Allegri, in conferenza stampa, parla così alla vigilia di Udinese-Juventus.
Allegri in conferenza pre Udinese-Juve
Il gruppo
"Il gruppo sta bene, abbiamo fatto buoni allenamenti. Dobbiamo chiudere bene domani a Udine, abbiamo avuto due sconfitte nelle ultime due e abbiamo la possibilità, ma non dipende da noi, di centrare l'Europa League. Per ora siamo in Conference. Serve fare una bella partita, contro un'Udinese che cercherà di battere la Juve. Quando viene battuta la Juve per gli avversari è la partita della stagione. Non hanno più nulla da chiedere al campionato e sarà una bella partita".
"Mi aspetto una reazione, una bella partita. L'impegno è stato massimale tra Empoli e Milan. I ragazzi non sono dei robot, è stata una stagione dura. Tante volte ha messo a prova il nostro equilibrio. Non c'è nulla da rimproverare. Dispiace. Potevamo giocare la speranzella di entrare tra le prime 4, così non è successo. Abbiamo la possibilità dell'Europa League, anche se dipenderà da Atalanta e Roma in caso di nostra vittoria".
Il bilancio
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"A Udine fu strana, facemmo gol con Ronaldo annullato per centimetri. La frase sul vincere altrove? Ho detto: sapendo che tornando alla Juve avrei avuto più difficoltà nel vincere. Era una Juve in fase di ricostruzione. Tutte le volte partiamo e dobbiamo avere l'ambizione di poter vincere. Credo sia normale. Su questo sono stato chiaro, non mi sembra nulla di particolare. Logico che le difficoltà c'erano. Non toglie il fatto che sono tornato con entusiasmo, lavoro con grande entusiasmo. In questi due anni sono state fatte buone cose. Senza trofei, ma abbiamo messo 5 ragazzi giovani dentro la prima squadra. Sono un patrimonio per la società e per il calcio italiano. Fagioli, Miretti, Gatti: patrimonio per il calcio italiano. Iling è del 2003, Soulé lo stesso. Ne abbiamo avuto di giocatori. Serve continuare a lavorare. Anno diverso, il prossimo. Aspettiamo domani sera per capire dove giocheremo, Conference o Europa League. Da lì partirà la pianificazione dell'anno prossimo. Per ora sappiamo che domani è l'ultima partita, finirà la stagione. Il 10 luglio riprenderemo con i primi giorni di test".
"Ai tifosi? Non devo dire niente, a livello professionale di serietà e onestà non abbiamo da rimproverarci nulla. Impossibile mettere tutti d'accordo nella vita. Ci sono scontenti e contenti. Quando vincevamo era lo stesso. Ora che perdiamo ci sono contenti e scontenti. Fa parte del gioco. Bisogna analizzare le due annate, il calcio è una scienza esatta. Lavorare con professionalità e serenità, come fatto. Cercando di sbagliare il meno possibile perché la perfezione non esiste".
Il futuro
"Dopodomani, dopo l'Udinese, sapremo con chiarezza quello che sarà della Juventus l'anno prossimo. Dove giocheremo. Partendo da quello, la società farà le proprie valutazioni. E indicherà la strada soprattutto sui numeri e sui bilanci. Che vanno rispettati. Abbiamo una buona base, la Juventus potrà fare un'ottima annata".
"Coi ragazzi in scadenza parlo quotidianamente. In questo vortice, dove siamo passati, non dimentichiamo che da Siviglia a oggi sono passati 15 giorni, 10 giorni, una roba del genere... Ci sono stati tanti eventi. Il -10. E quindi non abbiamo parlato di niente. Parleremo di tutto finendo la stagione, di come pianificare la squadra. Non abbiamo parlato di chi va via. Pensato solo a tirare fuori le forze, le energie che rimangono. E' stata una stagione dura, a livello mentale. C'è bisogno di ricaricarsi, la prossima stagione sarà importante e più difficile. Come sempre".
"L'ultima che rimane è la stanchezza. A pari merito: rabbia e voglia di ripartire, ti rimane la rabbia quando non vinci. Diventi come tanti altri sennò, che vinci e perdi è uguale. Non è così. Serve la rabbia. Bisogna portarcela dentro, quanto passato. Metterla sul campo con grande equilibrio per essere protagonisti fino alla fine".