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Women’s Champions League: la vittoria della Juve sul Lione può cambiare la storia del club

Alice Nidasio
Women’s Champions League: la vittoria della Juve sul Lione può cambiare la storia del clubDAZN
Tenacia, pazienza e maturità: la rimonta di Girelli e Bonfantini contro le francesi sette volte campionesse d'Europa è un nuovo punto di partenza.

“Fino alla fine” è la filosofia che alla Juventus viene insegnata e assorbita come principio alla base di ogni obiettivo, partita e traguardo. Quanto accaduto all’Allianz Stadium ieri sera, nella gara d’andata dei quarti di finale di Women’s Champions League, è l’esatta rappresentazione del suo significato.

Contro il pronostico della vigilia, contro le sensazioni di un primo tempo sofferto, contro il blasone di chi per sette volte ha conquistato il titolo della squadra più forte d’Europa. La Juventus di Montemurro battendo il Lione ha messo un altro tassello in un percorso di crescita sorprendente.

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Pazienza, convinzione e un segnale decisivo: come la Juventus ha battuto il Lione

La Juventus, contro le francesi di Sonia Bompastor, è partita con il piglio giusto: dopo 1’ Hurtig ha la palla per andare in vantaggio, ma sull’errore della coppia Bouhaddi-Renard non trova la porta e si divora un’occasione solare.

Il contraccolpo arriva in pochi minuti, con la rete di Macario. Il gol del Lione attenua la spinta delle padrone di casa, che soffrono i primi 45’ senza uscire quasi mai dalla propria metà campo. Al 35’ però arriva il primo segnale di una Juventus che non demorde: Malard si libera in area, il pallone supera Peyraud-Magnin e un’eroica Girelli salva sulla linea. L’arbitro nel frattempo fischia il fuorigioco, ma quell’intervento ha un peso psicologico immenso.

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Il Lione non affonda e rimane in dieci, Girelli e Bonfantini cambiano volto alla serata

All’Allianz la partita cambia al 62’, dopo una serie di tentativi non sfruttati dalle ospiti: Cernoia ruba palla a Carpenter e si lancia verso la trequarti avversaria, l'australiana la stende e l’aribitro estrae il rosso.

La Juve ci crede, il pubblico spinge e una manciata di secondi dopo un altro segnale chiaro: traversa di Cernoia. Sembra solo questione di tempo e di pazienza. Ed è così, perché al 71' Girelli non sbaglia sulla brutta respinta di Bouhaddi.

I cambi di Montemurro si rivelano decisivi: Caruso all’83’ serve l’assist alla subentrata Bonfantini, l'ex Roma si prende la copertina del match e il titolo di MVP di giornata del torneo: il Lione cade e lo Stadium festeggia.

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 Domenica c’è l’Inter, giovedì il ritorno a Lione: ecco la chiave per la semifinale

“Prima di tutto c’è il campionato, ma se andiamo a Lione con questa mentalità la settimana prossima abbiamo una grande chance di controllare il nostro destino”. L’allenatore della Juventus, al termine della partita dello Stadium, ha ribadito che si potrà festeggiare dopo la gara con l’Inter (domenica 27 marzo alle 14.30).

Allo stesso tempo però inevitabile il pensiero al match di ritorno di giovedì in casa delle francesi e di un sogno a portata di mano. Se l’atteggiamento sarà quello visto nel secondo tempo della gara di Torino, l’approdo in semifinale è tutt'altro che impossibile, soprattutto dopo un'impresa così, definita grandiosa anche dal capitano Sara Gama. 

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Certo è che la squadra di Bompastor, nonostante l’età media molto bassa, ha le qualità per ribaltare nuovamente il risultato al ritorno, ma toccherà a Girelli e compagne impedire che accada. Come? Innanzitutto con la consapevolezza dei propri mezzi e col carattere visto negli ultimi 30’ a Torino; sul piano del gioco sarà invece fondamentale non sbagliare niente sotto l’aspetto offensivo: le occasioni non mancano, vanno sfruttate tutte. “Fino alla fine”.