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Calcio

Vlahovic isolato? I numeri dicono di sì. I piani di Motta per farlo tornare al gol

Filippo Cornacchia
Vlahovic isolato? I numeri dicono di sì. I piani di Motta per farlo tornare al golN/A
Tiri e tocchi in calo, meno sponde e gol rispetto a un anno fa. Il tecnico studia come servirlo di più e meglio: tutto passa da Yildiz e Koopmeiners

Dusan segna meno della passata stagione (1 gol ogni 244 minuti tra campionato e Champions; 1 gol ogni 145’ nel 2023-24), ma le difficoltà sotto porta del serbo sono la conseguenza di una fase offensiva della Juventus ancora in rodaggio. Un po’ per gli arrivi negli ultimi giorni di mercato di Teun Koopmeiners e di Nico Gonzalez (oltretutto reduci da settimane di semi-inattività nei precedenti club) e un po’ gli equilibri ancora da trovare con il gioiellino Kenan Yildiz. Dusan sulla carta è sorretto da almeno un trio di ali e trequartisti alle sue spalle, ma nei fatti si è spesso trovato più solo in area rispetto al passato e ai tempi in cui faceva coppia con Federico Chiesa nel 3-5-2 allegriano. Questione di ingranaggi da oliare e spazi da spartirsi meglio. Non a caso Vlahovic calcia meno dello scorso anno (4,21 tiri di media a partita nel 2023-24, ora sono 3,5) e soprattutto sono in calo le conclusioni nello specchio: 1,52 di media a gara nel 2023-24; 1,29 in queste prime sei partite tra Serie A (5) e Champions (1). In ribasso pure i tocchi nell’area avversaria (4,61 la media attuale a gara; 6,28 quella nel 2023-24), le sponde (2,07 contro 1,29) e la percentuale dei passaggi riusciti: 72,59% contro 61,54%. I numeri non spiegano tutto, ma a volte aiutano. La fotografia di Vlahovic è abbastanza nitida. E il primo a saperlo è Thiago Motta, che sta cercando sul campo le contromisure per risolvere due problemi in un colpo solo: i gol di Vlahovic e di conseguenza anche una maggior prolificità della sua Juventus.

"Dobbiamo migliorare negli ultimi metri", ripete spesso l’allenatore italo-brasiliano, che nel secondo tempo contro il Napoli ha provato a sparigliare le carte puntando su Timothy Weah punta centrale al posto del serbo. L’esperimento non ha avuto gli effetti sperati. Così alla Continassa si lavora a un’altra idea: avvicinare maggiormente - e a turno - Kenan Yildiz e Teun Koopmeiners a Vlahovic. Già, il turco o l’olandese a rimorchio di Dusan per aumentare la presenza a ridosso dell’area e facilitare il compito del centravanti, che spesso si trova a battagliare da solo con due difensori centrali. Più presenza negli ultimi metri, ma anche più precisione nei rifornimenti. Alla Juventus non sono mancati i cross in queste prime uscite, ma in diverse circostanze si sono rivelati di facile lettura per gli avversari. Se il fattore K (Kenan più Koopmeiners) sarà fondamentale per accendere e innescare DV9, altrettanto preziosi si riveleranno la tecnica e le imbucate di Douglas Luiz (a Marassi contro il Genoa potrà tornare dal primo minuto) e soprattutto il rientro di Francisco Conceicao, che è specialista negli uno contro uno. A tutto il resto dovrà pensare Vlahovic stesso. Dusan non era mai partito così male a livello realizzativo con la Juventus. Non segnare in cinque partite su sei peserebbe a qualsiasi punta. Figurarsi a un perfezionista come DV9. Alla Continassa, tanto i compagni quanto Motta e i dirigenti, stanno cercando di alleggerire la pressione sul numero nove, consapevoli che sia una questione soprattutto psicologica. Basta un gol per tornare a vedere tutto in modo più ottimistico. Servirà uno sforzo maggiore, invece, per prolungare il contratto con la Juventus. L’accordo attuale scade nel 2026 e il prossimo mese è in programma un primo incontro tra il direttore tecnico Cristiano Giuntoli e l’entourage del serbo. L’idea della Juventus resta la stessa: proporre a Vlahovic un rinnovo di uno-due anni a cifre più basse e sostenibili (attualmente guadagna 10,5 milioni a salire fino a 12), in linea con la nuova politica del club, con la spalmatura di parte dei bonus. La Signora ha una missione in testa, tornare a vincere. Meglio se con i gol di Dusan Vlahovic per cambiare marcia in campionato e in Champions League. Sabato c’è il Genoa a Marassi, mercoledì la trasferta di Lipsia. Costruita una casa solida (0 gol subiti in A), adesso Thiago Motta vuole arredarla con le reti del suo centravanti. Vlahovic è fermo alla doppietta di Verona (26 agosto). Troppo poco per qualsiasi attaccante e a maggior ragione per lui. Dove finiscono gli errori di mira del 24enne di Belgrado, iniziano i problemi di rifornimento della Juventus. "Se Vlahovic contro il Napoli ha toccato soltanto sei palloni non è soltanto responsabilità sua, dobbiamo alimentarlo meglio", ha detto l’allenatore bianconero dopo lo 0-0 contro Antonio Conte, il terzo consecutivo in campionato. Consapevolezza rafforzata dai numeri.

Fonte: Gazzetta.it