Largo al nuovo che avanza. È questo che racconta la sfida tra Portogallo e Repubblica Ceca. Le prime luci dell’incontro seguono tutte Cristiano Ronaldo, giunto al sesto Europeo, nessuno come lui. Le ultime, invece, sono per Francisco Conceiçao, di diciotto anni più giovane, che firma la vittoria portoghese sotto la pioggia incessante di Lipsia. È un esito giusto, in fin dei conti: i cechi rinunciano ad attaccare per più di un’ora e fanno altrettanto dopo aver sbloccato la partita, i portoghesi possono legittimamente rammaricarsi di non aver chiuso il primo tempo con un risultato favorevole. I gol arrivano tutti nella ripresa.
Apre le marcature la prodezza di Provod, si torna in equilibrio con l’autorete di Hranac, che ci mette del suo anche sulla rete di Conceiçao nel 2-1 finale. Martinez lascia in panchina Diogo Jota, Gonçalo Ramos e Joao Felix, schierando una formazione super offensiva: un 3-4-3 con Cristiano Ronaldo a guidare il tridente d’attacco, supportato da Leao e Bernardo Silva sugli esterni con Bruno Fernandes alle loro spalle e il veterano Pepe in difesa. Di rimando, Hasek opta per un 3-5-2 decisamente più prudente, con Schick e Kuchta in avanti. Il Portogallo detta legge per tutta la prima frazione. Ronaldo si fa vedere all’8’, quando devia debolmente a lato di testa un cross di Leao. Col passare dei minuti sale in cattedra Bruno Fernandes, che prima spaventa Stanek con un tiro deviato che termina di poco alto (24’) poi premia con uno splendido filtrante il taglio di Cristiano – forse leggermente in fuorigioco – che viene murato dall’uscita provvidenziale del portiere (32’). Un minuto più tardi Cr7 serve con un tacco illuminante il movimento di Vitinha, su cui è decisiva la chiusura di Hranac. Leao è piuttosto attivo sulla fascia sinistra, ma pecca d’ingenuità quando prova a indurre l’arbitro Guida all’errore, simulando un contatto falloso con Soucek che non c’è: prontamente ammonito. Nel recupero, Ronaldo testa i riflessi di Stanek con una conclusione di sinistro in area, che l’estremo difensore ceco è bravo a respingere senza correre rischi.
L’andamento della gara non cambia al rientro dagli spogliatoi. Cr7 ci tenta direttamente su punizione, ma ne esce una traiettoria centrale (57’). All’ora di gioco, Hasek sostituisce entrambe le punte per inserire Chytil e Lingr. Non c’è alcun nesso, però, con ciò che accade al 62’: Coufal scarica all’indietro per Provod, che da fuori area lascia partire un destro chirurgico che entra con l’aiuto del palo, per l’improbabile vantaggio della Repubblica Ceca. Martinez cerca la scossa dalla panchina, toglie Leao e Dalot per Inacio e Diogo Jota, alzando la posizione di Nuno Mendes. Il Portogallo aumenta la pressione e trova subito il pareggio, propiziato proprio da questo aggiustamento tattico. L’esterno del Psg svetta in area, Stanek la tocca sullo stinco di Hranac e la palla carambola in rete al 69’. Il portiere appare in difficoltà anche sulla botta secca di Bernardo Silva, opponendosi col corpo, invece si lascia preferire nel tuffo sulla rasoiata di Vitinha dalla distanza. I cechi rispondono all’81’ con Soucek, che dal limite chiude troppo il sinistro e non inquadra la porta. All’87’ la formazione di Martinez assapora solo in parte la rimonta: Ronaldo stacca di testa, centra il palo e Jota ribadisce alle spalle del portiere, ma Cr7 parte di pochi centimetri oltre la linea dei difensori e il gol viene annullato. Al secondo minuto di recupero Francisco Conceiçao, entrato da pochi istanti, decide l’incontro: Pedro Neto recupera un pallone fondamentale e propone una palla bassa e forte al centro; l’intervento di Hranac è goffo e non allontana, il figlio di Sergio ringrazia e mette il sigillo sui primi tre punti del Portogallo. Menzione d’onore per Roberto Martinez, che pesca con saggezza dalla panchina
Fonte: Gazzetta.it