Milan contro Inter è anche il derby tra due proprietà straniere. Dopo gli anni degli scontri tra Berlusconi e Moratti, la Milano del pallone, a livello di proprietà, parla straniero. Da una parte ci sono Gerry Cardinale e RedBird, dall'altra Steven Zhang e Suning. Realtà molto diverse che sulla vicenda stadio a lungo non si sono parlate ed è tutto da vedere se lo faranno da qui in poi. Di certo il morale dei due presidenti in questo momento è molto diverso: l'americano, che sarà presente a San Siro, è ovviamente deluso da questo finale di stagione, ha deciso di cambiare tecnico e già programma il futuro; il cinese, che si gusterà il derby davanti alla tv, invece non vede l'ora di festeggiare il tricolore che vale la seconda stella per entrare nella storia nerazzurra e poi, grazie al rifinanziamento del debito, continuare... la sua missione.
Non è un caso che due anni fa Gerry Cardinale - desideroso di ampliare i suoi interessi nel mondo del pallone, e decisamente incuriosito dal bacino italiano - abbia bussato alla porta del Milan. Un club cosmopolita, di respiro mondiale, con un seguito di appassionati sparsi ai quattro angoli del globo stimato in oltre 500 milioni di persone. Un'internazionalità che il numero uno di RedBird - giova ricordare che è il fondo a essere proprietario del club rossonero, e non Cardinale in persona - utilizza come pilastro per tutti i suoi affari. Che sono molteplici e, nel caso del Milan, mirano a unire l'aspetto puramente sportivo con quello dell'entertainment nel più puro stile americano. Quindi un'associazione sempre profonda tra il calcio giocato, che ovviamente resta il fulcro di tutto, e tutto ciò che può fare - e soprattutto portare - spettacolo: musica, abbigliamento, infrastrutture.
RedBird Capital Partners ha rilevato il Milan da Elliott il 31 agosto del 2022 e gestisce complessivamente un patrimonio da 10 miliardi di dollari. Per acquisire il Diavolo ha investito complessivamente 1,2 miliardi, con un finanziamento concesso da Elliott (prestito del venditore, il cosiddetto vendor loan) di 550 milioni a un tasso d'interesse del 7%: entro dicembre 2025 ai Singer andranno quindi restituiti circa 665 milioni.
Un mese fa la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta proprio per far luce sul passaggio di proprietà. Cardinale più di una volta ha già pubblicamente affermato di non vedere il Milan come una toccata e fuga. Ma un investimento a medio termine. Intanto, per esempio, in questa stagione sono stati investiti 118 milioni (più 20 di bonus) sul mercato. Sotto la gestione di RedBird, in termini finanziari, il risultato più evidente è stato il bilancio tornato in attivo dopo 17 anni di segni meno. In pratica si è innescato un circolo virtuoso, alimentato dalle partecipazioni alla Champions. Il modello gestionale di Cardinale, pur rimanendo in capo a lui ovviamente le decisioni finali, è improntato sulla collegialità. E se c'è bisogno di fare scelte scomode, come con Maldini, o di forte impatto, come con Ibra, Gerry non è uno che si tira indietro.
L'obiettivo di fondo è continuare ad ampliare i ricavi del club, cosa che non esclude il possibile ingresso di nuovi soci (arabi, in particolare) come azionisti di minoranza. Ma il vero cavallo di battaglia di Cardinale è il nuovo stadio, progetto per il quale sono già stati stanziati 40 milioni. L'iter burocratico nell'area di San Donato è già partito da tempo e, come da modello americano, il nuovo stadio rossonero sarà un polo d'attrazione che andrà ben oltre la semplice partita di pallone. A differenza di Cardinale, ancora a quota zero trofei, Steven a breve raggiungerà Angelo Moratti con sette titoli in bacheca. Zhang non sarà al Meazza, ma dopo il GP di Shanghai che ha visto dai box, stasera si metterà davanti alla tv a godersi lo spettacolo del derby. Spera che il secondo scudetto della sua gestione arrivi con cinque giornate di anticipo sulla fine del torneo e su Instagram ha già fatto capire di non stare più nella pelle. Ha voglia di festeggiare anche perché sa che, con la seconda stella, entrerà nella storia del club di viale della Liberazione.
E adesso ha anche la "certezza" di aver risolto il problema del rifinanziamento del prestito con Oaktree: mancano da sistemare gli ultimi dettagli, ma c'è l'accordo con il fondo americano Pimco che gli permetterà di gestire ancora il club o quanto meno di pensare a una cessione della maggioranza con più tempo a disposizione per individuare l'acquirente giusto. Nel frattempo vuole continuare a vincere e, grazie al lavoro sul campo di Inzaghi (al quale rinnoverà il contratto) e della dirigenza (che ha già messo sotto contratto per la prossima stagione Zielinski e Taremi), è consapevole di avere buone possibilità di riuscirci. Nel 2024-25, con la super Champions, il biglietto d'ingresso al Mondiale per club e il progetto per un nuovo stadio a Rozzano, la sua Inter sarà ancora più... internazionale e andrà in giro con la seconda stella sul petto. Quando nel 2016 ha acquistato il pacchetto di maggioranza da Thohir, aveva l'obiettivo di riportare il club a vincere un tricolore che mancava dal 2009-10. Otto anni dopo ha già fatto... il bis e adesso vuole goderselo, anche se sarà molto lontano da quella Milano (nerazzurra) che non vede l'ora di scendere il piazza e gioire.
Fonte: gazzetta.it