“La scelta di tenere Vlahovic in panchina sabato è stata tecnica”. Così Thiago Motta dopo la partita contro il Milan. Martedì scorso il bis, in Champions a Bruges. Questo, però, è un caso esemplare di come una scelta, pur legittima da parte dell’allenatore, non si limiti alla sfera tecnica ma abbia fortissime conseguenze economiche. Perché Dusan Vlahovic rappresenta l’investimento più massiccio sostenuto dalla Juventus negli ultimi anni. Un investimento che in tal modo rischia di andare in fumo irrimediabilmente. L’attaccante serbo, classe 2000, è stato l’ultimo grande acquisto della Juve di Andrea Agnelli. Arrivò nel mezzo della stagione 2021-22, in anticipo sui tempi per dare un contributo alla vitale qualificazione in Champions (obiettivo effettivamente centrato, anche grazie ai suoi 7 gol). Fu un’operazione da top club europeo, dimensioni improponibili ai giorni nostri: 70 milioni di corrispettivo per il cartellino, da pagare alla Fiorentina in tre esercizi, più 10 milioni di commissioni all’agente e 1,4 milioni di contributo di solidarietà. Importo totale 81,4 milioni, tutto capitalizzato a bilancio. E non è finita qui perché il costo storico di Vlahovic si è incrementato via via per i bonus riconosciuti alla Fiorentina.
A oggi il conto di quei premi (capitalizzati anch'essi) è di 5 milioni, per un totale speso di 86,4 milioni (al lordo degli ammortamenti). Bisogna, poi, aggiungere lo stipendio. Parametri fuori misura anche su questo fronte. Vlahovic è di gran lunga il giocatore bianconero più pagato, con un ingaggio a salire partito da 3,5 milioni netti nella seconda parte del 2021-22, poi 8 nel 2022-23, 8 nel 2023-24, 10,5 quest’anno e 12 nel 2025-26, l’ultima annata prevista dal contratto. Sommando tutti gli emolumenti riconosciuti fino a oggi al giocatore, l’ammontare è di circa 45 milioni lordi a carico della società. Questo significa che, al momento, l’investimento Vlahovic è costato alla Juventus oltre 130 milioni, tra costi per il trasferimento (compresi oneri accessori e bonus) e stipendio.
Soldi materialmente usciti dai conti bianconeri, considerato che nel frattempo la Juve ha finito di pagare alla Fiorentina le rate della transazione sottoscritta nel gennaio 2022. Ecco perché fa una certa impressione, e solleva dubbi in termini di politica aziendale, il trattamento tecnico riservato a questo asset. Peraltro, il contratto scade tra un anno e mezzo e le negoziazioni per un rinnovo non sono mai decollate anche perché oggi la Juventus - all’interno del piano di risanamento - contempla tetti salariali incompatibili con le pretese della controparte. Attualmente il costo residuo di Vlahovic è a bilancio per circa 28 milioni: se la Juve decidesse di venderlo nella finestra invernale, dovrebbe cederlo almeno per quella cifra per evitare una minusvalenza. Qualora ciò avvenisse in estate, la soglia scenderebbe attorno a 20 milioni.
Fonte: gazzetta.it