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Calcio

Toro, occhi alla Coppa Italia: l'obiettivo è prolungare il momento d'oro... con uomini diversi

G.B Olivero
Toro, occhi alla Coppa Italia: l'obiettivo è prolungare il momento d'oro... con uomini diversiN/A
Dopo la vetta in A i granata cercano un altro successo. Il tecnico da giocatore ha vinto due volte il trofeo segnando sempre in finale

Una squadra che si trova improvvisamente da sola in testa alla classifica di Serie A dopo 47 anni può vivere la partita di stasera in due modi diversi. Una seccatura nella settimana che porta alla sfida con la Lazio, importante per prolungare il primato solitario; oppure una bella occasione per cavalcare l’entusiasmo e aprire un altro canale con possibile approdo europeo.

Abbiamo pochi dubbi sulla serietà con la quale il Torino affronterà l’Empoli nei sedicesimi di Coppa Italia, per tanti motivi. Primo: quando le cose girano bene, si scende in campo con il sorriso e con la voglia di dimostrare che i successi ottenuti recentemente non sono un caso. Secondo: vincere aiuta a vincere, quindi l’inseguimento del successo in una partita a eliminazione diretta avviene con lo spirito giusto, senza trasformare l’ambizione positiva in pressione negativa. Terzo: ci sarà un turnover ragionato, ossia la possibilità per qualche riserva di dimostrarsi all’altezza dei titolari, guadagnando considerazione in vista di un impiego in campionato. Quarto: dopo lo 0-0 casalingo con il Lecce, i granata hanno il desiderio di regalare una bella serata ai propri tifosi in attesa del lunch-match di domenica contro la Lazio. Quinto: la Coppa Italia magari in autunno non ha un grande fascino, ma poi in primavera assume uno charme adeguato al suo prestigio. In fondo si tratta del secondo torneo nazionale e può regalare gioie inattese. Quindi perché snobbarla, soprattutto in un momento molto positivo? Sesto: il Toro non arriva in semifinale di Coppa Italia dal 1993-94 e in finale dal 1992-93.

Quell’anno i granata sollevarono il trofeo superando la Roma nella doppia finale (3-0 al Delle Alpi, 2-5 all’Olimpico) dopo aver eliminato la Juve nel penultimo atto. Questa può essere la stagione giusta per rivivere certe emozioni. Insomma, quella di stasera è una tappa importante nel processo di crescita di un gruppo che, alzando il livello, alza anche le aspettative dei suoi tifosi. L’Empoli è partito molto bene in campionato: D’Aversa ha conquistato già nove punti, come la Juve e uno in più delle milanesi. È probabile che il tecnico cambi la formazione in modo abbastanza profondo, ma la certezza di non avere nulla da perdere libera la mente e scioglie le gambe. Il Toro avrà il compito di fare la partita, l’Empoli cercherà di chiudersi e di colpire all’improvviso. Si sfidano due delle tre squadre imbattute della Serie A (la terza è la Juve). D’Aversa sta costruendo dalle fondamenta. L’Empoli ha incassato finora appena due gol in campionato e l’ultimo risale al 31 agosto a Bologna: da allora ben 267 minuti di imbattibilità. E

sotto questo aspetto la partita di oggi diventa un test importante per il Toro, che a volte si trova in difficoltà quando deve attaccare una difesa chiusa e schierata. Finora il Toro ha mandato in gol cinque giocatori diversi e soprattutto ha dato l’impressione di poter arrivare al tiro attraverso strade differenti. Gli esterni salgono, i centrocampisti si inseriscono e le punte stanno imparando ad aprire spazi invitanti per gli inserimenti da dietro. Finora Vanoli ha dovuto rinunciare al suo giocatore più internazionale, quel Nikola Vlasic che in una squadra più verticale e organizzata potrebbe davvero mostrare tutte le sue potenzialità tecniche e tattiche. Il tecnico granata è affezionato alla Coppa Italia, torneo che ha vinto due volte da giocatore con due squadre diverse: il Parma nel 1998-99 e la Fiorentina nel 2000-01. E in entrambi i casi (curiosamente con le stesse finaliste in campo) Vanoli fu determinante. Nel 1998-99 il Parma sconfisse all’ultimo atto proprio la Fiorentina e al ritorno a Firenze, dopo l’1-1 dell’andata, Vanoli segnò la rete del definitivo 2-2 che regalò la coppa ai gialloblù. Nel 2000-01, invece, l’attuale tecnico granata giocava in maglia viola e all’andata al Tardini realizzò la rete del successo per 1-0. Il pareggio per 1-1 al ritorno certificò il trionfo della Fiorentina. Alla Coppa Italia Vanoli tiene tanto e avrà sicuramente trasmesso il concetto alla sua squadra.

Fonte: gazzetta.it