subito la promozione. Dopo un dodicesimo posto in massima serie, nella stagione 1961/62, i granata acquistarono due giocatori talentuosi: lo scozzese Denis Law dal Manchester City e l'inglese Joe Baker dall'Hibernian.
Alla fine del girone di andata il Torino, trascinato dai due nuovi acquisti, era secondo in classifica, ma nella notte dell'8 febbraio i due si schiantarono in stato di ebbrezza al volante su un palo della luce a Torino. Law fu costretto a un mese di stop, mentre per Baker la stagione terminò lì. A fine stagione il Toro chiuse settimo in campionato e perse in finale di Coppa dell'Amicizia italo-franco-svizzera contro il Lens.
La presidenza Pianelli
Nel 1963, dopo anni di instabilità ai vertici societari, l’imprenditore Orfeo Pianelli prese il controllo del Torino.
Nella stagione 1963/64 sulla panchina granata arrivò Nereo Rocco, fresco vincitore della Coppa dei Campioni con il Milan. Fu una stagione tranquilla per il Torino, conclusa al settimo posto in campionato e con la sconfitta in finale di Coppa Italia ai rigori contro la Roma.
Nella stagione 1964/65, dopo una buona campagna acquisti, il Torino disputò un'ottima stagione dove chiuse al terzo posto in campionato e raggiunse la semifinale di Coppa delle Coppe.
Il quadriennio di Nereo Rocco si chiuse con un decimo e un settimo posto in campionato. Il tecnico lasciò Torino, tornando al Milan dopo divergenze con società e tifosi.
La terza e la quarta Coppa Italia
Nella stagione 1967/68 la panchina granata venne affidata a Edmondo Fabbri, ex C.T. della Nazionale. Al suo primo anno a Torino, Fabbri centrò la vittoria della Coppa Italia, primo trofeo vinto dal Toro a diciannove anni di distanza dalla strage di Superga. Il successo fu replicato due anni più tardi da Beniamino Canciano, che conquistò la quarta Coppa Italia granata nel 1971, dopo aver sconfitto il Milan ai rigori.
Il campionato 1971/72 fu caratterizzato da un Torino stabilmente nella parte alta della classifica: i granata conclusero in seconda posizione, a un solo punto dalla Juventus campione d’Italia. Nelle tre stagioni successive, il Toro collezionò due sesti posti e un quinto posto, mentre in Coppa UEFA non andò mai oltre i trentaduesimi.
Il settimo scudetto e l’esordio in Coppa dei Campioni
La stagione 1975/76 fu quella buona: lo scudetto rimase in bilico fino all'ultima giornata, con il Torino che pareggiò contro il Cesena, mentre la Juventus perse contro il Perugia. Questi due risultati permisero al Toro di vincere il suo settimo scudetto, ventisette anni dopo l'ultima volta. Decisivi in quella stagione furono i gemelli del gol Pulici e Graziani, che segnarono oltre trenta reti in due.
La vittoria dello scudetto permise al Torino di fare il suo esordio in Coppa dei Campioni nella stagione 1976/77, dove vennero eliminati agli ottavi dal Borussia Mönchengladbach.
Nelle due stagioni successive i granata battagliarono ancora per lo scudetto contro la Juventus: in entrambi i casi, però, ad avere la meglio furono i bianconeri, che si classificarono primi in entrambi i casi.
Gli anni ‘80
Il Toro rimase competitivo per molti anni: tra il 1979 e il 1988, i granata ottennero un secondo, un terzo e due quarti posti in campionato, mentre in Coppa Italia arrivarono quattro volte in finale, senza però mai vincerla.
La seconda retrocessione in B
Negli anni ‘80 il Torino cambiò tre volte presidente: da Pianelli si passò prima a Sergio Rossi, poi a Mario Gerbi e infine a Gian Mauro Borsano. L’instabilità a i vertici ebbe conseguenze negative sul campo: nella stagione 1988/89, i granata chiusero al quindicesimo posto, che valse al club la seconda retrocessione in Serie B della sua storia.
Gli anni ‘90
Nella stagione 1989/90 il Torino cambiò completamente volto: dopo l’arrivo di Borsano alla presidenza del club, venne chiamato Eugenio Fascetti per la panchina, mentre in campo numerosi giocatori della Primavera fecero il salto in prima squadra. Il Toro fu protagonista di un campionato al vertice, vincendo la Serie B e qualificandosi alla Coppa Mitropa.
La prima Coppa Mitropa e la quinta Coppa Italia
Nella stagione successiva, il Torino si classificò quinto in campionato, qualificandosi per la Coppa UEFA, e vinse la Coppa Mitropa, sconfiggendo in finale il Pisa. Seguirono tre stagioni di alto livello: con un terzo, un nono e un ottavo posto in campionato, arrivando a disputare anche la finale di Coppa UEFA persa per differenza reti contro l’Ajax. I granata vinsero però la loro quinta Coppa Italia nella stagione 1992/93, in una doppia finale pirotecnica contro la Roma.
Nell’agosto successivo, il Toro disputò la prima e unica edizione della Supercoppa italiana della sua storia, perdendo 1-0 a Washington contro il Milan.
Il ritorno in Serie B e il fallimento
Nella stagione 1995/96, il Torino chiuse al terzultimo posto e retrocesse in Serie B per la terza volta. Nei nove anni successivi, il Torino giocò sei stagioni in B e solo tre in Serie A. Nonostante la nuova promozione in massima serie nella stagione 2004/05, il Torino venne escluso dalla Serie A a causa della situazione economico-finanziaria in cui versava.
In soccorso del Toro arrivò il Lodo Petrucci: grazie a una sponsorizzazione con la la SMAT, controllata comunale dell'acqua di Torino, venne versata la somma richiesta dalla FIGC per il salvataggio del titolo sportivo e l'iscrizione alla Serie B. Qualche giorno dopo, venne annunciato che l’editore Urbano Cairo sarebbe diventato presidente del Torino.
La presidenza Cairo
Il nuovo Torino di Cairo raggiunse al primo tentativo la promozione in Serie A, vincendo la finale play-off contro il Mantova. Dopo due salvezze, nella stagione 2008/09 il Toro retrocesse nuovamente in Serie B e vi rimase per tre stagioni.
L’ultima promozione in Serie A risale al 2012, ad opera del tecnico Gian Piero Ventura. Da allora il Toro non è più retrocesso, riuscendo anche a qualificarsi in Europa League nella stagione 2014/15 dopo il settimo posto della stagione precedente, a causa del mancato ottenimento della Licenza UEFA da parte del Parma. I granata riuscirono a raggiungere gli ottavi, eliminati poi dallo Zenit San Pietroburgo.
Il Toro ebbe la possibilità di giocarsi l’Europa League anche nella stagione 2019/20, quando, dopo il settimo posto della stagione precedente, prese il posto del Milan (escluso per violazione del fair play finanziario) nella seconda competizione europea. I granata vennero però eliminati ai play-off dal Wolverhampton.
Le maglie del Torino
La prima maglia indossata dal Torino aveva delle righe verticali arancioni e nere, colori ereditati dall'Internazionale Torino e dalla Torinese. Successivamente si decise di mettere da parte questi colori, ritenuti simili a quelli degli Asburgo (nemici storici dei Savoia, che all’epoca regnavano in Italia) e di optare per il granata.
Le maglie con il toro rampante
Nel corso degli anni la maglia casalinga del Torino non ha subito modifiche sostanziali. La prima novità venne introdotta nella stagione 2016/17, con un toro rampante tono su tono su un lato della maglia. Il motivo venne ripreso nella stagione successiva e anche in quella 2020/21. Nella stagione 2018/19, invece, Kappa propose un pattern con il toro rampante ripetuto all’interno di triangoli.
La maglia del Torino 2021/2022
La maglia del Torino proposta da Joma per la stagione 2021/2022 è tradizionale. Il toro rampante trova spazio insieme al logo ufficiale e all’anno di fondazione del club nella trama del tessuto. Lo scollo è a V e all’interno del colletto è presente la scritta “Granata è una seconda pelle”.
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I titoli vinti dal Torino
In oltre 115 anni di storia, il Torino ha vinto 16 trofei, di cui uno in campo internazionale:
Trofeo | Vittorie |
Scudetto | 7 |
Coppa Italia | 5 |
Serie B | 3 |
Coppa Mitropa | 1 |
Gli scudetti
Il primo scudetto vinto dal Torino risale alla stagione 1927/28: i granata venivano dal caso Allemandi, che portò alla revoca dello scudetto vinto sul campo, ma ciò non turbò la squadra che riuscì a ripetere il primo posto nella Divisione Nazionale, aggiudicandosi per la prima volta il titolo di campione d’Italia.
Il secondo scudetto arrivò quindici anni più tardi: nella stagione 1942/43 il Torino si giocò il titolo contro la sorpresa Livorno fino all'ultima giornata quando i granata, con un gol di Mazzola, espugnarono Bari e vinsero il campionato per la seconda volta.
Anche il campionato successivo, giocato dopo due anni di sospensione del campionato a causa della Seconda Guerra Mondiale, fu deciso all’ultima giornata in favore del Torino: dopo un testa a testa con la Juve durato tutta la stagione, alla penultima giornata i granata agganciarono i bianconeri in testa alla classifica. All'ultima giornata il Toro superò al Filadelfia la Pro Livorno per 9-1 e approfittando dell’1-1 tra Juve e Napoli, festeggiò il terzo scudetto della sua storia.
Il Toro dominò anche i due campionati successivi, vincendo prima con dieci e poi con sedici punti di vantaggio dalla seconda i campionati ‘47 e ‘48. Lo scudetto del 1949 passerà alla storia come quello della tragedia di Superga, quando ai granata fu assegnato il titolo a quattro giornate dalla fine, con un vantaggio di quattro punti dall’Inter.
Il settimo e ultimo scudetto granata risale alla stagione 1975/76: dopo anni di anonimato, il Torino tornò ad essere competitivo e arrivò all'ultima giornata, il 16 maggio 1976, con un solo punto di vantaggio sulla Juventus. Il pareggio interno contro il Cesena sarebbe potuto costare il campionato ai granata, ma la Juventus perse a Perugia, regalando il titolo ai concittadini.
Vittorie dello scudetto per anno
- 1927/1928
- 1942/1943
- 1945/1946
- 1946/1947
- 1947/1948
- 1948/1949
- 1975/1976
La Coppa Italia
La prima Coppa Italia del Torino risale alla stagione 1935/36, quando i granata sconfissero in finale l’Alessandria per 5-1 grazie alle doppiette di Galli e Silano e al gol di Buscaglia.
Anche il secondo titolo fu vinto con una goleada in finale: il 30 maggio 1943, il Toro si sbarazzò del Venezia per 4-0, con gol di Ferraris II, Mazzola e doppietta di Ossola.
Nella stagione 1967/68, il Toro arrivò nel gruppo finale della competizione insieme a Inter, Milan e Bologna. I granata si classificarono primi, festeggiando così la loro terza Coppa Italia.
La quarta coppa nazionale arrivò tre anni più tardi, quando il Toro, arrivato a pari punti con il Milan nel gruppo finale, sconfisse ai rigori i rossoneri nello spareggio che consegnò il titolo del 1971.
La quinta e ultima Coppa Italia granata risale alla stagione 1992/93. In finale, i granata incontrarono la Roma, battuta 3-0 all’andata. Al ritorno nella Capitale i giallorossi si imposero per 5-2, ma ad alzare il trofeo fu il Toro grazie alla regola dei gol in trasferta.
Vittorie della Coppa Italia per anno
- 1935/1936
- 1942/1943
- 1967/1968
- 1970/1971
- 1992/1993
La Coppa Mitropa
L’unico trofeo internazionale vinto dal Torino è la Coppa Mitropa 1991. La penultima edizione della competizione continentale fu vinta in finale contro il Pisa allo Stadio delle Alpi. Il gol di Polidori all’85’ sembrava aver regalato il successo ai toscani, ma Martín Vázquez al 94’ su rigore portò la sfida ai supplementari. Decisivo fu il gol di Giuseppe Carillo al 119', per il 2-1 finale.
I presidenti del Torino dagli esordi ad oggi
Nel corso degli anni alla guida del Torino si sono susseguiti 29 presidenti:
Ferruccio Novo
Il presidente più vincente della storia granata è Ferruccio Novo, che guidò il club dal 1939 al 1953. Sotto la sua presidenza prese forma il Grande Torino, vincitore di cinque scudetti e una Coppa Italia.
Orfeo Pianelli
Il secondo presidente per trofei nella storia del Torino è Orfeo Pianelli, in carica dal 1963 al 1982. In diciannove anni di presidenza, Pianelli riportò il Torino ai vertici del calcio italiano, vincendo lo scudetto del 1976 e due Coppe Italia.
Urbano Cairo
Uno dei presidenti più longevi della storia del Toro è Urbano Cairo. L’editore raggiunse la carica presidenziale in seguito all’acquisizione del 2 settembre 2005 da parte dei cosiddetti “Lodisti”, per la cifra di diecimila euro.
Con Cairo al comando, il Torino è riuscito a guadagnarsi due qualificazioni in Europa League.
Presidenti del Torino per trofei
Presidente | Titoli vinti |
Ferruccio Novo | 6 |
Orfeo Pianelli | 3 |
Enrico Marone Cinzano | 1 |
Giovan Battita Cuniberti | 1 |
Roberto Goveani | 1 |
Gian Mauro Borsano | 1 |
Gli allenatori del Torino nella storia
Tony Cargnelli
L’allenatore dei primi trofei granata è Tony Cargnelli, vincitore dello scudetto del 1928 e della Coppa Italia del 1936. L’allenatore italo-austriaco ha collezionato 96 presenze sulla panchina del Toro in tre esperienze all’ombra della Mole tra il 1929 e il 1941.
Antonio Janni
Nell’unica stagione sulla panchina del Torino nella stagione 1942/43, Antonio Janni è stato il primo allenatore in Italia a conquistare nella stagione sia lo scudetto che la Coppa Italia.
Luigi Ferrero
In due stagioni sulla panchina granata tra il 1945 e il 1947, Luigi Ferrero ha conquistato due scudetti con il Grande Torino. Ferrero è l’allenatore del Torino con la percentuale di vittorie più alta (74,36%) e l’unico a vincere due scudetti sulla panchina granata.
Luigi Radice
Con 268 presenze, Luigi Radice è l’allenatore che ha guidato per più partite il Torino. Alla prima stagione sulla panchina granata, ha centrato lo storico scudetto del 1976, riportando il Toro sul tetto d’Italia dopo ben ventisette anni.
Nella sua seconda esperienza granata tra il 1984 e il 1988 sfiorò l’impresa di ripetersi, ma nella stagione del ritorno, quella 1984/85, dovette arrendersi all’exploit del Verona.
Emiliano Mondonico
Il secondo allenatore per presenze sulla panchina granata è Emiliano Mondonico, con 208 apparizioni. Nelle due esperienze tra il 1990 e il 1994 e il 1998 e il 2000, Mondonico ha vinto una Coppa Mitropa nel 1991, una Coppa Italia nel 1993 e ha conquistato una promozione in Serie A nel 1999.
Gian Piero Ventura
Al terzo posto c’è Gian Piero Ventura con 194 panchine. Il tecnico genovese ha avuto il merito di portare nel giro di tre anni il Toro dalla Serie B all’Europa, conquistando una promozione in A nella stagione 2011/12 e una qualificazione in Europa League nella stagione 2013/14.
Nella seconda competizione europea, il suo Torino vinse per 3-2 sul campo dell'Athletic Bilbao: prima di quel momento, nessun club italiano aveva mai vinto al San Mamés.
Allenatori del Torino per trofei
Allenatore | Titoli vinti |
Luigi Ferrero | 2 |
Tony Cargnelli | 2 |
Antonio Janni | 2 |
Mario Sperone | 1 |
Leslie Lievesley | 1 |
Edmondo Fabbri | 1 |
Beniamino Cancian | 1 |
Luigi Radice | 1 |
Emiliano Mondonico | 1 |
I giocatori che hanno fatto la storia del Torino
Giorgio Ferrini
Il recordman di presenze con la maglia del Torino è Giorgio Ferrini, mezzala di quantità che ha vestito granata dal 1959 al 1975. In 566 presenze ha segnato 56 gol e vinto due Coppe Italia, una nel 1968 e una nel 1971.
Paolo Pulici
Il marcatore più prolifico della storia granata è Paolo Pulici. In quindici stagioni a Torino ha messo a segno 172 gol in 437 presenze, vincendo uno scudetto, due Coppe Italia e tre volte il titolo di capocannoniere del campionato.
Renato Zaccarelli
Terzo giocatore per presenze, Renato Zaccarelli ha indossato la maglia granata in 413 occasioni a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80. Il centrocampista marchigiano ha vinto a Torino uno scudetto e una Coppa Italia.
Claudio Sala
Quarto giocatore per presenze, Claudio Sala ha indossato la maglia granata in 360 occasioni tra il 1969 e il 1980. Il centrocampista brianzolo ha vinto a Torino uno scudetto e una Coppa Italia.
Sala ha anche vestito i panni di allenatore sulla panchina del Toro in 20 partite nella stagione 1988/89.
Lido Vieri
Il portiere Lido Vieri fu acquistato dal Torino a soli quindici anni. Fece il suo esordio in Serie A il 21 settembre 1958 e rimase a difendere la porta granata fino al 1969, collezionando 357 presenze e vincendo la Coppa Italia nel 1968.
Julio Libonatti
Nato a Rosario, in Argentina, da genitori italiani, Julio Libonatti è il secondo marcatore della storia granata. Ha vestito la maglia del Toro dal ‘25 al ‘34, vincendo lo scudetto del 1927/28. In 240 partite ha messo a segno 157 gol.
Gino Rossetti
Gino Rossetti è il terzo marcatore della storia del Toro, con 144 gol in 223 partite tra il 1926 e il 1938. Insieme a Libonatti e Baloncieri formò il famoso “Trio delle meraviglie”, con cui vinse lo scudetto del 1927/28.
Valentino Mazzola
Considerato tra i più grandi numeri 10 della storia del calcio, Valentino Mazzola fu capitano e simbolo del Grande Torino, con cui vinse cinque scudetti consecutivi e una Coppa Italia. Sesto marcatore della storia del club, segnò 123 gol in 200 presenze.
Francesco Graziani
In otto stagioni dal 1973 al 1981, Ciccio Graziani ha messo a segno 122 gol in 289 presenze, vincendo lo scudetto del 1976. Insieme a Pulici formò la coppa dei “Gemelli del gol” ed è il miglior marcatore del Toro nelle coppe europee.
I giocatori in breve
Giocatore | Presenze | Gol | Stagioni al Torino |
Giorgio Ferrini | 566 | 56 | 16 |
Paolo Pulici | 437 | 172 | 15 |
Renato Zaccarelli | 413 | 21 | 15 |
Claudio Sala | 360 | 25 | 11 |
Lido Vieri | 357 | / | 11 |
Cesare Martin | 345 | 1 | 17 |
Luigi Danova | 340 | / | 9 |
Natalino Fossati | 336 | 9 | 10 |
Antonio Janni | 330 | 48 | 17 |
Giorgio Puia | 326 | 10 | 9 |
Numeri e record del Torino
Il Torino detiene alcuni record in Italia, tra cui:
- prima squadra a centrare il double scudetto-Coppa Italia nella storia del calcio italiano;
- record di imbattibilità casalinga in campionato, 88 giornate tra il 1943 e il 1949;
- unica squadra, in tutti i campionati di Serie A a girone unico, ad aver realizzato dieci gol in una partita (il 2 maggio 1948 sconfisse l'Alessandria 10-0).
La rosa del Torino 2021/2022
La rosa del Torino per la stagione 2021/2022 è composta da 28 calciatori:
Portieri
Numero | Nome | Anno di nascita | Nazionalità | Ingresso in squadra |
32 | Vanja Milinković-Savić | 1997 | Serba/spagnola | 2017 |
1 | Etrit Berisha | 1989 | Albanese/kosovara | 2021 |
89 | Luca Gemello | 2000 | Italiana | 2021 |
Difensori
Numero | Nome | Anno di nascita | Nazionalità | Ingresso in squadra |
3 | Bremer | 1997 | Brasiliana | 2018 |
6 | David Zima | 2000 | Ceca | 2021 |
99 | Alessandro Buongiorno | 1999 | Italiana | 2017 |
5 | Armando Izzo | 1992 | Italiana | 2018 |
26 | Koffi Djidji | 1992 | Ivoriana/francese | 2018 |
13 | Ricardo Rodríguez | 1992 | Svizzera/cilena | 2020 |
15 | Cristian Ansaldi | 1986 | Argentina/italiana | 2017 |
17 | Stephane Singo | 2000 | Ivoriana | 2019 |
27 | Mërgim Vojvoda | 1995 | Kosovara/albanese | 2020 |
34 | Ola Aina | 1996 | Nigeriana/inglese | 2018 |
Centrocampisti
Numero | Nome | Anno di nascita | Nazionalità | Ingresso in squadra |
38 | Rolando Mandragora | 1997 | Italiana | 2021 |
22 | Dennis Praet | 1994 | Belga | 2021 |
4 | Tommaso Pobega | 1999 | Italiana | 2021 |
10 | Saša Lukić | 1996 | Serba | 2016 |
77 | Karol Linetty | 1995 | Polacca | 2020 |
93 | Mohamed Fares | 1996 | Algerina/francese | 2022 |
11 | Marko Pjaca | 1995 | Croata | 2021 |
Attaccanti
Numero | Nome | Anno di nascita | Nazionalità | Ingresso in squadra |
14 | Josip Brekalo | 1998 | Croata | 2021 |
70 | Magnus Warming | 2000 | Danese | 2021 |
23 | Demba Seck | 2001 | Senegalese | 2022 |
20 | Simone Edera | 1997 | Italiana | 2016 |
9 | Andrea Belotti | 1993 | Italiana | 2015 |
19 | Antonio Sanabria | 1996 | Paraguaiana/spagnola | 2021 |
64 | Pietro Pellegri | 2001 | Italiana | 2022 |
7 | Simone Zaza | 1991 | Italiana | 2019 |
Stipendi Torino: quanto guadagnano giocatori e tecnico
Ricapitoliamo gli stipendi dei giocatori e dell'allenatore del Torino per la stagione 2021/2022:
Nome | Ruolo | Stipendio |
Andrea Belotti | Attaccante | 2 milioni |
Karol Linetty | Centrocampista | 1,8 milioni |
Armando Izzo | Difensore | 1,7 milioni |
Simone Zaza | Attaccante | 1,7 milioni |
Antonio Sanabria | Attaccante | 1,6 milioni |
Marko Pjaca | Attaccante | 1,5 milioni |
Ricardo Rodríguez | Difensore | 1,5 milioni |
Dennis Praet | Centrocampista | 1,5 milioni |
Rolando Mandragora | Centrocampista | 1,5 milioni |
Karol Linetty | Centrocampista | 1,4 milioni |
Josip Brekalo | Attaccante | 1 milione |
Cristian Ansaldi | Difensore | 1 milione |
Etrit Berisha | Portiere | 1 milione |
Ola Aina | Difensore | 1 milione |
Pietro Pellegri | Attaccante | 1 milione |
Mërgim Vojvoda | Difensore | 700.000 |
Saša Lukić | Centrocampista | 700.000 |
Bremer | Difensore | 500.000 |
Vanja Milinković-Savić | Portiere | 500.000 |
Simone Edera | Attaccante | 400.000 |
Koffi Djidji | Difensore | 360.000 |
Tommaso Pobega | Centrocampista | 300.000 |
Stephane Singo | Difensore | 200.000 |
Alessandro Buongiorno | Difensore | 200.000 |
Magnus Warming | Attaccante | 150.000 |
Ivan Jurić | Allenatore | 2 milioni |
Quando gioca il Torino: il calendario 2021/2022
Questo il calendario delle partite di Serie A TIM del Torino per la stagione 2021/2022:
Andata | Partita | Ritorno |
21/08/2021 | Torino - Atalanta | 27/04/2022 |
28/08/2021 | Fiorentina - Torino | 10/01/2022 |
12/09/2021 | Torino - Salernitana | 02/04/2022 |
17/09/2021 | Sassuolo - Torino | 23/01/2022 |
23/09/2021 | Torino - Lazio | 16/04/2022 |
27/09/2021 | Venezia - Torino | 12/02/2022 |
02/10/2021 | Torino - Juventus | 18/02/2022 |
17/10/2021 | Napoli - Torino | 08/05/2022 |
22/10/2021 | Torino - Genoa | 18/03/2022 |
26/10/2021 | Milan - Torino | 10/04/2022 |
30/10/2021 | Torino - Sampdoria | 15/01/2022 |
06/11/2021 | Spezia - Torino | 23/04/2022 |
22/11/2021 | Torino - Udinese | 06/02/2022 |
28/11/2021 | Roma - Torino | 22/05/2022 |
02/12/2021 | Torino - Empoli | 01/05/2022 |
06/12/2021 | Cagliari - Torino | 27/02/2022 |
12/12/2021 | Torino - Bologna | 06/03/2022 |
19/12/2021 | Torino - Verona | 15/05/2022 |
22/12/2021 | Inter - Torino | 13/03/2022 |
Dove guardare le partite del Torino in diretta streaming
Su DAZN puoi vedere le partite del Torino in diretta streaming live e on demand, basta avere un dispositivo connesso a internet.
Dispositivi compatibili
Potrai guardare le partite del Torino e tanti altri contenuti attraverso i tantissimi dispositivi supportati da DAZN:
MOBILE | TELEVISIONI | GAMING |
iPhone, iPad | Amazon Fire TV | PlayStation 4, Pro |
Smartphone e tablet Android | Amazon Fire TV Stick | Playstation 5 |
Tablet Amazon Fire | Android TV | Xbox One, One S |
Apple TV | Xbox One X | |
Google Chromecast | Xbox Series X | S | |
LG Smart TV, Smartcast | ||
Panasonic Smart TV | ||
Samsung Tizen TV | ||
Sony Android TV | ||
TIMVISION Box | ||
Hisense TV |
Posso rivedere le gare già terminate?
Sì, su DAZN potrai rivedere le partite del Torino on demand, basta accedere all’area dedicata sulla nostra piattaforma.
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Quanto costa vedere le partite del Torino su DAZN
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