Venti di pace fra il Napoli e Giovanni Di Lorenzo. Disgelo quasi totale tra il club e il capitano dopo le tensioni e gli attriti che avevano proiettato il rapporto verso un precoce e duro divorzio. Un’armonia ritrovata nel segno dell’arrivo di Antonio Conte. Tra le basi del suo Napoli il nuovo tecnico ha indicato le conferme di Di Lorenzo e Kvaratskhelia. E il tecnico leccese ha preso subito posizione sulla situazione del capitano.
Ieri sera, summit a Napoli, all’Hotel Britannique di Corso Vittorio Emanuele sul futuro prossimo di Giovanni Di Lorenzo. All’incontro hanno partecipato il presidente Aurelio De Laurentiis, Antonio Conte, il d.s. Giovanni Manna e Mario Giuffredi, agente del capitano del Napoli. Due ore per chiarirsi e ritrovare la voglia di andare avanti insieme. Un summit quanto mai proficuo anche perché seguito a quello di martedì fra De Laurentiis e Giuffredi. Un clima di collaborazione che ha portato anche al rinnovo Folorunsho, il centrocampista ex Verona assistito da Giuffredi e in primo piano nel nuovo corso del Napoli. Una stretta di mano con sorrisi tra le parte ha chiuso la serata. Anche se il punto finale della situazione si farà al termine dell’Europeo, alla presenza di Di Lorenzo, ora immerso nell’avventura della Nazionale in Germania.
Come si è giunti al grande freddo fra il Napoli e il suo capitano? Nella settimana che conduceva all’ultima giornata di campionato, Giovanni Di Lorenzo si è sentito estromesso dal Napoli. Da un colloquio a Castel Volturno con il neo d.s. Manna, il capitano azzurro ha capito di non essere piu un pilastro nei programmi del Napoli. Manna gli aveva ribadito le parole del presidente Aurelio De Laurentiis di qualche giorno prima, quando, a margine della conferenza di presentazione dei ritiri del precampionato, aveva sostenuto che nel Napoli non c’erano giocatori incedibili, nessuna eccezione, anche per il capitano dello scudetto di appena un anno fa. Passando oltre anche oltre un rinnovo firmato nella scorsa estate: fino al 2028 (con opzione al 2029) per un ingaggio di 3,2 milioni di euro netti a stagione. Un nuovo contratto che era stato facile considerare nell’euforia del tricolore appena tornato sulle maglie del Napoli come un sigillo per legare a vita il capitano ai colori azzurri. Invece quelle parole di De Laurentiis avevano creato una ferita quanto mai dolorosa per Di Lorenzo. Uno strappo con il club assolutamente immaginabile, sia pure nel contesto delle tante delusioni che hanno avvolto la stagione successiva allo scudetto. Una situazione che ha avuto poi dei riflessi ben più amari.
Nell’ultima gara casalinga, quella contro il Lecce, il capitano del Napoli è passato anche dalla mortificazione dei fischi del Maradona. In pratica, a cinque minuti dal termine, il tecnico Calzona ha deciso di avvicendarlo, probabilmente con una valutazione non opportuna sul piano ambientale, con Mazzocchi. Così Di Lorenzo, anche come capitano, è diventato il facile bersaglio dei fischi lanciati da tifosi avvelenati per il flop della squadra azzurra nell’annata con lo scudetto sul petto. E sentirsi cedibile dinanzi a un’offerta congrua aveva sbriciolato quel legame che sembrava intoccabile. Il suo nome è diventato subito un obiettivo di mercato. Non solo per Juventus e Inter, ma anche per l’Atletico Madrid. Con la Juventus di Giuntoli, che lo aveva portato a Napoli nel 2019 prelevandolo dall’Empoli, scattata ben presto in prima fila. Ieri sera, dopo un intenso lavoro già avviato da giorni, le prove di disgelo che ha ribalto la scena. E il Napoli e Di Lorenzo, il primo giocatore a vincere lo scudetto con la fascia di capitano al braccio dopo Maradona, sono pronti a riprendersi per mano, per andare avanti ancora insieme.
Fonte: Gazzetta.it