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Calcio

Guardiola: "Spero che il City senta la giusta pressione. Triplete? Siamo lontanissimi"

Davide Chinellato
Guardiola: "Spero che il City senta la giusta pressione. Triplete? Siamo lontanissimi"N/A
Il tecnico dei campioni d'Europa: "Pronti a reagire a quello che preparerà Ancelotti. Se pensiamo di vincere solo perché lo abbiamo già fatto, non va bene"
Rispetto sì, paura no. Pep Guardiola è molto chiaro nel sentimento che lo accompagna alla vigilia del ritorno dei quarti di Champions contro il Real Madrid. Il suo Manchester City ha il massimo rispetto per quelli che Bernardo Silva poco prima ha definito "i signori di questa competizione", ma non ha paura di un avversario con cui ha pareggiato 3-3 all’andata e che ha travolto lo scorso anno sulla strada verso il triplete. "Spero che i miei giocatori sentano ancora la pressione di non perdere, perché se pensiamo che possiamo rifarlo solo perché l’abbiamo già fatto non va bene - spiega -. In partite così devi sempre essere concentrato, sapere che devi soffrire e che devi provare a controllare. Sono convinto che siamo preparati e che possiamo giocare meglio che al Bernabeu, al nostro meglio".  Aiuta che Kyle Walker e Nathan Aké siano di nuovo a disposizione in difesa; che Kevin De Bruyne, assente all’andata perché malato, sia tornato ad illuminare. Aiuta anche che il City sia ormai abituato a giocare partite pesanti come queste, e che negli ultimi anni abbia dimostrato di saper tirare fuori il meglio più sale il livello. "Non mi lamento un secondo di questa pressione, né io come allenatore né i miei giocatori - racconta Guardiola -. Certo, idealmente vorrei un po’ più tempo per prepararmi, ma 24 ore in un giorno sono abbastanza. Si tratta di prendere le decisioni giuste, contro una squadra con cui abbiamo giocato lo scorso anno e la settimana scorsa: li conosciamo, dobbiamo capire come abbiamo giocato nella prima partita e cambiare, perché secondo me possiamo giocare ancora meglio. Dobbiamo avere la mentalità giusta, essere pronti a reagire a quello che succederà in campo, ai cambiamenti che farà Ancelotti".  Una cosa di cui Guardiola non vuole parlare è un nuovo triplete. "Siamo lontanissimi da quell’obiettivo, lontanissimi. Lo scorso anno ho cominciato a pensarci solo quando abbiamo vinto la finale di FA Cup contro il Manchester United. Quest’anno non è diverso: giochiamo il ritorno dei quarti col Real Madrid e voglio pensare solo a quello. In Premier ora siamo primi, ma due settimane fa un computer, che non ho ancora capito se gioca terzino destro o sinistro, non ci dava chance. Io non pensavo di essere fuori dai giochi quando ero dietro e non penso di aver vinto adesso. Ma penso al Real Madrid, al fatto che questa squadra è in lizza per arrivare in semifinale per il quarto anno di fila e quello è il nostro obiettivo, quello a cui vogliamo pensare".  Lo spogliatoio ha idee leggermente diverse. Bernardo Silva riconosce che il triplete dello scorso anno ha portato una sorta di sbornia che ha contribuito ai problemi iniziali del Manchester City. Ora che il calendario dice metà aprile, che il City è riuscito a rimanere in corsa come si era prefisso anche nei momenti complicati, il portoghese svela che l’idea del triplette bis, di fare di nuovo la storia, è qualcosa a cui i giocatori pensano, che usano come motivazione. "Ci pensiamo, certo - racconta Bernardo -. Sappiamo quanto bene abbiamo fatto negli ultimi anni e vogliamo fare ancora la storia. Vogliamo vincere di nuovo la Premier per fare 4 di fila e 6 su 7 come nessuno. Vogliamo rivincere la Champions per fare due di fila come solo al Real è riuscito (dal cambio di nome e di format, ndr). Vogliamo fare il secondo triplete di fila perché è qualcosa che nessuno ha mai fatto. Sarà difficilissimo, perché magari tra una settimana siamo fuori da tutto, ma vogliamo fare di tutto per provarci fino alla fine". Il primo ostacolo è il Real Madrid. Quello che il City rispetta, l’ostacolo che lo scorso anno l’ha convinto di poter finalmente vincere la Champions. Quello che anche quest’anno sente di poter battere.