Error code: %{errorCode}

Calcio

Tre attaccanti, inglese per tutti, il collante Inler: i segreti dell'Udinese di Runjaic

Francesco Velluzzi
Tre attaccanti, inglese per tutti, il collante Inler: i segreti dell'Udinese di RunjaicN/A
La svolta col tecnico tedesco: tenere Bijol, Lucca, Davis e dare il 10 a Thauvin è servito Rilanciati anche gli esterni e Kabasele

"Abbiamo dormito". Quando ieri mattina a Florian Thauvin, di color glicine vestito con la terza maglia addosso, hanno chiesto come i calciatori dell’Udinese avessero festeggiato il primato in classifica dopo l’impresa di Parma, il fuoriclasse francese ha risposto così. Il premio per lui, Lorenzo Lucca, Jaka Bijol e Hassane Kamara, protagonisti lunedì al Tardini è stata una giornata a Milano con l’evento organizzato da Magda Pozzo, un pranzo in centro, shopping e il rientro in aereo in serata in Friuli con chi ha preso parte alla presentazione della maglia che verrà usata domenica sera all’Olimpico per la sfida con la Roma. Ora l’Udinese mette paura a chiunque. "Ma soprattutto siamo noi a non avere più paura", sottolineava ieri Lorenzo Lucca, il centravanti che ha segnato il secondo gol in campionato a Parma. I friulani sono imbattuti: pari a Bologna, Lazio e Como matate in casa, Parma battuto al Tardini nella sera della festa di 100 anni dell’impianto. Ma il buon risultato ottenuto parte da lontano. A maggio Gino Pozzo e i suoi collaboratori più stretti dopo la salvezza non erano affatto certi di confermare Fabio Cannavaro che quella squadra l’aveva tolta dai guai e messa in salvo per miracolo a Frosinone.

Considerato che la piazza aveva perso un po’ la pazienza nell’assistere a campionati in cui la “zebretta” si salvava con affanno, si è deciso di dare una svolta. Un tecnico straniero al di sopra delle parti. Che parla l’inglese per tutti. La scelta è caduta su Kosta Runjaic, tedesco, ex Legia Varsavia. Ammirato in una gara contro l’Aston Villa. Una scommessa che inizialmente ha fatto storcere il naso ai più che, logicamente, volevano ancora Cannavaro. Runjaic da subito ha lavorato duro, trasmettendo concetti nuovi ai calciatori ai quali ha chiesto più possesso e intraprendenza. Non ha pensato a un solo abito, ma ha insistito su due moduli: il vecchio e caro 3-5-2 della casa e una variante: il 3-4-2-1 con Thauvin, scelto come simbolo, capitano e fuoriclasse e un’altra seconda punta o un trequartista rapido e in grado di attaccare la porta. Sostanzialmente, tre attaccanti veri e non più due. Quindi, maggior pericolosità. Il club ha accontentato il regista Walace desideroso di tornare in Brasile. Lo ha ceduto al Gremio per 8 milioni. Poi ha ascoltato le richieste per gli altri, consapevole che Samardzic era il gioiellino sacrificabile perché difficilmente collocabile anche tatticamente. L’Atalanta è arrivata nel finale, come il Porto si è buttato su Nehuen Perez che aveva finito il suo ciclo a Udine e voleva una coppa.

Quella in cui ora sogna di tornare il vecchio paron Gianpaolo Pozzo. Runjaic è stato accontentato su un nome: il mediano Jesper Karlstrom, visto all’opera col Lech Poznan. Uno che, diabetico, con le sue forze è arrivato in alto. Si sta rivelando la chiave della mediana. Ma il segreto è stato tenere Lucca, riscattato dal Pisa, credere nell’altro centravanti Davis, eroe a Frosinone, non vendere il centrale più forte, lo sloveno Jaka Bijol che per meno di 20 milioni non poteva muoversi, dare fiducia a Thauvin come uomo simbolo. E Gino Pozzo e Gianluca Nani hanno poi voluto fare un regalo ai friulani riallacciando il legame col territorio e facendo riesplodere la passione: Il Nino Maravilla Alexis Sanchez che a 36 anni vuole sentirsi ancora protagonista nella terra che lo ha lanciato e in cui da due anni produce vino sui colli orientali. E’ stato di nuovo amore. Al resto ha pensato Runjaic che ha parlato chiaro a una squadra che ora ha anche un’altra guida, Gokhan Inler che a 40 anni si è tolto gli scarpini e ha indossato sneakers e t-shirt bianca sotto l’abito. È fondamentale in spogliatoio. "I ragazzi hanno capito" spiegava ieri.

Ma il merito di Runjaic è quello di aver messo su una squadra fisica, alta che crea, attacca, tira, sfrutta la qualità. La tifoseria si lamentava degli esterni. Ora Kamara ed Ehizibue sono le liete sorprese. Fanno le due fasi in fascia alla perfezione. "Ho preso Kamara da parte e l’ho messo a lavorare con me", dice Lucca al quale l’ivoriano ha messo sulla testa la palla del 2-1 a Parma. Non è finita. In difesa uscito Perez, si punta su Kristensen, ma dietro il trio che ha pure Giannetti emerge Christian Kabasele, congolese-belga di 33 anni. Sembrava uno scarto. «Lo voglio tenere», ha detto il tecnico, bravo a fare i cambi. Ha avuto ragione. Top a Parma. E l’Udinese sogna. Ma sempre col detto caro a Francesco Guidolin: "Stin calmuts". Facile da tradurre dal friulano. Prima i 40 punti. Poi ne parliamo.

Fonte: Gazzetta.it