Mentre l’Atalanta impatta contro l’Arsenal sullo 0-0, la notte di Champions fa bello il sorprendente Brest. Che, alla prima storica in Europa, si prende i tre punti contro lo Sturm Graz con le reti di Magnetti e Sima. È invece stregata la prima notte internazionale del nuovo Barcellona di Flick: i blaugrana si auto-sabotano rimanendo con l’uomo in meno già al 10’ per l’ingenuità di Eric Garcia e favoriscono il Monaco che si impone 2-1. Inutile la perla di Yamal, la prima in Champions della sua carriera: sotto i riflettori finisce il classe 2006 Ilenikhena, autore del gol-vittoria dei monegaschi. E l’Atletico Madrid? Si appoggia sulle spalle di Griezmann che agguanta il Lipsia e poi propizia il 2-1 di Gimenez al 90’, dopo una gara-ottovolante al Metropolitano. L’anticipo dell’insolito giovedì di Champions mette invece in vetrina la forza e le idee del Bayer Leverkusen, a cui basta un primo tempo da luna park per prendersi i primi tre punti nel maxigirone passeggiando 4-0 sul campo del Feyenoord. In vetrina, sulla scia dell’ultimo Europeo, Florian Wirtz, esordiente in Champions e autore di una doppietta. Nell’altra sfida delle 18:45, il Benfica va sul doppio vantaggio sul campo della Stella Rossa grazie agli assi turchi Akturkoglu e Kokcu: una rete a testa, prima dell’1-2 serbo che però arriva tardivo e non impedisce alla futura avversaria del Bologna (l’11 dicembre a Lisbona) di partire con una vittoria. Per esordi perfetti in Champions, chiedere a Florian Wirtz. Che porta in vantaggio il Bayer già al 5’ con un mancino affilato all’angolino. Gli olandesi pareggerebbero con Zerrouki, ma è tutto fermo per fuorigioco. Poi ci sono solo spazi aperti per gli ospiti che sgasano con Frimpong: l’olandese prima apparecchia sul secondo palo per Grimaldo che segna da zero metri al 30’, e poi a fine frazione replica col cross per la volée di Wirtz, comodo 3-0 e doppietta per il classe 2003. La gara va in archivio con il poker tedesco al 45’: Tapsoba va di testa per una sponda, Wellenreuther nel tentativo di pararla se la butta dentro da solo. Pesantissimo passivo per il Feyenoord che nella ripresa prova quantomeno a togliere lo zero alla voce “gol fatti”:
Timber viene murato da Hradecky, l’arbitro Massa prima assegna e poi toglie un rigore agli olandesi che alla fine segnano con Ueda al 73’, ma è offside come nel primo tempo. Il Leverkusen controlla agevolmente e festeggia una vittoria che in Champions mancava da due anni esatti, dal 2-0 all’Atletico. Pronti-via e gli ospiti si fanno vedere con la legnata di Akturkoglu fuori di un niente. Il turco è in palla e al 9’ fa centro: Di Maria ispira Bah, cross morbido per l’ex Galatasaray che deposita in rete. Reazione serba con Bruno Duarte da fuori area, contenuto da Trubin in due tempi. Pavlidis cerca il suo primo gol in Champions coi portoghesi, ma a far esultare il Benfica è una punizione telecomandata da Kokcu al 29’: soluzione sul palo di Glazer, beffato. La Stella Rossa molla gli ormeggi e prova a rispondere: gran tiro di Ivanic, il pallone fischia fuori di poco. Nella ripresa il copione non cambia: il Benfica resta in saldo controllo, i serbi fanno incetta di corner (ben 6) ma sono pericolosi solo con la staffilata di Djiga, fuori. Almeno fino all’86’, quando all’improvviso la Stella Rossa accorcia con Milson, liberato da Ndiaye. I portoghesi accarezzano il tris in pieno recupero con la perla di Amdouni che si spegne contro l’incrocio, ma non tremano più: finisce 2-1, primi tre punti per il Benfica. A Guingamp (stadio “prestato” ai biancorossi per l’Europa) va in scena una sfida da album dei ricordi per entrambe: i francesi all’esordio internazionale, gli austriaci al ritorno in Champions dopo 24 anni. Al 13’ lo Sturm passa con lo scavetto di Jatta, ma è tutto fermo per offside. Più che regolare invece il primo storico gol del Brest in Champions, a metà frazione: fa centro Hugo Magnetti con un destro da fuori che passa in mezzo a una selva di gambe e beffa Scherpen. Gli austriaci rispondono con Boving (opposizione di Bizot) ma al secondo tentativo pareggiano con l’autogol sfortunato di Edimilson Fernandes da due metri. Al 56’, però, i francesi rimettono la freccia al primo tentativo con la girata di Sima da dentro l’area. E potrebbero anche arrotondare con Haidara, parato.
Lo Sturm però si scioglie nel finale: Lavalee rimedia il secondo giallo, per il Brest (che sfiora a più riprese il tris) è un finale dolcissimo. Primo squillo biancorosso in avvio: Ben Seghir converge sul destro, blocca Ter Stegen. Ma la gara cambia improvvisamente al 10’, quando Eric Garcia lascia il Barcellona in dieci interrompendo la corsa di Minamino al limite: è chiara occasione da gol, rosso diretto. E il Monaco ne approfitta subito passando con Akliouche, bravo a chiudere una splendida azione personale col mancino appena dentro l’area. A rimettere momentaneamente le cose a posto ci pensa Yamal al 28’: lo spagnolo scatta sul filo del fuorigioco su un lancio dalle retrovie e chiude col mancino sul primo palo, pareggio. Il Barça sfiora anche il sorpasso con Balde (ingenuità difensiva monegasca), ma il pallone finisce a lato. Nella ripresa però i blaugrana, in controllo del match nonostante l’uomo in meno, si aprono sul più bello, al 72’: un lancio in verticale trova lo scatto del classe 2006 Ilenikhena che brucia Ter Stegen sul primo palo, 2-1. I blaugrana si sbilanciano, il Monaco potrebbe arrotondare con Balogun che però pecca di imprecisione. Poco male: la squadra del Principato trova la sua prima storica vittoria conto il Barcellona. Il Metropolitano accoglie la prima di Julian Alvarez da colchonero in Europa, ma a passare al 4’ sono i tedeschi: Openda chiama alla parata Oblak, Sesko ribadisce dentro.
La risposta dell’Atletico è affidata agli imprecisi tentativi di Alvarez e Correa (clamoroso palo interno), mentre è più preciso Griezmann: il francese fa 1-1 al 28’ con la deliziosa volée di destro sul cioccolatino di Llorente. E la gara torna sotto il controllo del Cholo che chiede ai suoi di alzare il volume nella ripresa: Correa prova la botta da fuori, Gulacsi si oppone. Dall’altra parte, al 62’, Oblak disinnesca il piazzato di Henrichs. Simeone gioca la doppia carta Sorloth-Gallagher, ma l’occasione capita ancora a Griezmann: gran colpo di testa su cui Gulacsi si esalta. Dall’altra parte il Lipsia cerca il jackpot con Poulsen che di testa la gira, mandando fuori di centimetri. Quindi è 1-1? Macché, l’Atletico vince sulla sirena: 90’, solita palla visionaria di Griezmann per l’inatteso eroe Gimenez che timbra il sorpasso di testa. E al Metropolitano si fa festa.
Fonte: gazzetta.it