Sergio Conceiçao è un vincente. È così che si è guadagnato le attenzioni del Milan, ed è così che può e vuole congedarsi dal Porto, dopo sette anni di successi: il 26 maggio, a Oeiras, si giocherà la Coppa del Portogallo contro lo Sporting che ha appena vinto il campionato staccandolo di svariati punti in classifica. Prima, tra domani sera e il prossimo weekend, Conceicao dovrà difendere il terzo posto dal pressing del Braga, che insegue a un punto. Il finale di stagione del suo Porto, insomma, è senz’altro delicato, per questo Conceiçao e André Villas-Boas, neopresidente dei dragoni, hanno stretto un patto dopo l’incontro dell’altro giorno al centro sportivo del Porto: di futuro, quello vero, quello che gira attorno alla panchina del club, si parlerà solo a stagione finita.
Villas-Boas e Conceiçao, al momento, stanno insieme per forza — Sergio ha rinnovato fino al 2028 sotto la presidenza di Pinto da Costa ma può sciogliere il contratto, Villas-Boas vorrebbe scegliere un allenatore per inaugurare il nuovo corso con una svolta — ma su una cosa vanno d’accordo: chiudere con un trofeo sarebbe il modo migliore per dirsi addio. E allora Conceiçao aspetta: conta i giorni e, mentre tiene alta la concentrazione della sua squadra, attende segnali dal Milan e studia la propria versione del Diavolo. Trovare un accordo economico con i rossoneri sarebbe infatti l’ultimo dei problemi: Jorge Mendes, potentissimo agente che rappresenta Sergio, lavora per lui da settimane e sa che lo stipendio del suo assistito si adatterebbe alle esigenze del Milan. L’ultimo rinnovo firmato col Porto ha fissato l’ingaggio di Conceiçao a 3,5 milioni netti stagione, poco meno dello stipendio di Pioli in rossonero.
Il tema semmai è iniziare a pensare al posto dello stesso Pioli: che volto avrebbe il Milan del portoghese? Conceiçao si affida al 4-4-2 ma anche e spesso al 4-2-3-1 utilizzato dai rossoneri in questi anni, le sue squadre spingono sulle fasce e poggiano sul filtro a centrocampo, con un mediano fisico a proteggere la difesa. Il Milan ha già cerchiato la casella: oltre al centravanti, nel prossimo mercato si lavorerà su un centrocampista centrale con quelle caratteristiche e Youssouf Fofana del Monaco è in prima fila nelle preferenze. Ma non l’unico: alla lista può aggiungersi Manuel Ugarte, mastino uruguaiano del Psg finito ai margini con Luis Enrique. La clausola da 60 milioni è uno scoglio imponente che potrebbe essere aggirato con un prestito e il Milan giocherebbe la carta Mendes: l’agente di Conceiçao rappresenta anche Ugarte e in passato ha chiuso affari importanti con i rossoneri, come il rinnovo di Leao al quale ha partecipato. Prima di tutto, in ogni caso, andrà sciolto il nodo della panchina. E allora vale la pena ricordare che Conceiçao è il candidato favorito al momento, ma non il solo. Paulo Fonseca, contratto in scadenza con il Lilla, aspetta ancora una mossa del Milan prima di fare la sua: il Marsiglia ha deciso di puntare forte sull’ex tecnico della Roma, offrendogli un triennale e un progetto cucito su misura. Mentre l’OM accelera, però, Fonseca frena: se dall’Italia si faranno ancora vivi... Fonseca spera perché il Milan si è fatto avanti presto, molto presto: era lui l’alternativa a Lopetegui, poi Conceiçao ha scalato posizioni e sorpassato. Ecco, a proposito di rimonte, occhio a Roberto De Zerbi. Il Milan ha sondato il terreno subito dopo la sommossa social per Lopetegui: l’ex allenatore di Sassuolo e Shakhtar è un nome che scalda i tifosi tanto quanto Conceiçao (se non di più) ma c’è dell’altro. Il suo profilo ricalca l’identikit tratteggiato dai rossoneri: giovane, giochista, ambizioso, con esperienza internazionale. Il Brighton lo ha blindato con una clausola da 14 milioni ma potrebbe rivedere i suoi piani: insieme per forza non si va lontano. Lo sanno Conceiçao e il Porto, lo sanno pure il Brighton e De Zerbi. E il Milan, ovviamente.
Fonte: Gazzetta.it