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Calcio

Uran, un'altra avventura: nuova vita come centrocampista (in prova) del Fortaleza

Tiziano Marino
Uran, un'altra avventura: nuova vita come centrocampista (in prova) del FortalezaN/A
Dopo 19 stagioni da ciclista pro' si dedicherà al calcio: proverà come centrocampista dei colombiani del Fortaleza

Rigoberto Urán lo aveva detto: “Mi dedicherò al calcio professionistico. È un sogno che ho da sempre, ora voglio vedere cosa succede. So che è una follia ma non ho nulla da perdere e a me piace provare cose nuove”. Come scegliere a quasi 38 anni (li compirà il prossimo 26 gennaio) di cimentarsi nel mondo del calcio, dopo una vita passata in sella a una bicicletta, dopo essere diventato un vero e proprio mito per una nazione intera – la sua Colombia –, che lo ama (tanto da avere 2,5 milioni di followers su Instagram) e che è pronta a sostenerlo in questa nuova avventura. Il 2025 di Urán, il primo da ex ciclista professionista, sarà dunque all’insegna del pallone. La voce era iniziata a circolare qualche giorno fa, ma le premesse erano errate. Rigo si unirà al Fortaleza CEIF – club del massimo campionato colombiano con sede a Bogotà –, ma non in veste di nuovo finanziatore. O almeno non solo in quella. Lo farà invece con le scarpe da calcio ai piedi, allenandosi insieme alla squadra durante la pre-season, cercando di capire se quella sui campi da calcio può tramutarsi nella sua seconda vita da atleta. Il colombiano si presenterà in ritiro, come confermato da Carlos Barato, fondatore e presidente del club: “Sarà con noi per un periodo di prova”, sono state le sue parole prima di rivelare anche il ruolo che Urán punta a ricoprire. “Vuole giocare come centrocampista creativo”. 

“Diciannove stagioni da ciclista professionista e quattro da giovane, sono tanti anni dedicati allo sport – aveva ammesso Rigo lo scorso ottobre a ‘El Colombiano’, confermando il ritiro dalle corse –. Tuttavia si rimane sempre connessi al mondo dello sport. In Colombia e in ogni angolo del Pianeta, il sogno di qualsiasi bambino è di giocare a calcio. Al tempo però non avevo talento ma ora che sono grande, dico: ‘Proviamoci’. Ci sono molte squadre in Colombia e tra queste ce n’è sicuramente una che desidera un po’ di visibilità e che mi permetterà di entrare all’85’. A me va benissimo: datemi solo cinque minuti”.  Nato a Urrao (dipartimento di Antioquia) nel 1987, Rigoberto Urán Urán – questo il suo cognome completo – iniziò a gareggiare nel 2006, quando appena diciannovenne si trasferì in Italia per correre con la Tenax-Salmilano di Fabio Bordonali. Tra i migliori scalatori della sua generazione, in carriera ha vinto due tappe al Giro d’Italia, che ha concluso due volte sul podio (secondo sia nel 2013 sia nel 2014), una al Tour de France (secondo nel 2017) e una alla Vuelta, oltre all’argento olimpico conquistato nella prova in linea di Londra 2012 dietro al kazako Aleksandr Vinokurov. Era tutta un’altra vita ed era tutto un altro Urán. Quello di oggi gioca a pallone, o almeno ci prova.

Fonte: gazzetta.it