C’è poco da fare: per chi ama il calcio questa è stata l’estate dei grandi ritorni e dei colpi di scena. E non è finita qui.
Se, infatti, il mercato può riservare ancora qualche sorpresa si può, invece, dire concluso il valzer degli allenatori delle squadre che puntano a confermarsi o, perché no, a sorprendere.
C’è chi è a caccia di riscatto dalle delusioni dell’anno appena passato come Luca Gotti. Chi vuole mettersi in gioco alzando la posta in palio come Andrea Sottil o come Gabriele Cioffi. E c’è chi cerca nuovi affetti dopo una delusione d’amore.
Il nuovo Empoli targato Paolo Zanetti
È il caso di Paolo Zanetti che da allenatore più giovane della categoria ha bisogno di dimostrare che l’età non conta e che di esperienza ne ha tanta quanto serve per potersi rialzare dopo una batosta. Come quella di aver visto scivolare giù in B il suo Venezia che ha smesso di allenare a poco meno di un mese dalla fine del campionato. Il suo esonero nella passata stagione assume oggi un diverso profumo, quello di un ritorno a casa da ex: Empoli.
A lui il compito non facile di raccogliere l’eredità di Aurelio Andreazzoli, salutato inaspettatamente dal club toscano, ma soprattutto quello di cambiare pelle alla sua nuova squadra.
La chiave per farlo? Stringere alleanze con i suoi ragazzi: un patto, nello specifico, con Mattia Destro, anche lui a caccia di riscatto e di gol. Quelli che servono per raggiungere un obbiettivo o per restare a galla.
Luca Gotti al servizio dello Spezia
Stessa strategia adottata da Luca Gotti che, appena arrivato a La Spezia, ha messo subito al centro del suo progetto Daniele Verde. Un uomo che, anche alla luce dell’imminente addio di una bandiera come Giulio Maggiore, può garantirgli spirito di appartenenza e coraggio. Soprattutto coraggio, o forse sarebbe meglio parlare di incoscienza che Gotti schiera in campo appellandosi alla strategia di Winston Churchill: “Abbiamo vinto la guerra non sapendo di averla persa”.
Sarà una bella sfida per Gotti che ha ancora tutto da dimostrare sul campo, nel momento forse migliore per lo Spezia reduce da una salvezza miracolosa e da una sessione di mercato finalmente sbloccata che qualche movimento lo ha già visto, in entrata e in uscita.
Con rinforzi a centrocampo e in difesa con Serpe, Ekdal, Caldara e Maldini junior. Ancora a caccia di un portiere che possa sostituire Provedel, ora alla Lazio. Nel mirino: Dragowski e Meret. Nessun rinforzo dalla sua ex squadra, l’Udinese, per la cui panchina più che giro di valzer si può parlare di un vero e proprio gioco della sedia.
Gabriele Cioffi e la sfida Verona
Stop alla musica, dopo Gotti fuori anche Gabriele Cioffi, scelto dal Verona per ricominciare un ciclo tutto nuovo. Anche qui, con sorpresa. Stesso modulo di Igor Tudor, ma un’anima completamente diversa.
Un ciclo decisamente nuovo, una rivoluzione, quella voluta dal presidente Setti, che passa soprattutto dall’attacco: fuori i gioielli di famiglia, Caprari e (quasi certamente) Simeone, si punta tutto su Lasagna, Djuric ed Henry. Arrivato anche Piccoli, dall’Atalanta, già sotto l’ala protettiva di Lorenzo Montipò. In difesa, annunciato un giovanissimo Doig. Un mix, quello tra passato e futuro, intrecciato per formare quello che Cioffi definisce il dna del Verona.
Una formula ancora tutta da decifrare vista la prova poco convincente sul campo contro il Bari, in Coppa Italia, in una notte di mezza estate. Per sognare, a quanto pare, Cioffi dovrà aspettare l’inizio del campionato.
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L’arrivo in Serie A TIM di Andrea Sottil
Non è l’unico a farlo Gotti, però, perché se appena un anno fa aveste chiesto ad Andrea Sottil il suo sogno nel cassetto, vi avrebbe risposto: la sua prima panchina in A, anche lui da ex, a Udine.
E chissà cosa avrebbe pensato se gli avessero detto che il suo esordio sarebbe stato a San Siro, contro i campioni d’Italia e che nel suo percorso avrebbe affrontato, da avversario, suo figlio Riccardo.
Oggi, invece, vi risponderebbe che non è tempo di domande e di sogni. È tempo di lavoro duro, senza troppi stravolgimenti, senza tante rivoluzioni. In punta di piedi, ma con la grinta giusta per affrontare la prova più importante della sua vita.
Perché in questo giro di walzer in ballo non ci sono solo vittorie da rincorrere o punti da collezionare. Ci sono storie bellissime di uomini di pallone che sono tornati lì dove erano stati: su un campo da calcio per divertire e fare spettacolo ogni domenica, tra le urla felici dei tifosi sugli spalti e dei cori in curva.
La musica perfetta per la sfida più importante: dimostrare di essere non tanto nella posizione (di classifica) giusta, quanto nel posto giusto.