Il giorno del debutto è arrivato. Domani sera Igor Tudor vivrà la sua prima partita da allenatore della Lazio. Un battesimo di fuoco, visto che l’avversario è quella Juventus che è stata la sua squadra più importante da giocatore. “Lì - racconta Tudor - ho vissuto otto anni, per me è stata un’esperienza unica, che mi ha consentito di diventare l’uomo che sono. E che mi ha anche formato per il lavoro che svolgo adesso”. Nessuna emozione particolare, però. Anche perché il nuovo tecnico della Lazio non crede ai segni del destino. “Al fatto che il primo avversario sia proprio la Juventus non do troppo peso, non credo ai segni del destino. Penso solo che sia una partita difficile e importante, da affrontare nel migliore dei modi e da provare a vincere”. Tudor pare intenzionato a farlo con il suo calcio, quindi con un modulo radicalmente diverso da quello di Sarri. “La trasformazione non è semplice perché con Sarri la squadra ha giocato in un certo modo per tre anni e poi perché lui è un allenatore di grande spessore, le cui idee si sono fortemente radicate nella squadra. Io però sto cercando di trasmettere i miei concetti di gioco, ben consapevole che non sarà facile assimilarli in breve tempo, ma la strada è questa”. La Lazio giocherà quindi da subito con il 3-4-2-1. Davanti a Mandas (che sostituirà ancora l’infortunato Provedel) ci saranno Gila, Romagnoli e Casale. Qualche dubbio a centrocampo. In mezzo ci sarà sicuramente Guendouzi, ma accanto a lui si giocano un posto Cataldi, Vecino e Kamada. Sulle fasce invece Lazzari è in dubbio (decisivo il provino di oggi pomeriggio) e, oltre a Marusic, potrebbe essere schierato Felipe Anderson nell’insolito ruolo di laterale a tutta fascia. Davanti le scelte sembrano fatte. I due trequartisti saranno Luis Alberto e Zaccagni, la punta centrale Immobile. “Con Ciro - dice Tudor - ho parlato a lungo in questi giorni. Oltre ad essere un grande calciatore è anche un grande uomo. Io penso che da qui alla fine della stagione lui possa dare tanto. E penso che lo farà”. Una novità, rispetto a Sarri, potrebbe essere Kamada. “Per il tipo di giocatore che è - osserva l’allenatore croato - era penalizzato dal gioco di Sarri. Per il mio calcio è invece un giocatore molto adatto. E lui si sta mettendo a disposizione con tanto impegno”. Ma il tecnico è rimasto ben impressionato da tutti i giocatori, nessuno escluso. “Ho trovato ragazzi che sanno lavorare e che hanno dato il massimo sin dal primo allenamento. Poi vediamo alla lunga, ma sicuramente l’inizio è stato buono. Ho trovato anche tanto orgoglio e la voglia di dimostrare di non essere una squadra da nono posto”.
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Tudor: "Grazie alla Juve sono quello che sono. Ma la mia Lazio deve provare a vincere"
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