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Calcio

Yamal... battezzato da Messi: la storia della foto cult di Lamine al Camp Nou nel 2007

Filippo Maria Ricci
Yamal... battezzato da Messi: la storia della foto cult di Lamine al Camp Nou nel 2007N/A

La foto è assolutamente incredibile. Come il caso che l’ha generata, e la storia che ne è seguita. Leo Messi che fa il bagnetto a Lamine Yamal. L’argentino ha vent’anni, lo spagnolo pochi mesi. Un ragazzino magro coi capelli lunghi che regge un bebé paffuto nella vaschetta. Nel 2006 il quotidiano spagnolo Sport decise di fare un calendario benefico con l’Unicef, allora sponsor del Barcellona di Joan Laporta. La prima edizione fu realizzata in fretta e furia e i bambini coinvolti erano per lo più figli di impiegati dello stesso giornale.

Per il 2007 si decise di agire per tempo, e attraverso l’Unicef fu organizzata una campagna di reclutamento tra le famiglie che erano entrate in contatto per questioni assistenziali con l’organismo internazionale. Tra queste, anche i Yamal, che vivevano a Rocafonda, barrio complicato di Matarò, area della grande Barcellona, e che furono sorteggiati per portare al Camp Nou, dove si facevano le foto, il loro bimbetto nato a luglio. Ecco, quella è stata la prima volta che Lamine Yamal ha messo piede nello stadio del Barcellona. E lo stesso valeva per i suoi genitori. Che poi hanno continuato con le loro vite, mentre quella di Lamine si è rapidamente intrecciata al Barcellona. Canterano prodigio e ragazzo dei record, con un posto da titolare a 16 anni, prima nel Barça e poi in nazionale. E lo stesso Messi, già forte di suo, era destinato a esplodere un anno dopo quando sulla panchina del Barça arrivò Pep Guardiola.

Nei giorni scorsi, quasi 14 anni dopo, l’Unicef ha reinviato la foto ai genitori della sua mailing list, e il padre di Lamine l’ha postata su Instagram. Il fotografo, intanto passato da Sport ad As, è andato a cercare il servizio e ha trovato diversi altri scatti. Era stata sua l’idea di uscire di casa con la vasca, l’asciugamano e l’anatroccolo di gomma che usava per sua figlia. Messi non aveva mai tenuto in braccio un bambino così piccolo, Lamine piangeva ma alla vista del giocattolo si tranquillizzò. E il resto è storia.

Fonte: Gazzetta.it